Il 2024 di Virtù Quotidiane tra storie, ristoranti e insegne, vini e cantine, grandi e piccoli eventi – Virtù Quotidiane

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Cronaca 31 Dic 2024 08:33


L’AQUILA – Può capitare che tracciando un bilancio di fine anno sembra che non ci siano state novità? Se continuare a crescere e difendersi in un mercato (editoriale, ma non solo) sempre più difficile non possono essere considerate tali, sì.

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Ed è così che il 2024 di Virtù Quotidiane va in archivio con numeri incoraggianti e grossi investimenti, un arricchimento della squadra di giornalisti e tecnici che quotidianamente lavora a questo progetto così giovane quanto già maturo e soddisfacenti riscontri, a partire da quello dei lettori che sono la cosa più importante.

Dopo il nuovo sito lanciato lo scorso anno, insieme alla App scaricabile gratuitamente dagli store di qualsiasi smartphone, continuiamo a puntare sulla multicanalità con la newsletter che vede crescere costantemente il numero di iscritti e i canali social come Instagram, dove oramai offriamo contenuti differenziati.

Confermata, poi, quell’inversione di tendenza sugli accessi diretti al sito che ci aveva fatto gioire nel 2023, per la quale sono sempre di più i lettori che arrivano direttamente, senza cioè passare per social o motori di ricerca.

Le storie

Veniamo al racconto. Il 2024 si era aperto con la storia di Laura Imprescia, cuoca autodidatta che a Pescara ha trasformato il suo bar in un ristorante, quella di Tenuta Pescarina, azienda agricola di Spoltore (Pescara) che include un convento riaperto al pubblico dopo una lunga ristrutturazione a cura della famiglia Cerulli Irelli, e di Simone Saraceni, che ha prima recuperato il bar dei nonni trasformandolo in meta gastronomica e poi ha rilevato una storica trattoria, nel teramano.

Nel 2024 abbiamo continuato a raccontare prodotti, storie e tradizioni, gastronomiche ma non solo, come quelle del pasticciotto di Galatina e della famiglia Ascalone che ne è custode, o del forno dei nonni che due giovani hanno riattivato sulle colline pescaresi. Dell’olio nutraceutico che fa bene alla salute prodotto ai piedi del Pollino, della ciambotta lucana e della panzanella, dei krumiri e della caldaia triestina. Della pastinaca di Capitignano o del baccalà alla vicentina.

Ristoranti e insegne

Vi abbiamo fatto conoscere ristoranti e insegne, di nuova apertura o con una storia alle spalle, come il wine bar Glicine a Pescara, il ristorante Enoà dell’Aquila che ha cambiato sede rilanciando la cucina, la macelleria Butchery e la pasticceria Balance di Pescara e il ristorante Don Evandro di Popoli (Pescara) che ha cambiato sede conquistando la cornice che meritava. E ancora, abbiamo raccontato del passaggio di mano di Brancaleò a Pescara, dell’apertura di V Garden all’Aquila e di Culinary Loft a Pescara, del nuovo punto vendita di Pane di Prata a Scoppito (L’Aquila), e di Toccaferro che ha realizzato un palazzetto a Pescara che include anche una scuola di cucina.

E, ancora, dell’apertura di Costa di Maggio a Fontecchio (L’Aquila), ristorante e relais in un antico palazzo, di Arrowsticino a Roma, il primo take-away di arrosticini alla brace, di una gastronomia di quartiere che a Pescara Colli fa manicaretti da chef e del restyling della storica Pasticceria Canale di Pescara, dell’apertura del Parco delle Magnolie alle porte dell’Aquila, del raddoppio di Da Matti Street food, che dopo San Vito Chietino ha aperto anche a Vasto e dell’apertura del ristorante Radicale a Pescara.

Impossibile, poi, non parlare dell’apertura a Ostia (Roma) del primo store Eni Live firmato da Niko Romito, che ha inaugurato un percorso di Eni per il rinnovo e l’ampliamento dell’offerta di servizi nella rete dei suoi oltre 5.000 punti vendita in Europa, di cui oltre 4.000 in Italia. Le prossime aperture di Alt Stazione del Gusto sono previste nelle principali città italiane ed europee.

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Non sono mancati dei consigli, come quelli su dove fare una pausa golosa all’Aquila in vista del 2026 in cui la città sarà Capitale della cultura, o su dove mangiare nell’Oltrepò Pavese.

E ancora, vi abbiamo raccontato l’anniversario de Il Tronco a Monopoli e l’esperienza del ristorante nel bosco in Umbria, la storia del ristorane L’Agave a Framura (La Spezia) e quella di Alcide a Campiglia Marittima (Livorno).

Abbiamo assaggiato per voi le cucine di Élite di Roseto degli Abruzzi (Teramo), di Resilienza a Pineto (Teramo), di Entroterra Trattoria sostenibile a Teramo, di Cottabo a Lanciano (Chieti) e della pizzeria di Mirco Abate a Castel di Sangro. Di Forma all’Aquila, con l’esperienza dello chef’s table, e della gastronomia Giusti a Modena.

E vi abbiamo dato consigli su dove mangiare le migliori virtù teramane, in occasione del primo maggio ma non solo.

Abbiamo raccontato del giovane pasticcere Roberto Catelli che insieme alla famiglia porta avanti la Pasticceria Caesar dell’Aquila salendo alla ribalta di concorsi nazionali coi suoi lievitati, di Alberto Rupi, l’allevatore di galline felici con il sogno di creare una fattoria didattica.

I personaggi

E poi vi abbiamo fatto conoscere personaggi, più e meno noti, che spesso lontano dai riflettori fanno grande l’Abruzzo: da Benedetta Morucci, passata dall’industria della moda a un paesino dell’Abruzzo per rilanciare la filiera della lana, all’impiegato che ha cambiato vita creando un’azienda agricola sull’Appennino, dallo chef Mario Martino al forno di montagna che ha regalato il pane di Solina a km zero a bambini e genitori, dal giovane che ha lasciato il lavoro in fabbrica per aprire un forno agli chef Cinzia Mancini ed Enrico Puca, passando per Tito Di Gregorio, sui social noto come “lo sciabolatore”.

E poi vignaioli come Marco Merli, che in Umbria utilizza i WineGlobe, recipienti di vetro ermetici da 225 litri con “bollitore” sulla parte superiore per gestire l’oscillazione del vino, come una sorta di “vasca da compenso” per monitorare l’abbassamento o l’innalzamento del vino e quindi evitare di non lasciare alcun margine che ossiderebbe il liquido; o Guerino Pescara, che produce vino non convenzionale in Valle Peligna.

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Le interviste

È stato anche l’anno delle grandi interviste, come quelle a Matteo Ascheri, il ribelle delle Langhe, ad Andrea La Caita, top manager della ristorazione pluristellata capitolina e non solo, ad Assunta Pacifico Schicchitano, regina dei social, icona di napoletanità, patronne del rinomato ristorante “A figlia d’o’ marenaro”, a Gianni Sinesi, il sommelier di Niko Romito, a Davide Longoni, padre riconosciuto della panificazione moderna, a Daniele Kihlgren, l’imprenditore italo-svedese che ridà vita ai borghi, e a Davide Cobelli coordinatore nazionale di Sca Italy /Specialty Coffee Association). O come quelle a Ernst Knam, volto noto della tv e pasticcere di fama internazionale, Lucia Tellone, la chef diventata nota per aver riattivato il forno sociale del suo paese, e Franco Conterno.

E poi, quella che ha concluso l’anno: a Niko e Cristiana Romito. Una chiacchierata a tutto tondo, una delle rarissime in coppia, in cui lo chef e la sorella, general manager e maître del Ristorante Reale, hanno raccontato molto di loro, di Casadonna, della cucina italiana, della sala, della formazione e della sua importanza.

L’attualità

Non abbiamo trascurato l’attualità, raccontando del fatto che in Abruzzo chiude una stalla al giorno per cui è piuttosto utopico parlare di arrosticino Dop, nonostante la Regione abbia approvato un doppio provvedimento, come infatti ha fatto rilevare Nunzio Marcelli che ha lanciato l’ennesimo appello per un piano straordinario che riporti l’allevamento in Abruzzo. O del caldo torrido e della siccità che al lago di Scanno ha fatto spuntare la cozza d’acqua dolce. E ancora, del dibattito che prosegue attorno al vino biologico, con un’esclusiva intervista a Enrico Amico, presidente di Demeter.

Abbiamo svelato in anteprima il menù preparato per il G7 di Pescara, curato dal ristorante stellato Villa Maiella di Guardiagrele (Chieti).

Gli eventi

E poi, ancora una volta, abbiamo seguito da vicino gli eventi più importanti del settore enogastronomico, come Vinitaly e Merano Wine Festival, che per Virtù Quotidiane costituiscono enormi sforzi logistici ed economici ma rendono a voi lettori un servizio unico nel suo genere, o Spumantitalia, il Taste di Firenze, il Mercato Fivi di Bologna, l’evento Terra di Lavoro wines dedicato ai vini del casertano e la Fiera dell’Agricoltura di Teramo.

Abbiamo partecipato al Farm food Festival portandovi alla scoperta dei masi dell’Alto Adige, all’inizio delle celebrazioni per i 150 anni di Baratti&Milano a Torino, e vi abbiamo condotto in affascinanti viaggi come quelli alla scoperta del Malanotte del Piave, docg del trevigiano a base dei vitigni Raboso Piave e Raboso veronese.

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E dal punto di vista gastronomico, vi abbiamo raccontato le eccellenze di Alassio (Savona), dai baci al cioccolato al gelato alla begonia, dato suggerimenti su dove mangiare nell’Oltrepò Pavese, portato all’interno del bunker di montagna, sulle Alpi, dove un casaro affina formaggi. E raccontato la storia degli stagionatori Trotta, che a nell’Alto Molise da generazioni maturano forme del latte nei fondaci della bottega di famiglia.

Il 2024 è stato l’anno di esordio di Vinaria, che prima all’Aquila e poi a Pescara ha avvicinato il grande pubblico allo straordinario mondo dei vini e dei formaggi, di cui Virtù Quotidiane è stato media partner.

Vino e cantine

Abbiamo ancora una volta dedicato ampio spazio al vino, tra cronaca e approfondimento. Parlando dei vini da uve Piwi, della nuova scheda di degustazione con cui l’Ais ha abbandonato i dogmi del passato, dei sessant’anni della cantina Emidio Pepe, del ristorante stellato abruzzese che produce vino e lo affina sotto il mare Adriatico e del vino in lattina, dell’Astemia Pentita, la cantina più anticonformista delle Langhe, delle Cantine Povero, di Vallarom, la storia della famiglia Scienza e la sua passione per il vino, e di Tenute Martarosa, che in Molise riscopre la Tintilia.

E, ancora, di esperienze come quella dell’enologo Vittorio Festa che ha dato vita al progetto “Origini”, del debutto al Vinitaly di Nododivino e dell’azienda San Lorenzo di Castilenti (Teramo) che sperimenta il Montepulciano d’Abruzzo in anfora. Abbiamo raccontato del campo sperimentale di vitigni resistenti promosso dal Consorzio di tutela vini d’Abruzzo insieme all’Istituto agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni (Chieti).

Abbiamo raccontato la storia del vigneto più alto d’Abruzzo, nato a Villalago (L’Aquila) da un’intuizione di Gregorio Rotolo, quella di Vincenzo Cioti, vignaiolo di Campli (Teramo) che ha girato il mondo a vendemmiare, e vi abbiamo portato in Sila a scoprire un vino bianco d’alta quota e in Sicilia dove si studiano i vitigni reliquia. E abbiamo fatto conoscere la storia di Giuseppe Rando e Giuseppe Perniciaro, due avvocati che nel Trapanese hanno dato vita a Feudo del Balio.

Su queste pagine hanno trovato spazio approfondimenti sul Negroamaro Kosher, sul Moscato d’Asti, sulla Ribolla di Gradis’ciutta, sulla storia di Gianni Moscardini, sullo storico vivaio Paulsen di Palermo, e ancora una volta sull’eccellenza del Villamagna doc, la più piccola denominazione d’Italia che quest’anno per la prima volta ha anche scelto di presentare in anteprima i propri vini.

E vi abbiamo portato alla scoperta degli spumanti dell’Etna e di Sicilia, delle aziende vinicole Rottensteiner a Bolzano, Tenuta Casenuove a Greve in Chianti, Pedrotti a Nomi, che affina il suo Trentodoc in un vecchio rifugio bellico, Ednrizzi a Mezzocorona, Podere Il Castellaccio che a Castagneto Carducci racconta “un’altra Bolgheri”. Vi abbiamo fatto conoscere la storia di Terre Nere Montalcino, portato sulla riviera ligure di levante a scoprire Cà du Ferrà, dove una coppia ha riscoperto gli autoctoni recuperando vecchi vigneti abbandonati, e nel Polesine da Carezzabella Winery.

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E ancora, vi abbiamo raccontato della Tenuta Santi Giacomo e Filippo, il Montefeltro che non ti aspetti da scoprire attraverso i suoi vini, dell’incontenibilità di Pasetti che non smette mai di intraprendere, e vi abbiamo portato al Castello di Spessa, alle origini del vino friulano, dove il Consorzio Collio ha celebrato sessant’anni. Abbiamo raccontato il progetto enoico di Candidaterra sull’isola di Ventotene e del libro Il vino è rosa di Luigi e Giulia Cataldi Madonna, che grazie a un’accurata ricerca storiografica sono arrivati a sostenere la tesi che è il vino rosso a derivare dal rosa e non viceversa. Siamo stati sul monte Baldo alla scoperta dell’esperienza di Albino Armani, sul lago Trasimeno per approfondire il vitigno Gamay.

Non sono mancati approfondimenti come quello sul Prosecco con La Marca e con un’intervista a Umberto Cosmo, quello sui vini botritizzati, e i diversi focus sui dealcolati con le interviste a Martin Foradori di Hofstatter, a Marzia Varvaglione e all’enologo di Zaccagnini, prima azienda a produrli in Abruzzo. Abbiamo raccontato della ricerca scientifica che ha zonato le contrade di Loreto Aprutino (Pescara), del vino marino dell’Isola d’Elba e del progetto Sfusobuono che valorizza il vino sfuso. E ancora, del vino spumante che affina sotto al mar Ligure e di quello che invece lo fa a largo della Romagna.

Abbiamo analizzato fenomeni provando a dire la nostra, come nel caso degli influencer che nonostante i milioni di follower non sembrano riuscire a convincere i giovani a consumare vino.

Il nostro, di evento

Come non citare, infine, Abruzzo in Bolla, il primo evento tutto dedicato alla spumantizzazione che abbiamo organizzato e promosso con il patrocinio del Consorzio di tutela vini d’Abruzzo, al quale hanno partecipato enologi, critici e produttori da ogni parte d’Italia e che ha fatto accendere i riflettori sul mondo spumantistico e che si prepara a tornare nel 2025 con la terza edizione, che sarà ancora più ricca e piena di novità e sorprese.

L’anno che sta per chiudersi è stato anche l’anno in cui ci hanno lasciato in molti: da Giorgio Gigliatti, ultimo grande gourmet italiano, a Torello Latini, re della bistecca fiorentina, da Etile Carpenè, portabandiera del Prosecco nel mondo, a Marcello Mutti, patron della storica azienda di conserve di pomodoro. Da Biagio Soave, tra le figure di spicco dell’imprenditoria astigiana del mondo del vino, allo chef Pavel Marc, da Roberto Hausbrandt, icona triestina del caffè, a Edi Simcic, pioniere del vino del Collio sloveno, da Benito Nonino, che aveva legato il suo nome a quello dei distillati, ad Adelio Santero, l’uomo del Moscato d’Asti che ha reso grande la spumantistica piemontese, fino a Marco Felluga, tra i pionieri della viticoltura del Collio. E ancora, Antonio Carpendo, rivoluzionario del formaggio, Tony Aureli, pioniere della miscelazione all’Aquila ed Ezio Rivella, enologo e imprenditore che ha fatto conoscere il Brunello nel mondo.

Abbiamo continuato a far scoprire itinerari inediti, antichi castelli, eremi e monasteri.

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IL PODIO DELLE NOTIZIE

Curiosità: le tre notizie più lette del 2024 sono “Un abruzzese e un veneto tra i 12 vini memorabili 2023 del New York Times”, “Caldo torrido e siccità, nel lago di Scanno spunta la cozza d’acqua dolce” e “Vendemmia in Oltrepò Pavese: i cinque migliori indirizzi dove mangiare”.

La pagina più letta in assoluto, anche quest’anno, è l’home page, a dimostrazione anche dell’alta fidelizzazione dei lettori, che accedono sì alle singole notizie attraverso i social e dai motori di ricerca, ma leggono Virtù Quotidiane anche aprendolo direttamente.


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