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PNRR: come sta andando con la spesa dei fondi? Tra ritardi e sfide


Una recente relazione della Corte dei Conti conferma che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sta affrontando difficoltà significative e ritardi nella spesa dei fondi. Al 30 settembre 2024, sono stati spesi circa 57,7 miliardi di euro, pari appena al 30% delle risorse totali assegnate all’Italia. Questa situazione ha richiesto un’ulteriore riprogrammazione della spesa, con un incremento previsto nel biennio 2025-2026 di oltre 17 miliardi di euro rispetto alla programmazione originaria.

Dati di spesa e revisione della programmazione

Nel biennio 2023-2024 si è registrata una riduzione della spesa prevista pari a 12,9 miliardi di euro rispetto alla programmazione originaria. Questo ha portato a un accumulo delle risorse da spendere negli ultimi due anni del piano. In particolare, si prevedono:

  • +8,3 miliardi di euro da spendere nel 2025
  • +8,9 miliardi di euro nel 2026

Nonostante le misure adottate per velocizzare l’erogazione dei fondi, il livello di spesa raggiunto al 30 settembre rappresenta circa il 30% rispetto alla programmazione rivista. Nei primi nove mesi del 2024, l’incremento è stato di 12,6 miliardi di euro rispetto al dicembre 2023, ma per rispettare gli obiettivi attuali, entro la fine dell’anno si dovrebbero spendere ulteriori 29,5 miliardi di euro.

Secondo il Documento Programmatico di Bilancio (DPB), tuttavia, il governo stima una spesa totale per il 2024 di circa 21 miliardi di euro, con 8,4 miliardi da spendere nell’ultimo trimestre. Questo comporterebbe un ulteriore slittamento degli obiettivi nel biennio successivo.

Dove si concentrano i fondi già erogati

L’analisi della Corte dei Conti rivela che, considerando la nuova programmazione 2020-2024, gli investimenti della Missione 3 (Infrastrutture e Mobilità) registrano il tasso di avanzamento più elevato:

  • 87% dei fondi erogati rispetto a quanto programmato
  • 92% per gli investimenti ferroviari della Componente 2

Tuttavia, il livello complessivo della spesa rappresenta solo il 37% delle risorse assegnate per questa missione. Per quanto riguarda le altre missioni:

Contabilità

Buste paga

 

  • Missione 1 (Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura): 70% dei fondi programmati, con il 77% per la Componente 2 (Digitalizzazione e Innovazione del Sistema Produttivo).
  • Missione 2 (Transizione Ecologica): 68%, con il 97% per l’Efficienza Energetica e Riqualificazione degli Edifici (Componente 3).

La spesa è stata trainata soprattutto dai crediti d’imposta (ad esempio, Superbonus e Transizione 4.0). Tuttavia, escludendo queste misure, la percentuale di completamento scenderebbe al 40% per la Missione 1 e al 37% per la Missione 2.

Missioni in maggiore difficoltà includono:

  • Missione 5 (Inclusione e Coesione): 27% dei fondi programmati per il 2024 e solo l’11% rispetto al totale delle risorse disponibili.
  • Missione 4 (Istruzione e Ricerca): 25% del totale assegnato.
  • Missione 6 (Salute): 14% del totale assegnato.

In generale, nel 79% delle misure finanziate il livello di spesa è inferiore al 25%. Solo l‘8% degli investimenti ha superato questa soglia.

Rendicontazione della spesa

Un altro aspetto critico è la rendicontazione delle spese. Al 17 luglio 2024, erano stati completati 4.775 rendiconti di progetto su oltre 260.000 progetti finanziati. Questi rendiconti riguardano principalmente:

  • Missione 1: 32%
  • Missione 4: 26%

Tuttavia, il 52% dei rendiconti non è ancora stato approvato dalle amministrazioni titolari. Solo l’1% è stato sottoposto a verifiche sostanziali. I tempi medi per i controlli formali sono di circa 73 giorni, contro i 19,4 giorni per i controlli sostanziali.

Le amministrazioni con tempi di verifica superiori alla media includono:

  • Ministero del Lavoro: 8 mesi per un solo rendiconto;
  • Ministero delle Infrastrutture: oltre 6 mesi per 38 rendiconti;
  • Ministero della Cultura: poco meno di 4 mesi per 607 rendiconti.

Le difficoltà nei controlli derivano da:

  • elevato numero di rendicontazioni presentate;
  • eterogeneità dei soggetti attuatori;
  • scarsa adeguatezza della documentazione;
  • carenza di personale dedicato.

Per risolvere queste problematiche, sono stati avviati percorsi formativi e procedure di reclutamento di esperti, nonché l’utilizzo di servizi di assistenza tecnica.

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Misure per accelerare le erogazioni

Il decreto legge 113/2024 consente alle amministrazioni titolari di erogare fino al 90% del costo dell’intervento entro 30 giorni dalla richiesta, rimandando i controlli alla fase finale. Questo metodo accelera i flussi di cassa, ma rischia di creare un accumulo di verifiche e possibili rettifiche nella fase conclusiva.



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