Addio agli uffici in Camera di Commercio e al Centro per l’Impiego di palazzo Fodri: i servizi per il lavoro, che costituiscono parte importante delle deleghe in campo all’amministrazione provinciale, si trasferiranno entro metà 2025 nel secondo lotto del Polo Tecnologico (dove già si trovano gli sportelli A2A e Padania Acque oltre ad alcune aziende private), l’edificio del Polo Verde in via del Macello, in un ampio spazio acquistato dalla Provincia.
Un’operazione da oltre 4 milioni di euro – fondi del Pnrr finalizzati al potenziamento dei Centri per l’Impiego – che l’amministrazione guidata da Roberto Mariani ha concluso proprio nelle ultime settimane portando a compimento un iter iniziato un anno fa, ma rimasto inattuato. “Noi paghiamo degli affitti- spiega Mariani – Con questa operazione avremo due vantaggi: risparmio sulle locazioni e possibilità di avere tutto il settore Lavoro unificato”. Una sessantina gli impiegati del Settore, in crescita grazie ai rinforzi arrivati da recenti concorsi per potenziare i servizi di politiche attive del lavoro.
Insieme a quella di Cremona si è sbloccata anche la sede per il Centro per l’Impiego di Soresina: dai precari spazi nella Torre Civica, alla ex banca di via Marconi che verrà riadattata per ospitare il servizio. Anche questo, un intervento che si era arenato negli anni scorsi, sempre nell’ambito dei fondi del Pnrr del valore di circa 2,5 milioni di euro.
Completa il quadro dell’operatività di questi primi mesi l’andata a buon fine del bando Arest che vede la compartecipazione di Provincia, Comuni di Spinadesco e Sesto e i privati Acciaieria Arvedi e Magli Intermodal Service, per un intervento di riqualificazione della provinciale Codognese con due nuove rotatorie, una all’altezza di Spinadesco l’altra in località Baracchino, per 4,5 milioni di lavori.
“C’erano risorse a disposizione che dovevano semplicemente essere messe a terra”, afferma Mariani “in due mesi e mezzo siamo riusciti a sbloccare opere per 12,5 milioni di euro. Credo che questo sia già un risultato molto significativo. Tanto lavoro c’è ancora, abbiamo ancora tante risorse da spendere del ‘Piano Marshall’ di regione Lombardia. Tra queste segnalo due importanti situazioni: il ponte di Calvatone e quello di Sergnano, per i quali abbiamo fissato due incontri pubblici per dare conto delle varie fasi dei lavori e della tempistica: il 9 gennaio a Calvatone e il 19 a Sergnano”.
In area casalasca c’è anche in arrivo il nuovo ponte di Isola Dovarese, ma la priorità di mandato è la risoluzione del problema ormai improcrastinabile della tangenziale di Casalmaggiore: “Ritengo importante un riequilibrio delle risorse provinciali sui tre distretti -spiega Mariani -. In passato c’è stata una parte di territorio che ha pagato un gap un po’ più alto rispetto ad altre. Abbiamo delle idee, anche su come reperire le risorse, ne abbiamo anche già parlato con Regione Lombardia. L’attuale arteria è diventata urbana, con tempi di percorrenza inaccettabili”.
Novità in arrivo anche per la Paullese: ci sono stati contatti con il Ministero dell’Ambiente per il ponte di Spino, dopo Natale sono attese risposte.
Brutte notizie da Roma, però, sul fronte risorse: la manovra di Governo vede un emendamento rispetto alla bozza originale che taglia 1,5 miliardi di euro dai fondi destinati alle manutenzioni stradali per tutte le province d’Italia.
Il 2025 della Provincia sarà contrassegnato da un’altra priorità: ridare slancio al Masterplan, su cui negli ultimi anni l’ente si è arenato. Dei nove tavoli di lavoro che lo costituiscono, “solo tre sono stati convocati, di cui due solo per l’insediamento e uno sul turismo che ha prodotto un buon lavoro, ma che ora deve essere sviluppato. E’ uno strumento utile ma purtroppo ha avuto delle frenate e c’è bisogno di un rilancio. Sarà un tema centrale, tant’è che vogliamo mettere in piedi un Tavolo interno alla Provincia che lavori insieme a Reindustria per l’aggiornamento dei tavoli, facendovi entrare anche più amministratori locali, in modo che si cominci a produrre proposte.
“Vedo nel Masterplan una risorsa importante perchè il territorio possa lavorare insieme e portare risultati a livello di risorse non solo infrastrutturali. Non dimentichiamo quale era il suo obiettivo: spiegare il perchè un’azienda possa decidere di investire su Cremona anzichè da un ‘altra parte o perchè possa decidere di rimanervi”.
La Provincia intende avere un ruolo attivo anche nei vari passaggi con RFI per il raddoppio ferroviario e si è fatta promotrice, insieme a Mantova, di una richiesta di compressione dei tempi di realizzazione, ma anche di un percorso per far sì che i Comuni non debbano sobbarcarsi i costi di gestione delle opere a corollario (sovrappassi, sottopassi, bretelle). “Su questa partita vogliamo aprire un canale di dialogo tra i Comuni, che sarebbero messi in ginocchio da una norma risalente addirittura all’800, e RFI”.
Quanto all’autostrada Cremona- Mantova, “le due opere non sono una sostitutiva dell’altra. Sull’autostrada va fatta una riflessione in tempi stretti: può essere concretamente realizzata oppure no? Perchè un collegamento veloce con Mantova ci deve per forza essere. Ho incontrato anche i comitati contrari; ho detto che se mi dimostrano che dal punto di vista dei costi e dell’utilità sia meglio riqualificare la statale, io sono disponibile a parlarne. Lo è anche la Provincia di Mantova, ora aspettiamo che questa disponibilità, annunciata anche tempo fa dall’assessore Terzi, la dia anche la Regione. Io sono convinto che l’autostrada sia il collegamento più rispondente ai bisogni, comunque vedremo”.
Giuliana Biagi
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