Cause del 2024: “Mezza vittoria” per i residenti vicino alla strada Thumane – Kashar

Dopo mesi proteste e blocchi dell’autostrada Thumanë – Kashar, centinaia di residenti di questa zona hanno trasferito la loro opposizione al parlamento. L’atteggiamento dei residenti di Thumana di fronte alla violenza della polizia, ai gas lacrimogeni e agli arresti è culminato in una soluzione temporanea sul problema che li ha costretti a protestare, l’impossibilità di accedere alla nuova autostrada.

Durante l’interpellanza al Parlamento, il 12 settembre, il ministro delle Infrastrutture Belinda Balluku ha detto: “Provvisoriamente accederanno al cavalcavia esistente di Gramza, con una rampa dedicata che sarà costruita per loro nelle prossime settimane,” ha detto il vice primo ministro Balluku.

“Come ha fatto la vecchia autostrada a trasformarsi in una strada che non porta da nessuna parte?”

La nuova autostrada taglia al centro una rotatoria esistente, realizzata con l’intento di collegare la strada con il nuovo asse che l’avrebbe seguita. Agli 80 abitanti di Kruja e dei suoi dintorni erano rimaste due opzioni: tornare a Kashar o attraversare il vicolo secondario che porta a Thumana.

Secondo la relazione tecnica della costruzione della strada “Thumanë – Vorë – Kashar”, i raccordi proposti sarebbero quattro a Thumanë, a Fushë – Krujë, all’aeroporto di Rinas e uno per Tirana – Durazzo.

Nei documenti della convenzione di concessione pubblicati nel 2018, la Relazione Tecnica contiene un’uscita verso l’area di Thumana che non è stata realizzata.

Il contratto tra il Ministero delle Infrastrutture e dell’Energia e le società “Gener 2 sh.pk” prevede una concessione della durata di 35 anni. Mentre il progetto è costato circa 267 milioni di euro, il finanziamento dell’asse è stato realizzato dal concessionario, che prevede di raccogliere almeno 1.3 miliardi di euro di reddito di base per 35 anni.

Oltre alla copertura video in diretta delle proteste, i cittadini hanno condotto a osservazione sul campo, dove i residenti di Thumana hanno raccontato come la nuova strada si sia trasformata in una maledizione per le loro attività e per le loro vite. Così, i fratelli Gjoka hanno raccontato come con la costruzione dell’autostrada, la loro attività si è divisa a metà, lasciando le serre da un lato e il centro vendita di fiori dall’altro.

Oggi, tre mesi dopo la soluzione provvisoria offerta dal governo, i residenti dichiarano di aver ricevuto una mezza soluzione: “Hanno promesso che faranno un girotondo, faranno un’uscita a Gramza, frode elettorale. Sì, possiamo dire che stiamo bene!”- ha detto Andi Gjoka, proprietario di un’attività vicino all’autostrada.

Ma dal 4 gennaio 2025 tutti i veicoli che accederanno all’autostrada Thumane – Kashar saranno tassati. Il transito su questa strada sarà soggetto a pagamento, il cui valore dipenderà dalla tipologia del veicolo, ma non sarà inferiore a 2.1 euro. Lo ha annunciato la stessa società concessionaria “Gener 2” il 13 dicembre. I residenti hanno spesso denunciato il costo che ricade sulle loro spalle a causa del legame del potere con gli oligarchi.

“No lek, non entro lì! Non ci andrò. Non voglio dargli soldi, ripercorrerò la vecchia strada” –  dice Andi, quando gli viene chiesto se pagherà dopo il 4 gennaio.

Dimostra che è più vantaggioso percorrere 10 chilometri in più dalla vecchia strada per Tirana che pagare il pedaggio.

“Questa non è una strada nuova, questa è la vecchia strada, dove siamo entrati, Bashkim Ulaj non l’ha costruita”- aggiunge per spiegare che la strada esistente esisteva già prima.

Indipendentemente da come andranno i cambiamenti nelle infrastrutture dopo le elezioni parlamentari generali, è certo che i circa 100 abitanti di Fushë – Kruja, rimasti isolati per diverse settimane, grazie alla loro tenacia nelle proteste e nella resistenza, sono riusciti a vincere “la strada anche se lo spostamento è un diritto innegabile per ogni cittadino.

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Ha completato i suoi studi magistrali presso il dipartimento di Giornalismo e Scienze della Comunicazione dell’Università di Tirana. Scrive da più di quattro anni su Citizens.al su temi di cultura, sviluppo urbano, femminismo, ecc. Collabora anche con altri media online locali e stranieri e ha lavorato alla redazione di vari materiali. È autrice del podcast “Pezul” su Citizens.al ed è impegnata come coordinatrice di progetti legati all’empowerment dei giovani giornalisti e alle questioni relative alla migrazione.