Da un balcone al primo piano portano via materassi e mobili; quando arrivano ai quadri il trasloco è finito e i quattro uomini si guardano un po’ smarriti, non sanno come dire addio alla loro casa. 2 gennaio 2024, lo sgombero delle Vele di Scampia è definitivamente compiuto con l’allontanamento, volontario, delle ultime undici famiglie residue acquartierate nella Vela Rossa, la più imponente, quella che per anni è stato il concreto simbolo della malaNapoli. Spaccio, violenza, degrado, tutto concentrato nella parola “gomorra” che qui a Scampìa è bandita perché rappresenta solo lo schifo, e mette nel calderone pure le migliaia di persone perbene che in questa porzione di Napoli sono la maggioranza e non sono “gomorra” ma Napoli: la Napoli che lavora e soffre, che si batte per emergere e cancellare il marchio del malaffare che le è stato appiccicato con umiliante superficialità.
Il rumore dei mezzi che portano via letti e materassi, è sovrastato da quello delle ruspe che un centinaio di metri più in là sono già al lavoro per fare rinascere Scampia. Nell’area dove è stata abbattuta la Vela Verde si procede già con la costruzione del nuovo quartiere che cancellerà definitivamente il degrado. Abitazioni finalmente a misura d’uomo, ampie aree verdi, scuole, asili, spazi per arte e cultura: sembrano le consuete promesse, invece quelle ruspe al lavoro e le gru pronte ad essere issate, dicono che è realtà vera, reale, tangibile.
Gli operai sono al lavoro per gettare le fondamenta dalle case che entro la fine del 2026 saranno già pronte ad essere assegnate alle prime famiglie sgomberate, quelle della Vela Celeste che dopo la tragedia di luglio venne liberata in tutta fretta. I tempi saranno rispettati in maniera puntuale, l’ha promesso il sindaco Manfredi (ne leggete le parole nella pagina qui di fianco), lo dicono i faldoni degli uffici comunali che si sono messi all’opera due giorni dopo il crollo tragico che provocò la morte di due persone e il ferimento di altre undici principalmente bambini.
Proprio il momento della tragedia ha segnato la svolta per il progetto di rinascita dell’area delle Vele, quel “Restart Scampia” seguito in prima persona dal vicesindaco Lieto che, inizialmente, prevedeva un avanzamento più lento: abbattimento di una vela, costruzione di nuove abitazioni e trasloco delle famiglie per dell’abbattimento di quella seguente. A Luglio, invece, si decisa per la grande svolta: radere al suolo tutte le Vele contemporaneamente e partire in tempo reale con la ricostruzione.
L’estate era appena iniziata, venne messo insieme un team di tecnici ed esperti capace di rivoluzionare il progetto di rinascita di Scampia, ma anche di gestire le fonti di finanziamento, i bandi, la sequenza delle opere, gli accordi con le ditte. Il piano complessivo è stato spezzettato in tanti piccoli sottoprogetti, in modo da ridimensionare la burocrazia e dotare ciascuna fase dei finanziamenti necessari: raccontata così sembra una cosa semplice, invece per smembrare e riorganizzare “Restart Scampia” sono stati necessari giorni e fatica e impegno, notti di confronto e di tenacia. Però tanto impegno sta portando a risultati concreti e visibili, quello più immediato è nel sedime dove c’era la Vela Verde nella quale le ruspe preparano la base per le nuove case e le gru sono già pronte ad essere issate per procedere con la costruzione.
Entro due settimane è annunciata la conclusione della prima fase di interventi nella Vela Gialla, quella definitivamente sgomberata all’inizio di dicembre. Prima dell’abbattimento è necessario rimuovere il pattume, individuare le aree dove c’è materiale pericoloso, soprattutto amianto, e bonificarle, poi si può procedere allo smembramento degli edifici. Spiegano i tecnici, e anche il sindaco Manfredi, che già a febbraio il gigantesco braccio meccanico che “mangia” l’edificio per smembrarlo, sarà già in azione. La prudenza di chi racconta i lavori pubblici impone di spingere l’avvio del prossimo abbattimento al mese di marzo, ché gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo ed è meglio prevederli.
Nel frattempo, già nella giornata di oggi, inizieranno le operazioni prodromiche nella Vela Rossa: pulizia, identificazione e rimozione del materiale pericoloso. Si ipotizza che gli abbattimenti avverranno in contemporanea per un certo periodo. Tutta l’area antistante le Vele, dal lato di via Labriola, sarà trasformata in cantiere, innanzitutto si procederà con la ricostruzione, laddove necessaria, del sistema fognario e di tutti i sottoservizi. Nel frattempo gli abbattimenti procederanno a iniziare dalla parte “posteriore” delle Vele, quella che guarda verso viale della Resistenza. Si partirà da quel lato perché, durante l’abbattimento, già partirà il cantiere per la ricostruzione. Guardare l’area con gli occhi dei tecnici che hanno lavorato al progetto è affascinante: «Vedi quella zona? – l’uomo indica la “coda” della Vela Gialla – io la guardo e già identifico l’asilo che tra qualche mese inizierà a sorgere», effettivamente ha gli occhi che luccicano mentre osserva quel luogo che a tutti sembra il simbolo del degrado mentre per lui è già una gemma di rinascita.
Entro il 2026 le prime case saranno già pronte nell’area dove c’era la Vela Verde, poi arriveranno, dopo circa un anno, altre nuove strutture, quelle che sorgeranno dove ci sono le vele ancora da abbattere. A Palazzo San Giacomo non dubitano della tempistica perché hanno predisposto contratti particolari nei quali non è solo prevista la penale per l’eventuale conclusione ritardata dei lavori ma c’è anche un “premio per la velocità”: se un’azienda consegnerà in anticipo la porzione di interventi che è chiamata a realizzare, otterrà un leggero aumento nel pagamento. Si tratta di una possibilità offerta dai contratti per i lavori pubblici che qui a Napoli viene utilizzata per la prima volta.
Discorso a parte merita la Vela Celeste, quella che resterà in piedi e che dovrà essere interamente ristrutturata e rivista nelle sue funzioni. Probabilmente i lavori per quella porzione di progetto potrebbero essere più lunghi, ma non sarà un disagio per la gente di Scampia alla quale saranno garantite case e infrastrutture.
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