L’esposto del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è stato raccolto dalla Procura di Bari in un fascicolo chiamato tecnicamente ‘modello 45’, sugli atti non costituenti notizie di reato. L’azione giuridica è stata proposta dal governatore sulla versione finale della legge di bilancio approvata dal Consiglio regionale: secondo la tesi di Emiliano, infatti, il documento conterrebbe un falso, poiché nella versione promulgata sarebbe stato inserito anche un emendamento che era stato bocciato per errore e che adesso, invece, farebbe parte delle norme.
Nel fascicolo, riporta l’Ansa, sono raccolti anche altri atti, sempre relativi all’approvazione della legge, che Emiliano ha inviato nei giorni scorsi in Procura.
L’emendamento controverso sulle nomine trasparenti
L’esposto si riferisce alla controversa vicenda legata ad un emendamento sulle nomine trasparenti, proposto dalla consigliera regionale del M5Stelle, Antonella Laricchia: nonostante il Consiglio regionale lo avesse approvato, l’emendamento era stato dichiarato respinto sulla base di una interpretazione dello Statuto, poi riconosciuta erronea dall’Ufficio di presidenza.
I consiglieri regionali del M5Stelle: “Abbiamo votato convintamente la norma”
“Abbiamo votato convintamente la norma della trasparenza sulle nomine, perché riteniamo che le nomine debbano essere fatte sulla base del merito e non della convenienza politica. I cittadini hanno il diritto di sapere che a guidare gli enti regionali ci sono professionisti scelti per curriculum, solo così riusciranno a tornare ad avere fiducia nelle istituzioni”. Sono queste le parole con cui i consiglieri regionali del M5Stelle Marco Galante, Rosa Barone, Cristian Casili e Grazia Di Bari, sostengono l’iniziativa legislativa della loro collega Laricchia.
“L’articolo era stato approvato con 24 voti favorevoli e pensiamo che l’ufficio di presidenza abbia preso la decisione giusta aggiungendo la norma nel testo finale, come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio – ribadiscono i consiglieri pentastellati – Dispiace che su un tema così importante si sia creato uno scontro politico-istituzionale difficilmente comprensibile per i pugliesi, e auspichiamo che la questione torni ad essere affrontata nella sede opportuna, ovvero nel consiglio regionale. Continueremo a difendere questa norma e ad opporci ad ogni eventuale tentativo di abrogazione, di cui oggi leggiamo sui giornali”.
Emiliano: “Le interpretazioni politiche sulla vicenda appaiono strumentali”
“Le varie interpretazioni politiche apprese dai giornali sulla vicenda della promulgazione della legge di bilancio appaio erronee, infondate e strumentali”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che motiva così la scelta di interpellare i pm della Procura di Bari.
“Le scelte politiche sottese all’emendamento che ha causato questa vicenda, non sono da me sindacabili all’atto della promulgazione di una legge regionale – sottolinea Emiliano – Il dibattito politico è avvenuto durante l’intera seduta del consiglio regionale del 18 dicembre 2024 che si è conclusa con il voto chiaro ed inequivocabile dei 31 consiglieri che hanno approvato il testo definitivo della legge di bilancio. Quindi, la vicenda di cui si discute non ha nulla di politico, ma attiene alle modalità di formazione della volontà legislativa, la più delicata delle procedure previste dalla Costituzione e dallo Statuto della Regione Puglia, in quanto attinente alla sovranità del popolo esercitata attraverso i suoi rappresentanti legittimamente eletti”.
Il governatore fornisce, in una nota, la sua versione dei fatti: “In sede di promulgazione, ho rilevato che il testo della legge trasmesso dal competente Ufficio consiliare conteneva un articolo (242), corrispondente ad un emendamento (111), non compreso nel testo definitivo della legge approvato il 18 dicembre 2024, aggiunto dopo la votazione finale. Tanto che, l’iniziale attestazione di conformità del testo trasmesso a quanto votato nella medesima seduta del 18 dicembre 2024, a seguito dei miei rilievi, è stata modificata dallo stesso Ufficio consiliare. Non disponendo del potere di rifiutare la promulgazione e di rinviare la legge al Consiglio Regionale per violazione delle norme sul procedimento legislativo (potere non previsto né dalla Costituzione, né dallo Statuto), a causa della mancata votazione dell’emendamento nel corpo finale della legge, ho chiesto alla Presidente del Consiglio Regionale di prendere atto di tale irregolarità per i provvedimenti di sua competenza”.
“Ho informato dell’accaduto la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari perché, dovendo comunque procedere alla promulgazione della legge, ho assolto all’obbligo che grava su ogni pubblico ufficiale di riferire ogni eventuale notizia di ipotesi di reato acquisita nell’esercizio delle sue funzioni, anche a tutela di tutti coloro che avevano avuto conoscenza dei fatti nell’esercizio delle loro funzioni in qualità di pubblici ufficiali – conclude il presidente della Regione – Questo è tutto. Non mi sfugge la delicatezza della situazione, ma ogni soggetto chiamato ad esercitare il suo ruolo deve farlo a prescindere da ogni altra considerazione di opportunità o di convenienza politica o personale”.
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