Figura simbolo dell’Epifania, la Befana porta con sé un mix di dolcezza e malinconia: se da un lato questa festività regala dolci e momenti di festa, dall’altro segna la fine delle vacanze natalizie. Con le sue inconfondibili scarpe rotte, la Befana è una tradizione radicata in tutta Italia, ma trova un’eco speciale a Pegnana, in Toscana, e a Urbania, nelle Marche. In questi due luoghi, la figura della Befana è diventata un’occasione per valorizzare la cultura locale e attrarre turismo, tanto che, non a caso, è proprio qui che si dice abbia scelto di stabilire la sua dimora.
Perché si festeggia la Befana?
Le origini della Befana sono oggetto di diverse interpretazioni; sembra infatti possa avere sia radici in tradizioni precristiane che cristiane. Innanzitutto, il nome “Befana” deriva da una trasformazione linguistica di “Epifania“, parola di origine greca che significa “manifestazione” o “apparizione“. Secondo le origini più pagane, la Befana, immaginata come un’anziana vestita con abiti logori, rappresenterebbe la personificazione dell’anno vecchio che, attraverso riti propiziatori, cede il passo al nuovo ciclo annuale.
Per quanto riguarda la tradizione cristiana, invece, la figura della Befana è strettamente legata a quella dei Re Magi. La leggenda narra infatti che i Magi, in viaggio verso Betlemme, smarrendo la strada chiesero indicazioni a un’anziana donna, la quale indicò loro il giusto cammino per raggiungere Gesù bambino. Per ringraziarla della cortesia, Baldassarre, Gaspare e Melchiorre la invitarono ad unirsi a loro, ma ella rifiutò. Una volta che i Re magi furono partiti però, si pentì amaramente della sua decisione; preparò un cesto di dolci e si mise alla loro ricerca ma senza successo. L’anziana donna iniziò così a bussare a ogni porta, regalando a tutti i bambini che incontrava i dolci che aveva portato con sé, nella speranza che uno di loro potesse essere Gesù bambino.
Quali sono le caratteristiche della Befana?
La Befana, figura emblematica del folklore italiano, è tradizionalmente rappresentata come un’anziana donna dall’aspetto dimesso: indossa un gonnellone scuro e ampio, un grembiule con tasche, uno scialle, e un fazzoletto o cappellaccio in testa. Ai piedi porta ciabatte o scarpe consunte, spesso arricchite da toppe colorate. Questa iconografia richiama l’immagine di una strega benevola, accentuata dalla presenza di una scopa, simbolo connesso a rituali di purificazione e rinnovamento tipici dell’Epifania.
L’aspetto da vecchia sarebbe anche una raffigurazione simbolica dell’anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare, così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare dei fantocci vestiti di abiti logori, all’inizio dell’anno. La Befana è spesso raffigurata con un naso prominente e una gobba leggera, dettagli che, insieme all’abbigliamento logoro, sottolineano la sua natura umile e popolare. Nonostante l’aspetto austero, è considerata una figura positiva, portatrice di doni e dolciumi ai bambini durante la notte dell’Epifania.
La casa della Befana a Pegnana
Nel borgo di Pegnana, una frazione del comune di Barga, in provincia di Lucca, la casa della Befana si trova immersa in un bosco di castagni secolari sul versante appenninico della Garfagnana. Aperta ogni domenica per accogliere i visitatori, permette ai bambini di incontrare la Befana, in una dimora allestita con i tipici oggetti della vita rurale: utensili di campagna, un letto con trapunte tradizionali e un cesto che raccoglie i ciucci donati dai bambini.
L’installazione viene presentata come un luogo dove la Befana vive e lavora, valorizzando le tradizioni locali e allo stesso tempo incentivando il turismo in luoghi che durante l’anno soffrono di spopolamento. La casa della Befana è facilmente raggiungibile dal sito di Barga, passando per la frazione di Renaio da cui si imbocca una strada panoramica con vista sulle Alpi Apuane, arrivando poi all’ultimo tratto di sentiero ben segnalato. Per chi necessita di un accesso più agevole, è disponibile una stradina sterrata che consente di arrivare nei pressi della dimora con passeggini o carrozzine.
La festa nazionale della Befana a Urbania
Dal 2016 anche Urbania, piccolo comune delle Marche, ospita una manifestazione dedicata alla Befana. Nel centro storico, come ormai da tradizione, viene allestita una casa della Befana, progettata dallo scenografo Egidio Spugnini con il supporto di artisti locali e studenti del Liceo Artistico di Urbino. L’allestimento è visitabile attraverso un percorso narrativo della durata di circa 15 minuti e accessibile a gruppi di massimo 5 persone. L’ingresso ha un costo simbolico di €1, mentre è gratuito per i bambini sotto i 3 anni. Anche in questo caso l’iniziativa ha l’intento di valorizzare il territorio, il turismo e la divulgazione di aspetti culturali e tradizionali, senza ovviamente tralasciare la celebrazione delle festività.
Come viene celebrata la figura della Befana in altre regioni d’Italia
Nel Nord, le festività legate alla Befana spesso si concentrano su eventi simbolici e collettivi. In Veneto, ad esempio, è celebre la Regata delle Befane sul Canal Grande a Venezia, una gara remiera in cui i partecipanti, travestiti da Befana, si sfidano in un contesto suggestivo. In Friuli-Venezia Giulia e nel Veneto orientale, la notte dell’Epifania è segnata dall’accensione dei falò rituali, conosciuti come pignarûl o panevin, il cui fumo viene osservato per trarre auspici sull’anno nuovo. Questi eventi, radicati nei riti propiziatori contadini, attirano l’attenzione di intere comunità, ponendo l’accento sul legame con la terra e le tradizioni agricole.
Nel Centro Italia, la figura della Befana assume invece un ruolo più personale e domestico, ma anche in questo caso non mancano le celebrazioni pubbliche. A Roma, il mercato di Piazza Navona è il punto focale delle festività, con bancarelle che offrono dolci, carbone e giocattoli, richiamando le famiglie nella giornata del 6 gennaio.
Nel Sud, la Befana si intreccia con usanze religiose più marcate e con il folklore locale. In Puglia e Calabria, l’Epifania è celebrata con processioni e rappresentazioni del viaggio dei Magi, in cui spesso la Befana compare come figura simbolica che distribuisce dolci ai bambini. In Campania, e in particolar modo a Napoli, i mercati locali si arricchiscono di prodotti legati alla tradizione, e la giornata del 6 gennaio è vissuta in maniera conviviale, con cene e scambi di doni. Qui, il legame con il presepe è ancora molto sentito, e la Befana rappresenta una figura che chiude simbolicamente le festività natalizie.
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