Il Congresso vota per sanzionare la CPI e proteggere Netanyahu

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Con una maggioranza risicata, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un pacchetto di regole in cui spicca una controversa norma volta a proteggere il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu da azioni legali internazionali, tra cui i mandati d’arresto e le accuse mosse dalla Corte Penale Internazionale (CPI), che gli Stati Uniti non riconoscono non avendo sottoscritto lo Statuto di Roma. Il testo specifica l’imposizione di sanzioni contro qualsiasi tentativo da parte della CPI-ICC di investigare, arrestare o processare persone protette dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, con un focus particolare su Netanyahu. Le sanzioni riguarderebbero i membri della stessa Corte.

Il pacchetto di regole del Congresso approvato è un insieme di norme e procedure adottate dalla Camera all’inizio di ogni nuovo legislatura (ogni due anni) per stabilire come operare. Il Congresso ha inoltre rieletto il repubblicano Mike Johnson Speaker della Camera.

La reazione del deputato Thomas Massie

Questa misura non è la prima ad essere stata proposta per proteggere Israele e altri alleati americani da possibili procedimenti legali internazionali. Nel 2023, la Camera dei Rappresentanti ha approvato un disegno di legge per imporre sanzioni alla Corte Penale Internazionale, ma il Senato non ha preso in considerazione la proposta, nonostante le pressioni di alcuni esponenti di entrambi i partiti. Inoltre, gli Stati Uniti possiedono una legge che autorizza l’uso della forza militare contro la Corte dell’Aia per liberare ufficiali o membri delle forze armate americane o dei suoi alleati, nota come “Hague Invasion Act”.

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Il deputato repubblicano Thomas Massie ha criticato apertamente il pacchetto, mettendo in dubbio le priorità del Congresso. In un tweet, Massie ha osservato: “Gli Stati Uniti sono un Paese sovrano, quindi non attribuisco alcuna credibilità alle decisioni della Corte Penale Internazionale. Ma come è finita una proposta per proteggere Netanyahu nel pacchetto di regole della Camera da votare immediatamente dopo l’elezione dello Speaker? Dove sono le nostre priorità?!”.

Massie, noto per le sue posizioni isolazioniste e scettiche nei confronti dell’influenza di Israele sulla politica americana, prende dunque una dura posizione nei confronti del disegno di legge che proteggerebbe Bibi da procedimenti legali internazionali. Massie ha anche criticato l’influenza di gruppi di lobby come l’AIPAC (American Israel Public Affairs Committee), rimarcandone l’impatto significativo sulle decisioni del Congresso. In un’intervista con Tucker Carlson, Massie ha dichiarato che ogni repubblicano in Congresso, tranne lui, ha un “AIPAC babysitter”.

Le accuse della Corte dell’Aja a Netanyahu

Lo scorso novembre, la Corte Penale Internazionale (CPI-ICC) ha accolto la richiesta del procuratore Karim Khan, spiccando mandati di arresto nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, dell’ex ministro della difesa Yoav Gallant e del capo del braccio armato di Hamas, Mohamed Deif, che, tuttavia, si ritiene molto probabilmente deceduto. La Corte Penale Internazionale ha stabilito che per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, che è stato sostituito come ministro della Difesa all’inizio di questo mese, ci sono ragionevoli motivi per ritenere che entrambi abbiano “responsabilità criminale” come co-perpetratori di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. In particolare, sono accusati di aver utilizzato la fame come metodo di guerra e di aver commesso crimini contro l’umanità, tra cui omicidio, persecuzione e altri atti disumani.

Inoltre, la CPI ha trovato fondati motivi per ritenere che entrambi abbiano una responsabilità criminale come superiori civili per il crimine di guerra di aver diretto intenzionalmente attacchi contro la popolazione civile. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha definito la decisione della Corte “oltraggiosa”, sottolineando che non “c’è nessuna equivalenza – nessuna – tra Israele e Hamas”.

La Corte Penale Internazionale

A differenza della Corte Internazionale di Giustizia, che giudica le azioni degli Stati, la Corte Penale Internazionale (CPI) processa singoli individui, come presidenti, ministri e responsabili politici o militari. La giurisdizione della CPI si limita agli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma e ai loro cittadini. Attualmente, 124 Stati sono membri della CPI. L’inchiesta sulla situazione israelo-palestinese è stata avviata nel 2021 e successivamente estesa agli eventi successivi al 7 ottobre 2023, ma, nonostante le risorse limitate della CPI, questa area non è mai stata una priorità.

Israele non riconosce la CPI e non fa parte degli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma. Il paese rifiuta che i suoi cittadini siano giudicati dall’Aia. Tra gli Stati che hanno ratificato lo Statuto ci sono la Svizzera e tutti i Paesi dell’UE, ma mancano tre dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU: Stati Uniti, Russia e Cina.

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