Lamezia piange “Ciccio Charlie” Stella, morto sul lavoro. «Era impossibile non volerti bene»

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LAMEZIA TERME «Avete presente quelle persone a cui è davvero impossibile non voler bene? Non se ne incontrano poi tante nella vita, vero?». Lamezia Terme è ancora sotto choc per la morte di Francesco Stella, operaio di 38 anni, vittima di un incidente sul lavoro. È questo solo uno dei tanti messaggi che hanno inondato Facebook non appena si è diffusa la terribile notizia a metà di questa mattina. L’incidente si è consumato nell’area ex-Sir di San Pietro Lametino, nello stabilimento dell’Europrofil, azienda di prodotti per l’edilizia. Una caduta da una impalcatura di circa sei metri che non ha lasciato scampo al 38enne.

I messaggi su Facebook

«Un’altra morte assurda, un’altra morte bianca, che stavolta fa ancora più male», scrive sui social ancora Francesco Sacco, giornalista lametino e amico di Francesco Stella, a tutti noto come Ciccio Charly. Ed è un po’ questo il filo che unisce tutti i messaggi di cordoglio rivolti al 38enne.
«Lo avevo visto crescere, lo chiamavamo Charlie. Era gioioso come una lampada sul mondo accesa, è caduto oggi da un impalcatura. Lui si, ne aveva tante di speranze e una di queste si chiamava “sicurezza sul lavoro” …». Così scrive, invece, il testimone di giustizia Rocco Mangiardi sulla propria bacheca. I messaggi di cordoglio sui social si moltiplicano nel giro di poche ore. «Non so se esistano parole per descrivere realmente il dispiacere immenso che provo in questo momento, ma so che, era impossibile non volerti bene», scriva ancora una sua amica.

«Ci ha lasciato oggi il nostro caro amico Francesco Stella meglio conosciuto come Ciccio Charlie, appassionato tifoso della nostra amata Juventus. Nella nostra memoria ricorderemo le sue pagelle alla fine delle partite, redatte con competenza e un po’ di ironia che faceva sorridere. Il Direttivo e tutti i soci sono vicini ai famigliari con cordoglio e affetto». Così, invece, la pagina “Juventus OFC Lamezia Terme”. Post sotto al quale i commenti si mischiano al dolore e al rammarico di una vita spezzata troppo presto e ancora, purtroppo, sul lavoro. «Una notizia tremenda. Un ragazzo al quale non si poteva non volere bene» e ancora: «Tanta, tantissima tristezza! Ciarly ragazzo meraviglioso legati dall’amore e passione per la nostra Juventus. Ci siamo visti in occasione della partita Milan Juve insieme all’ amico Marco. Sempre sorridente». «Ogni perdita di una vita giovane e piena di speranza è un momento che ci richiama con forza la responsabilità che tutti abbiamo, come comunità, nel garantire la sicurezza di chi lavora ogni giorno per costruire il nostro futuro. In questo momento di grande dolore, siamo vicini alla famiglia Stella con un pensiero di affetto e solidarietà, certi che il loro dolore è inconsolabile. La città di Lamezia Terme è al loro fianco in questa prova terribile e il nostro cuore è con loro», scrive in una nota l‘amministrazione comunale di Lamezia Terme, raccogliendo l’eco di una serie di comunicati arrivati dalla politica, dai sindacati e dalle istituzioni, uniti nel richiamo a misure sempre più stringenti sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e, soprattutto, sui controlli.

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Il primo incidente sul lavoro del 2025

Insomma, un dramma che ha sconvolto un intero territorio, ancora segnato dal terribile incidente stradale avvenuto tra il 23 e il 24 dicembre scorso a San Pietro a Maida e che è costato la vita alle due giovanissime Maria Sonetto di 17 anni e Anna Pileggi di 18. Tragedia nella tragedia: quello di Francesco Stella è in assoluto la prima morte sul lavoro di questo 2025, iniziato da soli tre giorni. La Procura di Lamezia, intanto, ha aperto un fascicolo il cui titolare è il pm Giuseppe Falcone, in coordinamento col Procuratore, Salvatore Curcio. Lo scopo dell’inchiesta aperta dalla Procura è quello di verificare se nel cantiere fossero state adottate le misure per la prevenzione antinfortunistica. Appena pochi giorni fa,  in occasione del suo messaggio per il Capodanno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva richiamato l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. «Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali, tutti, si possono e si devono prevenire». Un monito preciso e chiaro quello di Mattarella. Ma bisogna fare i conti con la drammatica realtà. (g.curcio@corrierecal.it)

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