Donna picchiata sotto casa a Modena: l’aggressore è già libero

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MODENA. «Offesa, aggredita e presa a schiaffi sotto casa mia da un ubriaco e molesto: adesso basta». Antonella ha la voce stanca e amareggiata di chi non ne può più, di chi non sopporta più certi comportamenti che restano impuniti, tanto che l’uomo che l’ha colpita è stato liberato nel giro di 12 ore, con una misura cautelare minima: divieto di dimora nella provincia di Modena.

I fatti
Antonella Bernardo vive in via Emilia Ovest con la sua famiglia in un condominio, all’altezza del Palazzo Europa. Lavora come addetta alla biglietteria presso l’autostazione, che si trova poco distante dalla sua residenza. «Qui i problemi sono tanti», spiega. «In particolare c’è un negozio alimentare etnico che sta diventando il fulcro di un giro di degrado non più sostenibile». Venerdì Antonella decide che ne ha abbastanza e scende in strada: «Ho parlato con il titolare del negozio e gli ho spiegato che così non si può andare avanti. I suoi clienti dopo aver acquistato birre e cibo, lo consumano in strada, lasciando i resti in terra e sul marciapiede. Tutta questa sporcizia attira i ratti e non possiamo vivere con questa situazione igienica sotto casa. Peraltro non è consentito consumare birra in strada».

La brutale aggressione
Antonella è sola in quel momento, a parte due avventori del negozio poco distante che seguono la scena. «A quel punto uno di loro ha iniziato a inveire contro di me». Non solo. «Si è avvicinato con fare minaccioso urlando, era palesemente ubriaco e probabilmente anche drogato, ho notato che in mano aveva una canna. Poi mi ha spintonato, con un suo compare appena più indietro che si limitava a gridare. Cosa che ho fatto anche io, perché volevo chiamare aiuto, avevo paura». Poi il colpo: «Mi ha tirato uno schiaffo. Ero terrorizzata di quello che mi sarebbe potuto accadere, appena un anno fa ho avuto un infarto. Per fortuna mio marito e mio figlio hanno sentito e sono scesi, così come altri inquilini del palazzo».

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La giustizia

I carabinieri sono arrivati sul posto e hanno arrestato l’aggressore. I militari del Radiomobile lo hanno identificato, si tratta di un 39enne nigeriano in Italia senza fissa dimora; è stato fermato poiché trovato in possesso di sostanze stupefacenti: aveva con sé 1,5 grammi di crack, un grammo di hascisc e una modica quantità di eroina. Inoltre gli sono stati trovati 135 euro in contanti, che con ogni probabilità sono frutto dell’attività di spaccio. È stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ieri mattina è stato portato in tribunale. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto il divieto di dimora nella provincia di Modena. E dunque il 39enne è già libero e c’è da capire se la denuncia che Antonella ha presentato ieri mattina presso il comando provinciale dei carabinieri porterà a un aggravamento della posizione del suo aggressore. Sempre che non faccia perdere le proprie tracce, cosa che troppo spesso capita.

Degrado nel quartiere
L’episodio di venerdì sera è solo l’apice di una “controevoluzione” che sta vivendo la zona. Da ormai alcuni anni chi vive tra stazione delle corriere, Palazzo Europa e viale Storchi sta cercando di far capire alle amministrazioni comunale che si sono alternate la terribile situazione in cui versa la zona. «C’è ad esempio un piccolo terreno qui accanto – spiega ancora Antonella – dove questi soggetti fanno di tutto. Lo usano come un bagno a cielo aperto, ci vomitano, ci buttano di tutto e vi nascondono droga. Noi su quel lato abbiamo le cucine, le camere da letto, è inaccettabile».

L’appello della donna
Il grido di aiuto di Antonella è quello di un quartiere intero, che alle porte del centro storico sente di essere distante anni luce dal cuore della città: «Ho segnalato tantissime volte ciò che accade ogni giorno qui. E mi dispiace dirlo, ma l’amministrazione comunale è un po’ assente. Questi negozi etnici sono un problema proprio perché vendono alcol: ce ne è un altro poco distante che non crea nessun problema, proprio perché non vende birre. Quello sotto casa nostra invece traina degrado. Basta guardare i cestini della fermata dell’autobus: sono perennemente pieni di bottiglie di birra».

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