C’è chi lo definisce un’esagerazione, per altri invece è giustissimo. Il nuovo codice della strada, voluto fortemente dal ministro dei trasporti Matteo Salvini, continua a far discutere. Ma soprattutto, a storcere il naso sono i titolari e gestori di locali che hanno da subito notato l’effetto della nuova normativa: una progressiva diminuzione di consumo di alcolici a tavola. Cagliari non fa eccezione. Se prima si era più disposti a ordinare quel bicchiere in più, ora si fa più attenzione. Soltanto l’idea di un possibile ritiro della patente è più che sufficiente per non rischiare. Ma se da una parte con il nuovo codice stradale si inizia a vedere un “cambio di passo” – considerando che la guida in stato di ebbrezza è tra le principali cause di incidenti stradali – dall’altra sarebbe utile trovare una “via d’uscita” per chi quel bicchiere in più, che soltanto qualche settimana fa non era considerato un pericolo per mettersi al volante, vorrebbe continuare a ordinarlo senza il timore di vedersi stracciare il documento di guida.
Cosa dice il nuovo codice della strada
Sicurezza stradale: il piano di Cagliari
A Cagliari, il piano comunale sulla sicurezza stradale, che include l’introduzione di strisce pedonali rialzate, l’espansione delle aree pedonali e l’istituzione di zone 30, va nella giusta direzione per rendere le strade più sicure. Piano condiviso anche da altri sindaci dell’Area metropolitana, tra cui Mario Puddu di Assemini, che alla fine dell’anno appena trascorso ha annunciato di voler introdurre nuove norme che frenino le corse a tutta velocità nelle vie principali del centro cittadino, sia di giorno che di notte. Le modifiche urbanistiche e infrastrutturali mirano, infatti, a tutelare soprattutto i pedoni, che, stando alla cronaca, sono tra le prime vittime (ma ci sono anche molti feriti) della guida in stato di ebbrezza.
Una via d’uscita: i trasporti pubblici
Un buon inizio, ma non basta. Per combattere il fenomeno dell’alcol alla guida una soluzione ci sarebbe: incentivare l’uso del trasporto pubblico. Cosa che la città di Cagliari, stando all’ultimo report Ecosistema urbano (2024), sta facendo piuttosto bene rispetto a tante altre province nel resto d’Italia: è settima per l’offerta di trasporto pubblico con 49,68 chilometri percorsi annualmente dal complesso delle vetture divisi per abitanti rispetto ai 25,22 della media italiana, e si piazza al decimo posto per passeggeri su trasporto pubblico con 191,64 viaggi per ogni abitante all’anno contro i 69,77 della media italiana. Allo stesso tempo, però, continuano a esserci troppe auto in circolazione in città: al capitolo tasso di motorizzazione, infatti, è 60esima con 68,82 auto circolanti ogni 100 abitanti (la media italiana è di 67,70).
Meno auto in città, ma la vera partita si gioca nell’hinterland
Un sistema trasporti ancora inadeguato. Oggi, nonostante i buoni risultati degli ultimi anni, il trasporto pubblico di Cagliari e dell’hinterland non è ancora in grado di supportare una vera disincentivazione all’uso dell’auto. Le corse di bus e treni, soprattutto nelle ore serali, terminano troppo presto. Le ultime corse, infatti, si fermano attorno alle 22:20, un orario che lascia i cittadini privi di alternative sicure per tornare a casa, soprattutto se si trovano in zone periferiche o nell’hinterland. Questo limite orario spinge molte persone a prendere l’auto, anche se hanno consumato alcol, con il rischio di compromettere la sicurezza loro stesse e degli altri.
Più incentivi vuol dire più sicurezza. Un buon sistema di trasporti non solo dovrebbe garantire orari più estesi e un maggiore numero di corse durante la notte, ma anche migliorare la copertura nelle aree più distanti, per rendere il trasporto pubblico una vera alternativa all’automobile. Ma non solo. Gli incentivi, come la creazione di abbonamenti agevolati o agevolazioni per chi utilizza il trasporto pubblico in orari serali, potrebbero sensibilizzare ulteriormente i cittadini.
Cagliari e tutto l’hinterland hanno il potenziale per diventare un esempio di mobilità sostenibile e sicura, ma per farlo è fondamentale rafforzare il sistema dei trasporti, soprattutto nelle ore in cui la tentazione di mettersi alla guida, dopo una serata trascorsa in compagnia di un drink, è più forte. Solo con un’offerta di trasporto pubblico che soddisfi le necessità quotidiane e serali dei cittadini, si potrà davvero pensare a un “cambio di marcia”, riducendo consapevolmente il ricorso all’automobile.
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