PMI europee e ambiente, cosa ci dice l’ultimo Eurobarometro

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La Commissione europea ha pubblicato l’Eurobarometro 2024 su “PMI, efficienza delle risorse e mercati verdi”. Nel contesto della Strategia europea per le PMI, la Direzione generale per il Mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI ha commissionato un’indagine Eurobarometro Flash per valutare gli attuali livelli di azioni per l’efficienza delle risorse e lo stato del mercato verde tra le PMI europee, così come nei Paesi vicini e negli Stati Uniti.

L’indagine è stata condotta da Ipsos European Public Affairs nei 27 Stati membri e in Islanda, Norvegia, Svizzera, Regno Unito, Albania, Moldavia, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia e Stati Uniti: tra il 3 e il 28 giugno 2024 sono state intervistate telefonicamente oltre 18mila imprese (sia PMI che grandi aziende, nei Paesi dell’UE e non). I risultati dell’Eurobarometro di cui diremo si concentrano sulle PMI europee (13 124 interviste).

Sono 25,8 milioni le piccole e medie imprese (PMI) dell’Unione europea. Occupando 88,7 milioni di persone, esse contribuiscono in modo significativo all’occupazione e al valore aggiunto dell’UE. “Oltre ad essere economicamente importanti – spiega la Commissione – lo sono anche dal punto di vista ambientale: anche se il loro impatto individuale è piccolo, il loro impatto cumulativo sull’ambiente è significativo”. Ecco allora che i risultati del sondaggio IPSOS – che di seguito vi raccontiamo attraverso alcuni indicatori principali – sono un importante punto di partenza per le necessarie riflessioni e politiche per incrementare la sostenibilità del sistema produttivo continentale.

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Vediamo i principali risultati.

 

Efficienza delle risorse per il 93% delle PMI

L’Eurobarometro rivela che il 93% delle PMI europee sta attuando almeno una misura di efficienza delle risorse, come il risparmio energetico, la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio.

Rispetto all’analoga rilevazione del 2021, si registra “un piccolo, ma significativo, aumento” (dall’89% al 93%). Tuttavia, in nove Stati membri c’è almeno un 10% di PMI che non sta (ancora) mettendo in campo nessuna iniziativa. La percentuale più alta è stata osservata in Lettonia (25%), seguita da Slovenia (18%), Ungheria (17%), Estonia (17%) e Romania (16%).

Andando in dettaglio, le azioni di efficienza delle risorse più comuni tra le PMI sono la minimizzazione dei rifiuti e il risparmio energetico (entrambi citati dal 66% degli intervistati). Seguono il risparmio di materiali (citato dal 57%), il risparmio idrico (49%) e il riciclo all’interno dell’azienda (48%).

Fonte: Eurobarometro

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Produzione di energia rinnovabile per più di una PMI su dieci

L’uso di energia rinnovabile è in aumento: più di una PMI su dieci (12%) produce energia green in loco e il 23% acquista energia da un fornitore di energia rinnovabile. Le PMI in Belgio (34%) sono quelle che più di altre dichiarano di produrre energia rinnovabile; seguono quelle tedesche (23%) e ungheresi (23%). In cinque Stati membri, più del 40% delle PMI risponde di acquistare energia da un fornitore di energia rinnovabile: Austria (41%), Lussemburgo (44%), Portogallo (44%), Svezia (44%) e Irlanda (45%).

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Fonte: Eurobarometro

Le PMI in Belgio (34%) sono quelle che più di altre dichiarano di produrre energia rinnovabile; seguono quelle tedesche (23%) e ungheresi (23%). In cinque Stati membri, più del 40% delle PMI risponde di acquistare energia da un fornitore di energia rinnovabile: Austria (41%), Lussemburgo (44%), Portogallo (44%), Svezia (44%) e Irlanda (45%).

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Fonte: Eurobarometro

Politiche climatiche in un’azienda su cinque

Stando alle rilevazioni Ipsos, il 21% delle PMI ha una “strategia concreta” per ridurre la propria impronta di carbonio e diventare neutrale dal punto di vista climatico. Il 4% riferisce di essere già “carbon neutral”. Un altro 19% di PMI risponde di non avere una strategia di riduzione delle emissioni di carbonio ma di avere in programma di definirne una. Quanto ai diversi Paesi, la percentuale di PMI con una strategia varia tra il 6% di Cipro e il 41% in Svezia.

Efficienza (quasi) senza ripensamenti

La grande maggioranza (85%) delle aziende che stanno già intraprendendo azioni per l’efficienza delle risorse sta pianificando di implementare ulteriori azioni nei prossimi due anni – ad esempio, il 56% prevede di ridurre al minimo i rifiuti e il 24% intende vendere i propri residui e rifiuti a un’altra azienda.

Un’azienda su quattro investe tra l’1 e il 5% del fatturato per l’uso efficiente delle risorse

Il 13% delle PMI risponde di aver investito, in media, più del 5% del proprio fatturato annuo negli ultimi due anni per diventare più efficienti dal punto di vista delle risorse e il 25% afferma che l’investimento è stato in media tra l’1% e il 5% del proprio fatturato annuo. In totale, il 38% delle PMI ha investito in media almeno l’1% del proprio fatturato annuale negli ultimi due anni.

Un terzo delle PMI soffre la complessità delle procedure

Nel percorso verso la sostenibilità, le PMI indicano di dover affrontare delle sfide: procedure amministrative o legali complesse sono l’ostacolo più rilevato (35% delle PMI) seguito dai costi elevati (28%).

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Fonte: Eurobarometro

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