Venezia guarda al 2026 per una Biennale inclusiva

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di Alessandra Iannello





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Kouoh, direttrice dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa a Cape Town, sarà la prima donna africana a dirigere il prestigioso evento di arte contemporanea, portando una nuova visione globale che celebra le voci e le sfide del presente.
La sua visione di inclusività, diversità e innovazione promette di conferire alla Biennale l’opportunità di esplorare nuove prospettive, mettendo in luce le possibili risposte creative ai problemi attuali e rafforzando il ruolo centrale del Sudafrica nella scena culturale mondiale.
Il Sudafrica, infatti, ospita musei e gallerie in tutte le nove province. I principali punti di interesse si concentrano a Cape Town e Johannesburg, ma non è raro trovare spazi artistici anche nei luoghi più remoti, come per esempio, nella cittadina di Polokwane, nella provincia di Limpopo.
Lo Zeitz Mocaa, situato nel cuore del V&A Waterfront di Cape Town, è uno dei principali musei d’arte contemporanea in Africa. Oltre alla permanente e a una selezione di esposizioni temporanee, ospita il BMW Centre for Art Education per attività didattiche e gestisce l’Atelier, uno spazio dedicato gli artisti emergenti. Qui, nel 2025 sono attese quattro mostre che intrecciano cultura, storia e contemporaneità. La prima è One Must Be Seated, la personale dell’artista ghanese-americana Rita Mawuena Benissan. A Seat at the Table coinvolge invece 16 adolescenti della città in un viaggio artistico di cinque mesi che esplorerà il tema dell’identità mentre con Understudies, Nolan Oswald Dennis presenta la sua prima grande mostra personale in Sudafrica. Infine, con The Other Side of Now l’artista vietnamita-americano Tuan Andrew Nguyen dà spazio alle voci silenziate della storia vietnamita, senegalese e marocchina attraverso film e sculture. A Cape Town, la Christopher Moller Gallery ha sede in un’elegante casa vittoriana e offre un ambiente dove creatività e riflessione si incontrano, mentre Under The Aegis, fondato nel 2020 da Anelisa Mangcu, esplora l’identità africana attraverso mostre come Bodyland, creando connessioni tra artisti e collezionisti a livello globale. Da segnare in agenda anche la Kalashnikovv Gallery, che collabora con artisti emergenti e affermati per ricostruire il ruolo dell’arte nella società moderna. Alcune gallerie vantano più sedi: tra queste Everard Read, la più antica galleria commerciale africana, ancora oggi riconosciuta come polo internazionale dell’arte e visitabile a Cape Town, Franschhoek e Johannesburg o la Stevenson Gallery (Cape Town, Johannesburg), oggi diretta dall’italiana Federica Angelucci, che ha scelto di rappresentare artisti di spicco come Zanele Muholi e Penny Siopis.
Infine, nel quartiere hype di Rosebank, a Johannesburg, BKhz, fondata e diretta dall’artista visionario Banele Khoza, si distingue per promuovere talenti emergenti.


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