Xylella, ristori a rischio. Scontro governo-Regione sui ritardi nei pagamenti

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Ristori e sussidi in standby per i danni prodotti da Xylella Fastidiosa. Un colpo al cuore devastante quello che potrebbe abbattersi sull’agricoltura pugliese messa in ginocchio dal batterio killer dell’ulivo. E mentre gli agricoltori e le imprese agricole sul territorio attendono l’erogazione complessiva di 75milioni di euro di indennizzi per le annate 2020 (52milioni di euro) e 2021 (23milioni di euro), si accende lo scontro tra il governo nazionale e quello regionale.

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Se la Regione Puglia denuncia da un lato il blocco delle erogazioni e l’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia ha di recente inviato un nuovo sollecito all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni per ottenere al più presto le risorse previste come ristoro per l’olivicoltura pugliese, la risposta da Roma non si è lasciata attendere. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha annunciato nei mesi scorsi la nomina di un commissario straordinario che sarà chiamato a occuparsi dell’emergenza Xylella Fastidiosa e del rilancio del settore dell’olivo in Puglia; sul fronte opposto i tecnici del ministero hanno ribadito, invece, che per potere avere diritto a nuovi interventi compensativi la Regione dovrebbe prima fornire informazioni dettagliate sull’utilizzo delle risorse già assegnate, ossia indicare i beneficiari degli interventi, la localizzazione delle aziende, l’entità dei contributi erogati, l’anno di riferimento e lo stato di attuazione degli interventi di ricostituzione del potenziale olivicolo.

La normativa

Ma la precisazione del Maef che potrebbe davvero sparigliare le carte a sfavore degli agricoltori e olivicultori pugliese è quella secondo la quale in base all’attuale normativa europea, gli indennizzi possono essere concessi in maniera esclusiva per l’annata agraria in cui si è verificato il danno. E per le imprese che hanno impiantato nuove piantagioni arboree e al contempo posto in essere misure e interventi per il contenimento e l’eradicazione del batterio, è previsto il benefit di aiuti sino a un massimo di tre anni e non cinque come sin qui indicato dalla normativa regionale. Il triennio come limite massimo per l’erogazione degli aiuti è, del resto, quello indicato dall’Unione Europea nel Regolamento agricolo “De minimis” cui il Ministero dell’Agricoltura fa riferimento e del quale la Commissione Europea ha avviato una revisione nel corso della scorsa estate in vista della scadenza dello stesso fissata al 31 dicembre 2027.

La rettifica non interessa però l’ampliamento del lasso temporale per il quale l’agricoltore o l’impresa agricola colpita dal flagello di Xylella Fastidiosa può chiedere l’assegnazione dei fondi di compensazione. I progetti di modifica considerati a Bruxelles riguardano in particolare l’aumento del massimale “De minimis” per impresa su un periodo di tre anni, che passa da 25mila a 37mila euro per tener conto dell’inflazione; l’adeguamento dei “massimali nazionali” che sono calcolati sulla base del valore della produzione agricola, il che permette di tenere conto dell’incremento di valore registrato dalla produzione agricola negli ultimi anni e di aumentare di conseguenza il massimale nazionale per tutti gli Stati membri. Nello specifico, l’importo massimo dell’aiuto sarà calcolato su un periodo di tre anni di calendario anziché tre esercizi finanziari per allinearlo alle norme “De minimis” generali non settoriali. Le proroghe poste in essere porteranno in automatico la scadenza del Regolamento agricolo in questione al 2032 e amplieranno le possibilità a disposizione degli Stati membri per fornire sostegno agli agricoltori in modo più semplice, rapido, diretto ed efficiente, in quanto lo stesso non deve essere notificato alla Commissione Europea, né da essa approvato.

In attesa di comprendere se e per quanto tempo ancora gli olivicoltori pugliesi potranno avere diritto ai ristori per i danni avuti da Xylella Fastidiosa, sono oltre 21milioni gli alberi colpiti dal disseccamento, centinaia le aziende agricole della produzione e dell’indotto costrette a chiudere, miliardi di euro perduti in termini di Pil, la questione rimane giustamente al centro della discussione politica. Lo scorso 31 dicembre l’onorevole pugliese del Movimento 5 Stelle, Patty L’Abbate ha presentato una interrogazione a risposta scritta al ministro Lollobrigida, ricordando in premessa la portata devastante dell’emergenza fitosanitaria e la non ancora avvenuta erogazione dei 75milioni di euro di aiuti per gli anni 2020 e 2021.

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«Gli indennizzi rappresentano una misura indispensabile per garantire un minimo supporto economico agli agricoltori colpiti dalla Xylella, in un contesto già aggravato da crisi climatiche, difficoltà di mercato e una burocrazia eccessivamente onerosa. L’assenza di un intervento tempestivo rischia di aggravare ulteriormente – puntualizza L’Abbate – la crisi dell’olivicoltura pugliese, compromettendo il tessuto economico e sociale della regione, con ricadute significative sull’occupazione e sul patrimonio paesaggistico e culturale». Fatta questa premessa l’onorevole chiede al ministro dell’Agricoltura «quali siano le cause dei ritardi nella distribuzione degli indennizzi per gli anni 2020 e 2021 e quali misure urgenti il governo intenda adottare per sbloccare le risorse destinate alle aziende agricole pugliesi colpite dalla Xylella. Se siano previsti – dice ancora – ulteriori stanziamenti per il triennio 2022-2024, in considerazione del protrarsi degli effetti devastanti sull’olivicoltura pugliese e della necessità di supportare la resilienza del settore».

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