5 brand di maglioni chic, amati dalle francesi

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In plaid, velluto, lana, o cashmere, a coste o righe, in vichy o monocromatico. Il maglione o pullòver – dall’inglese pull-over ‘tira sopra’ – è l’indumento autunnale per antonomasia, traccia sartoriale dell’arrivo del freddo, anticipato dalle vetrine dei negozi e, successivamente, riversato nei look indossati sulle high street della moda. Come suggerisce il termine britannico, il suo uso più comune è la sovrapposizione – su camicie, t-shirt o canottiere – mentre la chiusura è tradizionalmente a V o girocollo. La giornalista Diana Vreeland l’ha definito, accanto alla minigonna, “il contributo unico del Ventesimo secolo alla moda” laddove, a partire dagli anni Venti, le Maison francesi ne hanno fatto qualcosa di più di un semplice capo per tenersi al caldo, traghettandolo dapprima nel Fashion System e poi nella couture.

I maglioni nella storia

L’enciclopedia della moda data al 1926 la prima etichetta cucita su un maglione: il nome è quello della Maison di alta moda Lanvin. Seguono, a partire dagli anni Trenta, Chanel e Schiaparelli, con cui il maglione conosce le prime finiture preziose. È in questi anni che viene decorato con perline, nastri, fiocchi o inserti in pelliccia, mentre il collo, inizialmente alto, scende fino alle spalle. Da capo ‘povero’, relegato alle classi più umili, il maglione diventa così un passepartout della stagione fredda. In una fotografia scattata durante una cena a casa del 1937 Mademoiselle Chanel ne indossa uno nero, privo di ogni sfarzo, arricchito da una cascata di fili di perle.

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Bert Hardy//Getty Images

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Nel frattempo, in Inghilterra, si diffonde l’uso di cardigan o pullover aperti sul davanti, coordinati a gonne dello stesso materiale: nasce il twin set, immancabilmente abbinato al filo di perle à la Chanel. Da qui, la moda fa il giro del mondo, fino ad approdare negli Stati Uniti, dove viene battezzata a uniforme scolastica per antonomasia.

In un primo tempo aderente, poi voluminoso, fino allo Sloppy Joe – il maglione di lana dalle forme abbondanti affermatosi tra gli anni Quaranta e Cinquanta in aperta polemica con le raffinatezze della haute couture e del new look – il capo conosce fasi alterne di popolarità. La notorietà vera e propria si raggiunge tuttavia con la pellicola Cenerentola a Parigi (1957), la cui protagonista Jo Stockton (Audrey Hepburn) indossa un ensemble total black composto da dolcevita, pantaloni e mocassini mentre balla spensierata in un locale di Parigi. Un pezzo comodo ed elegante, da tutti i giorni quanto da occasione – come ci insegna Audrey Hepburn ­– il maglione non ha più abbandonato il guardaroba autunnale, piegandosi, anno dopo anno, agli stili del nuovo millennio. Ecco quindi cinque brand Made in France – dove il maglione ha fatto il suo primo ingresso nell’alta moda – da cui acquistare in vista della prossima stagione.

I brand dove acquistare i maglioni per l’Autunno

Tricot

Fondato nel 2019 dal fotografo e direttore creativo Rémi de Laquintane, Tricot propone maglioni in cashmere caratterizzati da linee pulite, qualità materiale e un’estetica profondamente contemporanea. Le fibre, selezionate con attenzione dai laboratori di Tricot e in gran parte riciclate, vengono intrecciate artigianalmente. Ne scaturiscono tagli semplici, in virtù di una qualità e durabilità con pochi pari.

Loulou Studio

Frutto della mente creativa di Chloé Harrouche, Loulou Studio nasce del 2019 a Parigi, città di cui interpreta una moda contemporanea, fondata sul contrasto minimalismo-audacia. Il guardaroba firmato Loulou Studio si propone come delicato e potente, androgino e pulito, come una morbida armatura da indossare tutti i giorni. I maglioni si distinguono per l’uso di materiali organici, definiti da curati dettagli.

Sézane

Dal 2013 i maglioni di Sézane sono sinonimo di qualità e creatività Made in France. Le collezioni, sempre in edizione limitata, sono sinonimo di un savoir-faire e di un’artigianalità che non conosce produzione in serie. È così che il marchio fondato da Morgane Sézalory mantiene sempre il passo con i tempi, con la moda più attuale e con la sua Parigi.

Ami Paris

L’ispirazione di AMI è, come il completamento del nome suggerisce, la città di Parigi. L’approccio sartoriale è affine a quello di un vero parisienne, rilassato ed elegante, chic e mai banale. Tra i valori di cui il design di Alexandre Mattiussi, fondatore e direttore creativo della Maison, si infonde, troviamo l’amore, l’amicizia e la diversità: un concentrato di ispirazioni di valore che si toccano con mano nella qualità dei capi.

Fête Impériale

“Anti-accademico” è la definizione che il brand francese Fête Impériale dà di sé stesso, e a guardare i capi che ne sono il frutto la motivazione è chiara. Si tratta infatti di abiti pervasi da una narrativa etico-sociale e da un discorso a sostegno della bellezza non conforme e non tradizionale, che ne costituiscono la forza e l’unicità. L’armadio ideato dalla fondatrice del brand Laura Gauthier Petit si costituisce dunque di capi durevoli e resistenti, come le donne cui si ispira.



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