Li ingeriamo tutti i giorni senza conoscerne i rischi. I cibi cancerogeni sono sugli scaffali dei supermercati e nelle nostre cucine. Ecco come proteggersi dal cancro secondo il dott. Berrino.
L’alimentazione per la prevenzione dei tumori o del cancro non è un’utopia. A spiegarlo è il dottor Franco Berrino nella sua conferenza a Catania “Cibo e benessere, ritorno alle origini per una salute integrale”, a cui hanno partecipato medici, psicologi, nutrizionisti e cittadini attenti alla salute. “Il segreto è tornare a mangiare ciò che mangiavano i nostri nonni”, ha detto. Ma spesso si è così tanto abituati al “cibo moderno” da non riuscire a vedere i veleni che ingeriamo e che la scienza ha dimostrato comportino un aumento del rischio di ammalarsi di cancro (fino all’80%), sterilità e altre malattie croniche pericolose come il diabete e le disfunzioni cardiache.
Perché la gente si ammala di tumore?
“Siamo fatti di cellule e in ognuna di loro c’è una molecola lunghissima di Dna che contiene le informazioni per farle funzionare. Raggi cosmici, radiazioni mediche, virus, tabacco, veleni dell’agricoltura e tanto altro danneggiano i meccanismi che favoriscono o inibiscono la moltiplicazione – fa sapere Berrino –. Nella nostra vita accumuliamo milioni di danni al Dna, ma il destino della cellula danneggiata dipende da dove si trova: se incontra un ambiente fertile, in una persona con glicemia alta, infiammazioni, stress, mancanza di attività fisica, allora sviluppa un tumore. Per evitarlo possiamo fare sport tutti i giorni, stare lontani dallo stress e mangiare bene.
Chi ha una predisposizione genetica dovrebbe astenersi dal consumare latte e formaggi, farine raffinate e cortisone”. Un corpo in equilibrio è in grado di attivare processi di autoguarigione dai danni del DNA. Ma spesso le cattive abitudini e l’ambiente in cui viviamo lo impediscono.
Le microplastiche che mangiamo: i bambini principali vittime del bisfenolo A
Un esempio di sostanza nociva con cui abbiamo a che fare ogni giorno è il bisfenolo A, una sostanza chimica utilizzata per produrre plastiche dure e gli imballaggi di alimenti e bevande, che ha dimostrato di essere un potente interferente endorcrino. Dalla fine del 2024 l’Ue ha deciso di vietarlo. “Per molti anni le mamme hanno utilizzato biberon realizzati con bisfenolo A che, a causa dell’elevata temperatura a cui veniva esposto, si trasferiva nel latte e poi direttamente nell’organismo dei più piccoli – ha esordito il dottor Franco Berrino –. Con la stretta dell’Ue il pericolo però non è scampato: il bisfenolo A sarà sostituito con il bisfenolo S, di cui non si sa ancora quale siano i danni e che l’industria è autorizzata a impiegare. Senza considerare che anche gli ftalati, utilizzati per realizzare plastiche molli, continuino a essere usati”.
Dagli studi emerge che il 98% della popolazione abbia ftalati nel sangue e l’80% bisfenolo A nel sangue, nei polmoni, nel cervello e addirittura nella placenta dei neonati. L’altra fonte di microplastiche è infatti il nostro inquinamento ambientale. “Produciamo 480 milioni di tonnellate di plastica ogni anno nel mondo e riusciamo a riciclarne soltanto il 10% – ha precisato Berrino –. Il resto finisce in mare e disperso sul suolo. E poi usiamo la plastica persino per realizzare vestiti, abiti, oggetti per la casa. Per questa ragione i bambini, che mettono tutto in bocca, hanno nelle loro feci per dieci volte le microplastiche che si trovano negli adulti e di cui la nostra polvere è ricca. Non dobbiamo disinfettare casa perché i microbi servono, ma dobbiamo togliere la polvere frequentemente, soprattutto se viviamo con bimbi piccoli”.
I pesticidi su frutta e verdura: con il cibo biologico -80% di linfomi
La terra ha dei microbi buoni che fissano l’azoto atmosferico nel terreno per nutrire le piante, che estraggono magnesio e fosforo. Andrebbe anche lasciata lavorare dai bambini per il rinforzo delle difese immunitarie, a patto che non sia utilizzata per le coltivazioni intensive. “Abbiamo avvelenato la terra con i pesticidi ed è diventata sterile, non crescerebbe più nulla se non integrassimo azoto, potassio e magnesio”, ha spiegato l’esperto. I pesticidi impiegati in agricoltura sono tra i principali responsabili dell’effetto serra, ma anche di tanti tumori.
La correlazione con l’autismo e il linfoma non Hodgkin
“Gli studi scientifici dimostrano che i contadini si ammalano di più di cancro e di malattie a carico del sistema nervoso, che i loro figli si ammalino più spesso di leucemia e siano maggiormente affetti da autismo – ha aggiunto –. Il tumore che aumenta di più tra chi coltiva la terra è il linfoma non Hodgkin”. Tutte le sostanze nocive, in ogni caso, si trovano pure negli ortaggi e nella frutta prodotti dai campi, con fragole, banane e mele del Trentino in cima alla lista nera; il cibo biologico ne sarebbe invece privo. Uno studio effettuato su 100 mila persone in Francia dimostra che le persone alimentate esclusivamente con cibi biologici abbiano il 25% in meno delle probabilità di ammalarsi di cancro e addirittura l’80% di probabilità in meno di ammalarsi di linfoma.
Cosa mangiare per prevenire i tumori: la lista nera
Per prevenire i tumori – oltre a stare a distanza da microplastiche, bisfenolo, ftalati e pesticidi –bisognerebbe mangiare esclusivamente cibi naturali, cucinarli in casa e bandire il cibo industriale, consumando solo prodotti realizzati con farine macinate a pietra e cereali integrali. Ecco la lista dei cibi da eliminare dalla lieta per prevenire il cancro e tornare alla “nostra natura”:
- cibi pronti o in scatola (anche quelli già cucinati e surgelati);
- bevande industriali, anche quelle “zero”, in cui lo zucchero viene sostituito con ingredienti come il sucralosio che aumentano le probabilità di ammalarsi di diabete (ancor di più rispetto allo zucchero bianco). Uno studio condotto a Catania dimostra purtroppo che il 95% dei bambini le consumi abitualmente;
- salumi e insaccati;
- latte e latticini, a esclusione di quelli prodotti da latte fieno che possono essere consumati raramente;
- carni rosse, che mantengono il loro potere cancerogeno anche quando biologiche;
- merendine, snack e pasticceria industriale. Una trentina di studi scientifici ha dimostrato che più se ne mangiano, prima si muoia. Una ricerca condotta in Molise (MoliSani) ha evidenziato un tasso di mortalità superiore del 50% in chi li consuma;
- latte artificiale per bambini e altri preparati di babyfood, inclusi gli omogeneizzati;
- farine del tipo 00, del tipo 0 e del tipo 1;
- cereali raffinati;
- mono e digliceridi degli acidi grassi;
- addensanti e aromi artificiali;
- emulsionanti (per i quali è stata dimostrata scientificamente la correlazione con i tumori della mammella e della prostata).
Alcuni di questi ingredienti si possono intercettare facilmente leggendo le etichette. “Attenzione, però, le etichette danno solo alcune informazioni e non sempre sono chiare. Solo noi possiamo cambiare le cose, non comprando questi cibi, senza attendere che le autorità ci proteggano da questi veleni, perché non accadrà in un mondo regolato dalla finanza, dove si cerca di proteggere il ‘made in Italy’ e non vietano gli allevamenti intensivi – ha precisato Franco Berrino –. Più ci ammaliamo, più la sanità contribuisce alla ricchezza del Paese. Meno mangiamo questi cibi, più facciamo fallire le multinazionali del cibo industriale e ciò non conviene. Questo vale pure per i cibi industriali destinati ai bambini, che dobbiamo proteggere da alcuni pediatri: una volta le mamme sapevano cosa i neonati dovessero mangiare, ma oggi si prescrivono ancora latte artificiale quando non necessario e omogeneizzati di cui i piccoli non hanno alcun bisogno”.
Le migliori proteine per prevenire il cancro
Per assumere le proteine bisognerebbe preferire sempre i legumi, seguiti dal pesce e dalle uova. Queste ultime, però, a patto che provengano da galline che vivono e si nutrono secondo natura. Le proteine animali – soprattutto la carne – sarebbero inoltre responsabili della maggior parte dei disturbi intestinali. “Siamo tutti stitici, colitici, con la pancia gonfia o il reflusso e andiamo dal medico per farci prescrivere dei farmaci – aggiunge Berrino –. Ma non sappiamo che le proteine animali, essendo ricche di zolfo, infiammino l’intestino e che il più delle volte è questo a causare il problema. La migliore alimentazione, che ha dimostrato di far morire meno, è fatta esclusivamente da vegetali biologici e pesce non allevato”.
“Fermare il tempo” per la propria salute
Da sempre i ricercatori si impegnano per trovare “l’elisir di lunga vita”, ma solo l’esercizio fisico quotidiano e l’alimentazione sana e varia hanno dimostrato di riuscire a prevenire il cancro. Metterli in pratica significa anche dedicare un po’ di tempo alla propria salute, come suggerisce il dott. Franco Berrino le suo nuovo libro “Fermare il tempo”.
“Non avete il tempo di cucinare? Siamo sempre distratti da tantissime cose: pubblicità, tv, musica, cose che dobbiamo fare perché dobbiamo essere troppo produttivi a lavoro. Così finiamo per non avere il tempo per stare con noi stessi, per guardarci dentro – ha aggiunto –. Eppure è un paradosso, perché se non ci curiamo della nostra salute, sappiamo che facciamo durare meno la nostra esistenza. Dobbiamo ritrovare le cose importanti della vita, che sono scritte in tutti i libri sacri del mondo: lavorare per il bene comune senza attendere ricompensa, utilizzare i nostri talenti per fare del bene all’umanità, donare il nostro tempo a chi ne ha bisogno, compresi i nostri bambini che sono tali una sola volta. La ricompensa? Il lavoro ben fatto”.
Tornare al nostro centro ci consente di ammalarci di meno e di evitare i farmaci, gli stessi che avvelenano il corpo e a cui ricorriamo perché non lo ascoltiamo in tempo. Lo hanno capito i monaci tibetani, che trascorrono ogni giorno ore a meditare e che, secondo la scienza, non solo si ammalano meno, ma per ogni anno recuperano tre mesi di vita. E lo sanno pure i biologi che dall’esame dei metili sul Dna riescono a riconoscere “l’età biologica” dei soggetti analizzati, spesso diversa da quella cronologica: “Chi mangia bene e varia i cibi è più giovane e chi fa meditazione altrettanto”, ha precisato l’esperto.
Le domande frequenti su alimentazione e prevenzione tumori
Alla fine della conferenza il dott. Franco Berrino ha risposto alle domande del pubblico, ecco le principali e le relative risposte.
La soia fa male o è cancerogena?
La soia è un alimento del tutto sano, più ricco di proteine rispetto ai legumi. Siccome è ricca di fitoestrogeni – 5-10 mila volte meno potenti degli ormoni naturali – è stata oggetto di dubbi. In realtà questi fitoestrogeni ci proteggono dall’azione dei fitoestrogeni più potenti, quelli naturali, legandosi ai recettori che altrimenti li accoglierebbero. Andrebbe preferibilmente consumata la soia biologica ed evitata la soia transgenica, di cui è vietata la coltivazione in Italia e che è tra le principali cause di disboscamento. La soia transgenica viene usata per nutrire gli animali degli allevamenti intensivi e importata in Italia da Paesi esteri. Nemmeno gli animali dovrebbero mangiarla, perché inadatta alla loro alimentazione naturale. Essendo ricca di proteine, viene impiegata esclusivamente per massimizzare la produzione di carni e derivati animali negli stabilimenti.
Quali frutti e verdure mangiare per prevenire i tumori?
Per prevenire i tumori è importante mangiare tutte le varietà di frutta e verdura disponibili. Tuttavia è la frutta meno inquinata ad aver dimostrato di proteggere dal cancro, quella inquinata no.
Come realizzare dolci senza zucchero e farine raffinate?
Per dolcificare i dolci senza zucchero si può utilizzare la frutta più zuccherina (mele, banane, uva) e l’inulina a piccole dosi. Per la farina è possibile usare quella di tipo 2 e setacciarla.
L’acqua imbottigliata è cancerogena?
Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la correlazione tra le microplastiche presenti nell’acqua imbottigliata e i tumori. Ma esistono studi che dimostrano la correlazione tra microplastiche, colite ulcerosa e infarto cardiaco.
È importante sottolineare che anche nell’acqua non imbottigliata siano presenti microplastiche e altre sostanze tossiche che usiamo, per esempio, per produrre schiume antincendio e padelle antiaderenti. La migliore soluzione è l’acqua del rubinetto con filtri in carbone, perché anche quelli a osmosi inversa hanno degli ftalati tra i componenti.
La pellicola per alimenti è cancerogena?
Sarebbe meglio evitarla, soprattutto su formaggi e altri cibi grassi. Quando non se ne può fare a meno, meglio non farla entrare in contatto col cibo (es. pietanza inserita in una scodella e pellicola avvolta soltanto ai bordi alti di quest’ultima).
La farina di grilli è una valida alternativa alla carne?
Gli allevamenti intensivi sono da proibire, ma i governi sono impegnati a proteggere il ‘made in Italy’. I grilli vanno benissimo per assumere le proteine, ma non dovremmo usarli per produrre farine da impiegare per cibi industriali ultra processati.
Il caffè è cancerogeno?
La scienza ha dimostrato che chi beve caffè muore meno e che il caffè protegga da malattie del cuore e del fegato, ma non in Italia dove si consuma l’espresso che stimola gli ormoni dello stress e che è ricco di sostanze nocive che, invece, non sono presenti nel caffè del nord Europa che usano adeguati filtri. Se si vuole gustare un buon caffè, meglio usare la caffettiera napoletana e inserire un filtro interno.
Il colesterolo alto va curato con i farmaci?
Un’alimentazione sana e varia non dovrebbe far alzare i livelli di colesterolo. Se ciò avviene, con valori particolarmente alti (dai 300 in su), spesso si tratta di un fattore genetico che va tenuto sotto controllo con terapia farmacologica.
Gli alimenti OGM sono cancerogeni?
Non abbiamo ancora studi scientifici che dimostrino i danni degli alimenti OGM. Ma sappiamo già che danneggiano il pianeta e che per questo non vadano consumati.
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