L’evento si terrà il 15 gennaio e sarà dedicato alla memoria delle vittime imolesi deportate nei campi di sterminio nazisti
In occasione dell’80° anniversario della Liberazione, il Comune di Imola, in collaborazione con ANED, ANPI, CIDRA e con il contributo di BCC Ravennate, Forlivese e Imolese, promuove l’iniziativa Pietre d’Inciampo, un progetto internazionale dell’artista Gunter Demnig. L’evento si terrà il 15 gennaio 2025 e sarà dedicato alla memoria delle vittime imolesi deportate nei campi di sterminio nazisti.
Le Pietre d’Inciampo sono piccoli blocchi di pietra ricoperti di ottone lucente (10×10 cm), posti davanti alla porta dell’ultima residenza delle vittime. Ogni pietra riporta nome, anno di nascita, giorno e luogo di deportazione e data di morte, come monito per non dimenticare.
Programma della giornata
- Ore 9.00: Posa delle pietre per Sante Noferini e Cleo Ricchi in via Giovanni da Imola, 7/9
- Ore 9.40: Posa per Giorgio Zomparelli in via Saragozza, 42
- Ore 10.10: Posa per Secondo Ravanelli in via Mameli, 20
- Ore 10.40: Posa per Antonio Morini in via Cererie, 11
- Ore 11.10: Posa per Walter Tampieri in via Cavour, 92. Performance degli studenti della classe 5H del Liceo Linguistico Rambaldi Valeriani – Alessandro da Imola.
- Ore 11.30, Salone Carducci: Chiusura dell’evento con interventi delle prof.sse Franca Montanari e Francesca Grandi (IC2), accompagnati dall’ensemble musicale Innocenza di Imola e dal coro giovanile imolese Gio.I.
Saranno presenti all’evento il Sindaco di Imola Marco Panieri, l’Assessore alla Cultura Giacomo Gambi, la Presidente di ANED Roberta Dall’Osso e l’artista Gunter Demnig.
Altri eventi in programma
- 28 gennaio 2025, ore 20.30, Biblioteca Comunale di Imola: Talk dal titolo Tra arte e storia. Le vittime imolesi dei lager nazisti e la funzione pubblica dell’arte, con l’Assessore Giacomo Gambi, lo storico del CIDRA Marco Orazi e Annalisa Cattani (artista e docente all’Accademia Belle Arti di Bologna)
- 29 gennaio 2025, ore 16.00, Archivio Storico Carducci: Visita guidata alla scoperta dei documenti relativi ai deportati imolesi, con la partecipazione degli alunni delle scuole IC2 in abiti d’epoca.
Un’iniziativa per non dimenticare, per mantenere vivo il ricordo di chi ha pagato il prezzo più alto per la libertà.
Dichiarazione del Sindaco di Imola Marco Panieri e dell’Assessore alla Cultura Giacomo Gambi: “Le Pietre d’Inciampo, nate dall’idea dell’artista Gunter Demnig, rappresentano un potente simbolo di memoria diffusa. Si tratta di piccoli blocchi di pietra ricoperti di ottone, collocati davanti alle ultime abitazioni delle vittime delle persecuzioni nazifasciste. Ogni pietra riporta un nome, una storia, un destino strappato dalla brutalità di un regime disumano. Con oltre 90.000 installazioni in tutta Europa, queste pietre trasformano le strade delle nostre città in un monumento collettivo, invitando i passanti a fermarsi, approfondire le storie, riflettere e ricordare. A Imola l’installazione delle Pietre d’Inciampo non è solo un atto di commemorazione, ma un tassello fondamentale nella costruzione di una memoria comune delle atrocità nazifasciste, in particolare in questo anni 2024-2025 in cui molte sono le iniziative in occasione dell’80° anno Anniversario della Liberazione . Ricordare significa riconoscere le storie di coloro che hanno subito deportazione, tortura e morte per le loro idee, per la loro resistenza o per il solo fatto di esistere. Significa anche educare le nuove generazioni alla consapevolezza storica, affinché le tragedie del passato non si ripetano. Le storie dei deportati imolesi, ciascuno dei quali ha lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità, sono indelebili come le pietre che le ricorderanno da oggi. Conoscere le loro vicende, il coraggio e il sacrificio, ci spinge a riflettere sul valore della libertà e della democrazia, beni conquistati a caro prezzo dalla Resistenza, di cui Imola, città Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’impegno partigiano, è stata protagonista. Le Pietre d’Inciampo ci ricordano che la memoria non è statica, ma vive nel presente. Ogni passo che compiamo accanto a una di queste pietre ci invita a ricordare, ma anche a costruire un futuro basato sulla dignità e sul rispetto di ogni essere umano.”
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