Michele Campaniello, il neoassessore alla nuova mobilità: «Pochi controlli? Faremo verifiche anche su quelli»
Una decina di giorni al primo compleanno della Città 30: il prossimo 16 gennaio sarà esattamente un anno da quando Bologna ha deciso di rallentare, portando limiti e sanzioni sulla quasi totalità delle strade urbane a 30 chilometri orari. Un provvedimento fortemente voluto dall’amministrazione e da molti comitati attivi per la sicurezza stradale che non hanno mai messo in dubbio la bontà del progetto e i risultati ottenuti e ancora raggiungibili, ma altrettanto contestato da associazioni di categoria, autisti, semplici cittadini. In attesa dei dati definitivi dei primi dodici mesi, quel che si può dire — stando anche ai numeri sull’incidentalità del primo semestre — è che un calo degli incidenti, dei feriti e dei morti c’è stato. Ma allo stesso tempo, al netto dei cantieri in corso che potrebbero rallentare la velocità, la sensazione non poco diffusa nella comunità è che «nessuno rispetti più i limiti». Un’impressione, secondo il nuovo assessore alla Nuova mobilità, alla Città 30 e alla Sicurezza stradale, Michele Campaniello, smentita dagli stessi dati.
Assessore, che bilancio si sente di fare a un anno dall’avvio ufficiale della Città 30?
«Stiamo andando nella direzione giusta, quindi si continuerà su questa strada. È cambiato l’assessore, ma la linea resterà la stessa».
Ci si attende una conferma della riduzione di incidenti e vittime emersa a sei mesi dalla partenza della Città 30?
«A breve diffonderemo i nuovi dati annuali, ma già ora si può dire come alcuni obiettivi siano stati raggiunti: la velocità media è calata, ma soprattutto è calato il numero degli incidenti mortali e quelli con sinistri con menomazioni importanti».
Quindi non è vero che i limiti non vengono rispettati?
«Io mi affido ai numeri, che guardano l’arco della giornata nella sua interezza e che al momento dicono che la velocità media in città è calata. Al di là delle percezioni, stiamo rilevando che la velocità media è diminuita, anche in alcune direttrici dove un tempo si avevano picchi molto elevati. Ora gli automobilisti viaggiano in maniera più disciplinata. Questo non vuol dire che non ci siano gli indisciplinati, ma il numero di persone rispettose sono in numero maggiore».
Il comitato Bologna 30, tra gli altri, chiede più controlli. Dopo le prime settimane se ne sono fatti meno?
«A breve forniremo anche i dati sui controlli, così da fare un’analisi oggettiva sul lavoro di verifica e di controllo effettuato».
Lo stesso comitato chiede anche interventi sulla conformazione delle strade, per renderle più sicure. Si può fare di più?
«Nel corso del 2025 verranno effettuati altri interventi di mitigazione, in continuità con quanto già avviato. Noi puntiamo a fluidificare il traffico e non a bloccarlo. Sulle strade che rimangono a 50 all’ora dovremo fare in modo di far rispettare il limite, perché sono anche le arterie con più incidenti e con velocità eccessive».
Nei primi sei mesi di Città 30 c’è stato un aumento anche del bike sharing. C’è possibilità che venga riattivata la promozione con Ridemovi per gli abbonati Tper?
«È una delle cose da valutare, ma quest’anno non potremo fare affidamento sul fondo nazionale per il trasporto pubblico da cui provenivano molti dei finanziamenti».
Passando al tram, come cambierà la città in questo 2025? Già da oggi in zona Corticella i cantieri della linea verde porteranno via Giuriolo a senso unico verso Arcoveggio e dal 13 gennaio Corticella senso unico verso il centro.
«Nel 2025 molti cantieri vedranno la fine e inizierà a intravedersi il nuovo disegno di Bologna. Nell’andare avanti incontreremo cittadini e portatori di interessi per cercare di impattare il meno possibile sulla viabilità. Siamo nei tempi comunque, in alcuni casi, come in via Indipendenza, leggermente in anticipo».
Alcuni comitati di Corticella hanno espresso perplessità sul parcheggio al capolinea nord per la vicinanza al Navile — che è esondato con le alluvioni — e perché su suolo vergine. Ci sono margini di modifica?
«Al momento non ci sono novità ma sono disponibile a incontrare i comitati e a valutare eventuali alternative: dove è possibile trovare soluzioni fattibili e migliorative all’interno del progetto e delle tempistiche del Pnrr si può fare».
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