Cadillac: prosegue il lavoro verso il 2026, ma con dei limiti

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Il 2026 è ancora lontano, ma in realtà è più vicino di quanto possa sembrare. Sebbene il regolamento 2026 sia in continua revisione, tanto che lo scorso dicembre è stata pubblicata una bozza con profonde modifiche rispetto alla prima versione rilasciata in giugno, dal 1° gennaio i team hanno finalmente avuto il via libera per iniziare il lavoro di sviluppo sul fronte aerodinamico.

Precedentemente, infatti, era stata imposta una regola che vietava di poter sfruttare il CFD e la galleria del vento per studiare i nuovi regolamenti, anche se erano comunque permesse delle operazioni dando il via ai lavori. Una scelta per evitare che i team iniziassero a investire in anticipo buona parte delle risorse, per un maggior equilibrio in griglia.

Dal 1° gennaio, tuttavia, è arrivato il semaforo verde per un regolamento su cui c’è molto da scoprire e imparare, date le tante novità rispetto a questo ciclo regolamentare. Il 2026, però, non rappresenterà un anno importante solo sul piano tecnico con l’introduzione di nuove Power Unit e vetture profondamente diverse da quelle attuali, ma anche la stagione in cui potrebbe debuttare Cadillac in Formula 1.

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Foto di: FIA

Dopo che Andretti aveva tentato di trovare la strada per entrare nella massima serie, ricevendo però un secco no da parte di Liberty Media a inizio 2024, il progetto è stato ripensato e rivisto, lasciando maggior spazio alla presenza di Cadillac e General Motors.

Il progetto sta ancora prendendo forma

A guidare l’ingresso di GM in Formula 1 sarà TWG Global, che vede la presenza di Dan Towriss (figura in realtà legata proprio ad Andretti), mentre l’azienda che si occuperà della parte telaistica con sede in UK, precedentemente nota come Andretti Formula Racing, è stata rinominata in Cadillac a simboleggiare un passaggio di consegne necessario per avere il via libera dalla F1.

Per quanto attualmente il progetto Cadillac debba ancora ricevere l’approvazione definitiva da parte di Liberty Media, essendo stato raggiunto solo un accordo in principio, i lavori proseguono a ritmo spedito. Sul fronte organizzativo, il marchio americano sta continuando ad assumere personale, continuando il percorso già inaugurato da Andretti. Inoltre, ora sono al lavoro nuove figure chiave, come Pat Symonds, in carica proprio dal 1° gennaio dopo aver lasciato il ruolo di direttore tecnico della F1.

Andretti Cadillac logo

Andretti Cadillac logo

Foto di: Andretti Autosport

Anche per Cadillac, quindi, i lavori stanno proseguendo, ma ciò non vuol dire che non vi siano dei limiti e che Andretti non abbia già lavorato sul regolamento futuro del 2026. Infatti, prima che si arrivasse a un accordo con la FOM, il marchio americano non aveva alcun obbligo nel dover sottostare a quelli che erano i limiti finanziari e di test aerodinamici imposti dalla F1 non essendo registrato.

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Non è un caso che Andretti stesse lavorando sui regolamenti 2025 con dei modelli in galleria del vento anche per acquisire esperienza con tutto il suo personale. È difficile pensare che non siano state fatte le prime valutazioni anche in ottica 2026, ma ciò non si è tramutato automaticamente in un ampio vantaggio dato che le regole sono state profondamente riviste. Inoltre, non facendo parte della F1 Commission, Cadillac non poteva sapere come le scuderie stessero modificando il regolamento tra giugno e dicembre.

A ciò si aggiungono due elementi: il primo è che, comunque, Andretti è ancora in fase di assunzione e ha un personale limitato. Nonostante stesse cercando di attirare ingegneri anche da altre squadre, parte dei dipendenti non dispone di una grande esperienza arrivando direttamente dalle università, una scelta precisa anche nell’ottica di trovare sia talenti che nuovo personale in tempi brevi. Andretti, inoltre, non dispone di una propria galleria del vento, ma si affida a esterni, sfruttando quella di Toyota a Colonia.

Modello in galleria del vento di Andretti nella galleria del vento a Colonia

Foto di: Andretti Autosport

Negli ultimi anni, la McLaren ha dimostrato come avere una propria struttura senza doversi rivolgere ad esterni, possa fare la differenza. Sebbene il progetto sia ancora in fase embrionale, per cui alcuni limiti come quello della logistica hanno un impatto minore, è chiaro che il progetto è in fase embrionale e non si può paragonare a quello di un team di Formula 1 già formato e ben oleato in tutti i suoi ingranaggi.

Non c’è totale libertà: la F1 impone limiti prima del debutto

Ora che Cadillac sta però investendo per preparare il suo esordio nel 2026, ciò non vuol dire che abbia ancora la possibilità di operare senza alcuna restrizione, specie dopo che è arrivata a un accordo in principio con la F1 dove sono state poste alcune basi. Ad esempio, in ottica di gestione dei costi con il budget cap, anche la stessa Cadillac dovrà sottostare alle stesse regole economiche degli altri team, in quanto vi è una specifica norma del regolamento finanziario per gestire tali scenari.

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Foto di: FIA

“Una Squadra di F1 a cui è stata concessa una Superlicenza FIA per la partecipazione al Campionato, deve rispettare il presente Regolamento finanziario per quanto riguarda il Periodo di rendicontazione dell’intero anno che termina il 31 dicembre immediatamente precedente alla prima stagione a cui tale Squadra di F1 partecipa”, recita infatti l’articolo 10 del regolamento finanziario.

A Cadillac saranno concesse delle eccezioni, in particolare nella presentazione dei documenti, ma per partecipare al mondiale 2026 dovrà comunque sottostare alle regole del budget cap per il 2025. Una misura voluta soprattutto per evitare che una squadra che si appresta a entrare in F1 possa operare senza limiti.

Da questo punto di vista, sarà interessante capire come verrà gestito il bilancio: da una parte Cadillac ha meno dipendenti e può dirottare al 2026 risorse che altri team devono invece impiegare per il 2025, come i costi per le gare, sviluppo delle monoposto attuali e i costi annessi, ma dall’altra dovrà anche investire sulle strutture necessarie al debutto dato che si tratta di un progetto che parte da zero.

Inoltre, anche sul piano dei test aerodinamici avrà delle restrizioni specifiche per evitare un vantaggio nei confronti della concorrenza, anche se avrà più tempo in galleria del vento e al CFD rispetto ai rivali, così come lo avrà a inizio stagione 2026, disponendo del 115% della base standard come nuovo team.

Costruire un progetto così da zero rappesenterà una sfida dall’enorme portata, anche per una squadra come Andretti dalla grande esperienza nel motorsport e un marchio come GM. In attesa che proprio GM arrivi con una sua Power Unit, per il 2026 e il 2027 è stato raggiunto l’accordo di fornitura con la Ferrari, con la casa del Cavallino che così continuerà a fornire due team clienti.

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È importante menzionare che la FIA e la Formula 1 già nei mesi scorsi avevano rivisto il regolamento per misure cautelative più stringenti per proteggere il know-how di un costruttore ed evitare un travaso di conoscenze, soprattutto in ottica 2026, quando debutteranno le nuove Power Unit. Per quanto vi siano già ora delle misure cautelative da parte di ogni costruttore, in una delle ultime bozze del regolamento la FIA ha rivisto ulteriormente i controlli, in modo siano ancora più stringenti.

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In questo articolo

Gianluca D’Alessandro

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