DiverCity plus, il Movimento per la Vita risponde

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CIVITAVECCHIA – «In merito al dibattito sollevato in città dal nostro primo comunicato sull’apertura dello sportello DiverCity Plus, dibattito che ha presentato toni decisi ma sempre accettabili, intendiamo soffermarci invece sulle dichiarazioni rilasciate della Delegata alle politiche di genere del Comune di Civitavecchia, Valentina Di Gennaro, ritendendo doveroso intervenire per difendere non solo la dignità del Movimento per la Vita (MPV), ma anche per salvaguardare i principi di pluralismo democratico, libertà di espressione e rispetto istituzionale, che devono guidare ogni amministratore pubblico».

Inizia così una nota del Movimento per la Vita che interviene dopo la bufera che si è scatenata in questi giorni in merito alla nota stampa inviata che sollevava alcune perplessità in merito all’iniziativa DiverCity plus.

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«Il nostro comunicato – spiegano -, che aveva il solo scopo di sottolineare la necessità di ampliare i servizi di ascolto e supporto a favore di emergenze sociali trasversali come il sovraindebitamento, il disagio giovanile, la crisi economica e le dipendenze, è stato gravemente travisato e trasformato dalla dott.ssa in parola in un pretesto per attacchi ideologici. Le parole della consigliera suddetta, che ci hanno etichettato come “anti-scelta, anti-libertà, anti-autodeterminazione”, oltre a essere totalmente infondate, dimostrano una mancanza di rispetto per il dialogo democratico e una scarsa comprensione del ruolo istituzionale che tale incarico richiede».

Il contributo del Movimento per la Vita. «Dal 1981 ad oggi – scrivono nella nota -, il MPV di Civitavecchia (che fa parte di una federazione nazionale), ha contribuito con azioni concrete a tutelare le vite più vulnerabili e a sostenere madri e famiglie in difficoltà, anche attraverso un numero verde nazionale denominato SOS VITA (800813000) . Tra i risultati più significativi ricordiamo con orgoglio:
– 300 bambini nati a Civitavecchia (dal 1981 ad oggi) grazie al nostro intervento, bambini che altrimenti sarebbero stati destinati all’aborto ;
– 200 di queste nascite a Civitavecchia sono state possibili attraverso il Progetto Gemma, un’iniziativa nazionale del Movimento per la vita nazionale, che comprende circa 600 tra movimenti, Centri di aiuto alla vita e case di accoglienza. “Progetto Gemma” è un programma di adozione prenatale a distanza, che ha permesso a tante donne di portare avanti la gravidanza con dignità e serenità, attuando quella prevenzione dell’aborto prevista dalla Legge 194/78. Inoltre, dato che ci sono state rivolte accuse di scarsa attenzione per i migranti, informiamo che, dalla sua costituzione in città, il Movimento per la vita di Civitavecchia ha seguito immigrati provenienti da tutto il mondo, dei paesi dell’est e di ogni nazionalità, centinaia di famiglie. Il sostegno agli immigrati è stato offerto senza operare distinzioni di sorta, senza alcun finanziamento pubblico, fidando solo nella forza del volontariato e della solidarietà gratuita dei cittadini.
Questi risultati sono frutto di un impegno costante, fatto di ascolto e accoglienza a favore di chi si trovava e si trova in situazioni di estrema difficoltà. Ci chiediamo se, chi oggi ci accusa e ci denigra, possa dire altrettanto. Quante madri o ragazze madri in difficoltà sono state concretamente aiutate da chi, con tanta leggerezza, ci accusa di “giudicare ciò che succede tra le mutande delle persone”? Le istituzioni dovrebbero rappresentare un esempio di serietà, non un’arena per sterili e provocazioni ed odio».

Secondo il Movimento c’è stato un travisamento «delle nostre parole» e si è manifestata una «mancanza di rispetto del pluralismo».

«Il nostro comunicato – continuano dal MPV – non conteneva giudizi sull’apertura dello sportello DiverCity Plus, iniziativa che abbiamo riconosciuto come un atto solidale e degno di nota. Ci siamo semplicemente limitati a esprimere un’opinione legittima e costruttiva, auspicando che l’attenzione verso una specifica categoria di cittadini fosse estesa anche ad altre emergenze sociali che colpiscono trasversalmente la comunità. La Consigliera suddetta, invece, ci ha attribuito intenzioni inesistenti, ricorrendo a un linguaggio divisivo e offensivo, inadatto a una figura istituzionale.
Riteniamo che i pubblici rappresentanti debbano avere la capacità di promuovere la coesione sociale e il rispetto reciproco, senza di alimentare divisioni ideologiche con attacchi ingiustificati. Le istituzioni appartengono a tutti i cittadini, non solo a una parte politica, ed è compito degli amministratori pubblici garantire che il confronto avvenga sempre nel rispetto delle diversità di opinione».

Dal Movimento arriva poi un invito al dialogo. «Concludiamo – scrivono  – ribadendo che il nostro impegno a favore della comunità continuerà, come avviene ininterrottamente da circa 43 anni in città, con la speranza che episodi come questo possano essere superati attraverso un confronto più sereno e rispettoso. Siamo convinti che l’amministrazione comunale – ed in particolare l’assessorato ai servizi sociali – vorrà instaurare con il Movimento per la Vita un confronto positivo, come è sempre stato, valutando alcune nostre proposte, progetti e suggerimenti in un’ottica di dialogo, per promuovere, nell’interesse di tutti, il bene comune».

©RIPRODUZIONE RISERVATA





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