I 6 elementi peggiorativi in manovra finanziaria per pensionati, dipendenti, partite iva e aziende

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Quali sono i 6 elementi peggiorativi in manovra finanziaria approvata ufficialmente? La Manovra finanziaria 2025 contiene diverse nuove misure al via nel nuovo anno, poche però quelle sia per i lavoratori dipendenti che per i titolari di Partita Iva, ma soprattutto per i pensionati. 

  • Irpef resta confermata come già modulata
  • Finanziamenti e agevolazioni

    Agricoltura

     

  • Mancata estensione della no tax area per tutti
  • Aumenta di nuovo il Canone Rai 
  • Irrisorio l’incremento deciso per le pensioni minime 
  • Si riduce l’Ires ma di poco e per pochi
  • Diminuiscono le detrazioni fiscali per i lavori edilizi


Irpef resta confermata come già modulata

Uno dei primi fondamentali elementi peggiorativi della nuova Manovra è certamente la conferma dell’Irpef con le tre aliquote già in vigore.

Era stata, infatti, annunciata l’intenzione di ridurre la seconda dal 35% al 33% per lo scaglione di reddito fino a 60mila euro e non più fino a 50mila euro.

Questa modifica avrebbe certamente giovato a tutti coloro che hanno redditi medio-alti. 

Probabilmente, il governo ci lavorerà nel corso del 2025 ma ad oggi nulla è stato fatto.

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Mancata estensione della no tax area per tutti

Stesso discorso vale per l’estensione della no tax area per tutti, pensionati, lavoratori dipendenti e titolari di Partite Iva.

L’intenzione annunciata dal governo era quella di aumentarne la soglia da 8.500 euro a 12mila euro per i pensionati e i lavoratori dipendenti e da 5.500 sempre a 12mila per le Partite Iva.

Anche in tal senso nulla è stato fatto, e si trattava di una misura importante prchè avrebbe agevolato molti contribuenti in difficoltà. 

Aumenta di nuovo il Canone Rai 

Dopo la riduzione dell’importo per il 2024, torna ad aumentare il prossimo anno il costo del Canone rai, ripassando da 70 a 90 euro.

La proposta di confermare ancora la cifra ridotta non è passata, per cui da gennaio 2025 si tornano a pagare 90 euro e, ancora, direttamente in bolletta della luce.

Irrisorio l’incremento deciso per le pensioni minime 

E’ stato decisamente deludente anche l’aumento delle pensioni minime deciso. Passano, infatti, da 614,77 euro ad appena 616,67 euro al mese. 

Inoltre, stando a quanto previsto nella Manovra, per gli anni 2025 e 2026 viene confermata la rivalutazione straordinaria delle pensioni minime (pari a 598,61 euro) ma ridotta. 

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Sarà, infatti, non più del 2,7% ma del 2,2% per il 2025 e dell’1,3% per il 2026. 

Si riduce l’Ires ma di poco e per pochi

Cambia poi l’Ires che, ad una prima lettura, potrebbe sembrare decisamente positiva. Ma si tratta di una modifica relativa.

E’ stata, infatti, approvata la riduzione dell’imposta di 4 punti, che passa così dal 24% al 20% per le imprese che investono e assumono. 

Tuttavia, l’aliquota ridotta si può applicare solo per le aziende che aumentano gli occupati a tempo indeterminato di almeno l’1% e non devono aver fatto ricorso alla cassa integrazione nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 o in quello successivo.

Bisogna, inoltre, soddisfare le altre seguenti condizioni:

    Dilazione debiti

    Saldo e stralcio

     

  • accantonare una quota non inferiore all’80% degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024;
  • destinare un importo non inferiore al 30% degli utili accantonati nel 2024 e non inferiore al 24% nel 2023 a investimenti che non devono, in ogni caso, essere inferiori a 20.000 euro.

Diminuiscono le detrazioni fiscali per i lavori edilizi

Un’altra decisione peggiorativa della Manovra riguarda i tagli ai bonus edilizi.

Cambia, infatti, la percentuale di detrazione di cui si può usufruire nel 2025 per chi decide di usufruire del bonus ristrutturazioni.

Resta al 50% per i lavori sulle prime case ma si riduce al 36% per le seconde case e oltre, non sarà più disponibile il cosiddetto bonus verde o giardini, non ci saranno più le agevolazioni per l’acquisto e l’installazione di caldaie a condensazione, si riducono le percentuali di detrazione del sismabonus e nel 2025 cambia anche la detrazione del superbonus. 

Si riduce, infatti, dal 70% al 65% e valida esclusivamente per i lavori già avviati e, precisiamo, non possono essere agevolati i nuovi interventi nel 2025.

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