Inchiesta Avellino, alla Procura di Roma gli atti sulle accuse dell’ex sindaco Festa ai magistrati irpini

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di
Michela Della Rocca

Inoltrata l’informativa per diffamazione aggravata della Digos. Festa aveva sostenuto che le intercettazioni a suo carico sono state trascritte in maniera difforme: «Ascoltiamole in piazza, così tutti sapranno che non ci sono prove»

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Le dichiarazioni di Gianluca Festa nei confronti del procuratore Domenico  Airoma, del pubblico ministero Vincenzo Toscano e del gip Giulio Argenio  sono state inserite in un’informativa di reato per diffamazione aggravata che è stata depositata in Procura dagli agenti della Digos. Ora, per competenza funzionale (in quanto le presunte persone offese sono riferite a magistrati), l’atto sarà inviato alla Procura di Roma per ogni valutazione. L’indagine è relativa alle dichiarazioni dell’ex sindaco di Avellino, Festa ha sostenuto pubblicamente che ci siano state delle difformità nelle trascrizioni delle intercettazioni che lo riguardavano nell’ambito dell’inchiesta Dolce Vita.

In una intervista rilasciata a Irpinia Tv, l’ex primo cittadino aveva denunciato pubblicato la manomissione delle intercettazioni che lo riguardavano, ritendo alcune trascrizioni false. Per di più aveva “sfidato” i tre magistrati ad ascoltare il contenuto di queste conversazioni pubblicamente, in piazza Libertà ad Avellino. «Sfido il procuratore Airoma ad ascoltare insieme, in piazza le intercettazioni che mi riguardano: verrà così chiarito che le prove a mio carico non esistono», aveva detto nel corso dell’intervista,  lasciando intendere che le accuse nei suoi confronti – per le quali venne arrestato il 18 aprile scorso nell’ambito dell’inchiesta «Dolce Vita» su dazioni di denaro da parte di tre imprenditori e su concorsi ritenuti truccati, sarebbero state trascritte in modo «scorretto».




















































Le dichiarazioni di Festa, rimesso in libertà dopo il pronunciamento di due sentenze della Corte di Cassazione che hanno annullato senza rinvio le ordinanze cautelari a suo carico, avevano già provocato la reazione della sezione irpina dell’Anm. In una nota, firmata dalla presidente Monica D’Agostino e dalla segretaria, Francesca Spella, veniva espressa «piena solidarietà al procuratore capo, Domenico Airoma, al pm Vincenzo Toscano, e al Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio, oggetto di violenti e irricevibili attacchi personali». Nella nota si sottolineava che «le affermazioni di un indagato in un procedimento per reati contro la pubblica amministrazione risultano gravissime in quanto si sostanziano dell’accusa di manipolazione e falsificazione di prove a suo carico: sono toni inammissibili in uno Stato di diritto». 

Auspicando la dovuta moderazione dei toni, l’Anm ribadiva che «la vicenda processuale dovrà essere svolta nell’aula di giustizia e non nella pubblica piazza».E allo stesso modo la giunta esecutiva sezionale di Napoli della Anm auspicava «che non sia giammai influenzato, tramite i media, il libero e legittimo esercizio della giurisdizione». Ma oltre dichiarazioni forti alla magistratura, ieri in un video postato su Fb, divento ormai virale in rete, Festa si rivolge alla città come quando indossava la fascia tricolore. «La mia – afferma l’ex primo cittadino – è una battaglia di giustizia e libertà non contro una categoria, ma contro chi eventualmente ha sbagliato e non può stavolta e mai rimanere impunito». 

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6 gennaio 2025 ( modifica il 6 gennaio 2025 | 12:01)

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