Ultimo Banco di D’Avenia | ‘Che peccato!’, o il vero significato dell’Epifania

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Mentre nella religione รจ l’uomo a provare di raggiungere Dio con preghiere, sacrifici e credenze, nella narrazione alla base delle feste che si concludono oggi, รจ Dio che cerca di raggiungere l’uomo facendosi come lui.ย 

La teologia cristiana chiama questa operazione ยซredenzioneยป, un termine spesso vuoto anche per i credenti, perchรฉ l’uomo odierno con la sua autosufficienza non ha bisogno di alcuna redenzione.ย 




















































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Ci pensavo guardando un capolavoro di Botticelli, l’Adorazione dei Magi, detta Lami, conservata agli Uffizi, dipinta attorno al 1475 per una cappella della basilica di Santa Maria Novella a Firenze, ma esposta, fino al 2 febbraio, con allestimento encomiabile al Museo Diocesano di Milano. Il quadro del maestro del Rinascimento, tra i miei preferiti in particolare nella seconda parte della sua vicenda umana e artistica, rappresenta proprio la festa di oggi, l’Epifania, che significa Manifestazione. Di cosa? Il figlio di Dio si mostra non a un solo popolo ma a tutti gli uomini che lo cercano, rappresentati dalla triade di astronomi, i cosiddetti Magi, in viaggio dal vicino Oriente perchรฉ convinti che a moti straordinari dei corpi celesti, come quelli che accaddero allora, corrispondessero moti straordinari dei corpi terrestri, in questo caso la nascita di un re e salvatore, ma essi, una volta arrivati, trovano solo un bambino in una stalla. Che re-salvatore รจ mai questo?ย 

Botticelli risponde ambientando la scena proprio nella sua Firenze del 1475. Perchรฉ?

La folla di fronte al bambino รจ composta da una trentina di personaggi, i Magi e il seguito. Persone altolocate, in ricche vesti dell’epoca del pittore, ciascuno con una precisa identitร  storica e psicologica. Il Rinascimento celebra l’unicitร  del singolo, e cosรฌ Botticelli osa prestare ai Magi il volto di tre celebri esponenti (Cosimo e due figli, giร  defunti) dei Medici, la famiglia piรน potente dell’epoca. Il gioco continua rappresentando altri nomi di spicco della favolosa Firenze del tempo, tra i quali il piรน importante, Lorenzo il Magnifico, perso nei suoi pensieri; sono poi riconoscibili mercanti, banchieri, artisti, intellettuali e lo stesso pittore che si auto-ritrae in primo piano con lo sguardo verso lo spettatore, come invitandolo ad avvicinarsi. Insomma questo capolavoro di storia sacra, finezza prospettica, armonia di forme e colori, รจ in fin dei conti un quadro politico e celebrativo, come quando vogliamo farci la foto con una ยซstarยป. Oggi il quadro sarebbe affollato da politici, manager, imprenditori, artisti, scienziati nazionali e internazionali presenti a un evento di rilievo mondiale. Lo sarebbe mai la nascita di un bambino? Non credo.ย 

Qui se si ha la pazienza richiesta da un capolavoro, si scopre che di ciascuno di quegli uomini in processione (non ci sono donne, invece al momento della morte di quel Bambino divenuto uomo ci saranno solo donne…) viene rivelata l’identitร  profonda: chi รจ stupito, chi adorante, chi distratto, chi assorto, chi in posa, chi indifferente, chi in dubbio… Insomma Botticelli, da raffinato ritrattista della grandezza dell’uomo, che il suo amico Pico della Mirandola (presente anche lui nel quadro) descriverร  in quegli anni nel suo capolavoro filosofico, mostra che di fronte a Dio รจ in questione l’identitร  di ciascuno, la chiamata a essere se stessi, a rinunciare a maschere e illusioni attraverso cui il nostro ego crede di procurarsi vita, per aprirsi invece alla originalitร  che ciascuno รจ chiamato a incarnare, proprio come Dio si incarna in un essere specifico.ย 

Cosรฌ nel quadro emerge, senza mezzi termini, dove si trova ciascuno nel processo di incarnazione, quanto รจ vivo o finge di esserlo. Se le vesti e il ruolo sociale possono abbagliare e nascondere la realtร , di fronte al Bambino tutti vengono smascherati, perchรฉ il ยซpotenteยป, che cerca di accaparrarsi Dio, scopre che Dio non รจ un onnipotente da blandire, ma un impotente da accudire: l’onnipotenza di questo Dio non รจ potere ogni cosa ma potere amare ogni cosa.ย 

Quel bambino ยซredime dal peccatoยป i presenti. Cioรจ? Redimere in latino significava ยซricomprareยป, ยซriscattareยป e indicava la procedura giuridica per liberare, a pagamento, qualcosa da un vincolo, per esempio un bene confiscato, un prigioniero, uno schiavo… Il termine viene assunto in ambito cristiano per indicare l’azione compiuta da Cristo per liberare l’uomo in schiavitรน e renderlo figlio.ย 

Ma che significa ยซschiavo del peccatoยป? Il peccato non รจ l’infrazione di una legge che, rispettata, ci procura un premio, ma รจ il tradimento del proprio destino: l’infelicitร  di aver perso la propria identitร  unica e irripetibile, che per il Dio cristiano รจ talmente unica e importante che non deve venir meno neanche dopo la morte, con quell’altra ยซoperazioneยป, dimenticata anche dai credenti, che si chiama resurrezione. Di questa accezione di peccato rimane traccia quando qualcosa di prezioso si rompe, qualcosa di bello si rovina, qualcosa di buono marcisce, e diciamo: ยซche peccato!ยป, perchรฉ il senso di quella cosa รจ purtroppo perduto. Non a caso la parola greca che in italiano traduciamo con ยซpeccatoยป significava ยซfuori bersaglioยป: obiettivo mancato.ย 

La redenzione รจ allora la restituzione, a chi vuole, della possibilitร  di essere se stessi, di centrare il bersaglio: essere ยซbeatiยป.ย 

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Ma come puรฒ un bambino in una capanna far tutto questo? Proprio grazie al fatto che l’onnipotenza divina si manifesta nel nostro mondo non nella forma piรน scontata per l’uomo, la potenza, ma in quella inattesa e forse deludente di chi ha bisogno di cura: un figlio, perchรฉ sia chiaro che da quel momento in poi ยซdivinoยป รจ chi diventa, come lui, figlio di Dio. La redenzione รจ quindi il dono della condizione di ยซfiglioยป a chi la vuole, gratuitamente e liberamente, cioรจ un profondo e costante sentirsi voluti nella vita, come capita quando ci sentiamo amati sino al midollo o ci accade qualcosa che ci fa sentire il centro dell’universo: il contrario di ยซche peccato!ยป potrebbe essere l’espressione ยซรจ la fine del mondo!ยป, cioรจ tutta la storia del mondo si giustifica per arrivare a questo punto, a questo piatto, a questo quadro, a questo amore…ย Nella parte piรน profonda di me, mi sento voluto qui e ora, e per sempre, a prescindere da quello che ho, faccio, appaio.ย 

Infatti chi diventa figlio di Dio, cioรจ รจ redento, riceve continuamente le energie per non morire, nel ventaglio di ombre che in ogni vita vanno dal non sentirsi mai abbastanza al venir meno della vita, perchรฉ l’essenza del figlio del creatore della vita รจ avere sempre a disposizione tutta la vita.ย 

La redenzione รจ quindi ricevere le potenze creative della vita, che indichiamo con il verbo ยซamareยป, sinonimo nella narrazione cristiana di ยซcreareยป, infatti solo l’amore porta nel mondo qualcosa che non c’era prima, mentre il potere non fa altro che spostare energie giร  esistenti nelle mani di pochi, che comunque prima o poi moriranno. Il potere sposta, l’amore crea. Infatti solo chi si sente sempre amato, riceve vita, e non ha paura di amare, dare vita, come dice Cristo: ยซNon siete voi che me la togliete, sono io che la donoยป (Gv 10). Chi vive cosรฌ รจ giร  risorto: ha una vita che non si rovina, รจ sempre vivo ed รจ vivo per sempre. La ยซredenzioneยป รจ quindi la possibilitร , per chi vuole, di ricevere la propria identitร  da una relazione d’amore inesauribile, che รจ il segreto della felicitร .

Infatti una identitร  fatta d’amore, cioรจ che vive per amore e per amare, non ha bisogno di procurarsi a forza il consenso altrui per difendere l’ego dalla morte, perchรฉ รจ e ha giร  tutto. Inoltre il figlio, somigliando al padre, รจ creatore anche lui, porta il nuovo attorno a sรฉ: la maniera piรน felice di vivere, perchรฉ chi crea al contempo si ri-crea.ย 

Ecco allora perchรฉ l’opera di Botticelli smaschera ogni identitร , perchรฉ mostra su quale relazione si fonda (di chi sei figlio?) in quel momento: il quadro manifesta la per-sistenza (per chi e cosa esisti? E per quanto tempo?) di ciascuno.ย 

Quindi la festa di oggi, Epifania, diventa anche la Manifestazione di chi รจ ciascuno: chi sono io denudato da ogni curriculum, ruolo, successo e travestimento? Chi e cosa mi tiene in vita? Quanto sono amato e quanto amo? Lo sguardo del pittore continua a fissarmi e mi chiede: stai tradendo o compiendo la tua vita? Sei un ยซche peccato!ยป o ยซla fine del mondo!ยป?

6 gennaio 2025, 06:46 – modifica il 6 gennaio 2025 | 06:48

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