10 buoni propositi per il 2025

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Se Natale è sinonimo di regali e quindi spesso anche di desideri esauditi, l’inizio del nuovo anno è il momento dei buoni propositi. Laurearsi, andare in palestra, smettere di fumare, trasferirsi… la lista può essere lunga e variegata. Il 2025 è iniziato già da qualche giorno così come la nuova stagione del tennis che entrerà nel vivo con l’avvio del primo Slam dell’anno, domenica 12 a Melbourne. È quindi probabile che i giocatori abbiano già avuto modo di pensare agli obiettivi per il nuovo anno: i loro buoni propositi, più o meno realistici ma di sicuro ben presenti nelle loro teste, almeno in questa fase… poi si vedrà, proprio come nel caso delle intenzioni di tutti noialtri.

E proprio nelle menti di alcuni protagonisti della stagione 2025 del tennis maschile vogliamo provare ad entrare, cercando di immaginare quali sono i loro principali propositi per l’anno appena iniziato. Abbiamo scelto 10 giocatori, in maniera sì arbitraria ma spinti dalla sensazione che possano essere 10 casi interessanti, da seguire attentamente nel corso della stagione. Anche per verificare cosa ne sarà dei loro propositi di inizio anno.

JANNIK SINNER: restare numero 1 (e magari vincere Roma)

In questa breve rassegna non si poteva che partire dall’attuale occupante del trono mondiale. Gli obiettivi per il suo 2025 possono essere diversi, ma il loro minimo comune multiplo è confermare questa posizione al vertice del ranking a fine anno. Ciò vorrebbe infatti dire aver quasi sicuramente vinto (almeno) un altro Slam e aver raccolto punti importanti anche nei Masters 1000. E a proposito di Slam e di 1000, sono soprattutto due i tornei su cui è legittimo che cada l’occhio di Jannik: da un lato Wimbledon, perché è il Major più prestigioso di tutti e perché, dopo aver vinto sul cemento a Melbourne e a New York e considerando che la terra rimane la superficie meno congeniale all’azzurro, possono essere proprio i Championships il nuovo colpo grosso su cui puntare; dall’altro lato Roma perché per i tennisti italiani vale come un quinto Slam e perché Sinner non è ancora riuscito a ottenere un risultato degno di nota al Foro. Nelle prime cinque apparizioni agli Internazionali è arrivato al massimo ai quarti (nel 2022) e lo scorso anno ha dovuto rinunciarci per colpa di un problema all’anca. Jannik si è già fatto ampiamente perdonare ma chi ha in tasca i biglietti per le partite sul Centrale a maggio non vede l’ora di poterlo ammirare e celebrare.

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In tutto questo, però, prima di passare alla realizzazione dei buoni propositi, c’è da augurarsi che il TAS non metta i bastoni tra le ruote all’azzurro. Una volta superato questo ostacolo, non mancheranno le occasioni per passare all’incasso.

CARLOS ALCARAZ: dimostrare di essere sullo stesso livello di Sinner (al di là degli scontri diretti)

Se nel caso di Sinner forse non abbiamo abbondato in termini di immaginazione, proviamo ad essere più originali parlando del suo rivale più importante (non secondo la classifica ma per una questione di percepito e anche di anagrafica). Il proposito più banale avrebbe infatti potuto essere ‘tornare numero 1 del mondo’ o in alternativa ‘vincere altri Slam’. Siamo però abbastanza convinti che nella mente dello spagnolo i pensieri siano un po’ più complessi di così. Al di là dei singoli risultati e degli specifici obiettivi di classifica, infatti, ciò che probabilmente più preme a Carlitos è il fatto di dimostrare di essere sullo stesso livello di Sinner. La scorsa stagione è terminata con due Slam a testa e con il murciano in grado di vincere tutte le tre sfide ufficiali disputate con Sinner. Tutt’altro che male insomma, eppure Jannik ha vissuto una seconda parte di 2024 da dominatore incontrastato del circuito, praticamente senza rivali e quindi anche senza l’opposizione di Alcaraz, rimasto fermo alla sconfitta nella finale olimpica di Parigi contro Djokovic.

Si spiegano così i quasi 5000 punti di differenza in classifica e quella sensazione che nonostante scontri diretti sempre equilibratissimi e spettacolari vi sia una grossa differenza tra i due in quanto a continuità e solidità, sia tennistica che – soprattutto – mentale. Ecco quindi che il buon proposito di Carlitos consiste nel tenere il passo dell’amico-avversario per tutta la stagione, nel tentativo di dimostrare che la rivalità è effettiva in tutto e per tutto.

ALEXANDER ZVEREV: vincere il primo Slam

Classifica alla mano è lui il primo rivale di Sinner sulla griglia di partenza per il 2025. Forse però non c’è proprio nella sua testa l’idea di diventare per la prima volta in carriera il numero 1 del mondo. Un po’ per puro realismo, un po’ per colpa della mancanza di quella sana spavalderia che non è mai stata una caratteristica del buon Sascha. D’altra parte il tedesco sembra star pian piano migliorando sotto questo aspetto che spesso lo ha limitato negli appuntamenti più importanti. Si ha finalmente l’impressione non tanto che Zverev possa vincere uno Slam ma che lui creda a questa possibilità: la premessa indispensabile che infatti fin qui è sempre mancata. Le sue dichiarazioni ormai vanno costantemente in questa direzione e allora, anche se è stato già detto all’inizio di altre stagioni, deve essere questo l’anno giusto altrimenti c’è il rischio che il treno non ripassi più.

NOVAK DJOKOVIC: vincere l’ultimo Slam

Continuiamo a scorrere la classifica e ci perdoneranno Fritz, Medvedev e Ruud se li scavalchiamo passando direttamente a Djokovic che inizia il 2025 da un’insolita per lui settima posizione. Soprattutto negli ultimi 5/6 anni di carriera il serbo ci ha abituato ad avere sempre obiettivi chiarissimi in testa (e a raggiungerli, come nel caso dell’oro olimpico dello scorso anno) ed allora sembra piuttosto evidente anche il suo principale proposito per il 2025, speculare a quello di Zverev. Se Sascha punta il primo Slam, Nole va a caccia dell’ultimo, il 25esimo che vorrebbe dire diventare il più vincente in assoluto, anche più di Margaret Court: la chiusura di un cerchio a quel punto indiscutibilmente perfetto.

STEFANOS TSITSIPAS: ritornare un top player a tutti gli effetti

Se i primi quattro giocatori scelti non potevano mancare da questa rassegna, adesso c’è margine di manovra per provare a essere più originali non solo nell’immaginare i loro propositi ma anche nella loro selezione. Stefanos Tsitsipas rientra sicuramente tra i grandi delusi e le grandi delusioni del 2024 e perciò sarà interessante capire se la sua carriera proseguirà in questa direzione calante o se ci sarà una reazione da parte sua. La scorsa stagione ha cancellato quella che era diventata una certezza del circuito ATP dopo cinque anni di presenza fissa in top 10 e al Master di fine anno. Ma i problemi nascono da più lontano: eccezion fatta per i tornei sulla terra rossa europea di aprile-maggio, il greco ha smesso di essere un top player già un paio di anni fa dopo la finale dell’Australian Open 2023. Con quel risultato pareggiò il suo best ranking al terzo posto della classifica, adesso è undicesimo. Il suo buon proposito per il 2025 non può essere vincere il primo Slam come Zverev (del tutto irrealistico in questo momento) ma nemmeno semplicemente tornare in top 10 e confermarsi sulla terra. Stef deve provare a recuperare quel livello di gioco che lo aveva portato vicino al vertice del tennis mondiale.

HOLGER RUNE: fare risultati importanti negli Slam

A proposito di delusioni della passata stagione, viene naturale pensare anche a Holger Rune, al momento numero 13 del mondo e sceso anche al 17esimo posto del ranking durante il 2024. Il danese doveva essere il terzo componente dei Big Three 2.0 insieme ad Alcaraz e Sinner e in effetti meno di un anno e mezzo fa la classifica recitava Carlos primo, Holger quarto e Jannik settimo. Adesso invece il prossimo “big” lo si cerca altrove (e del maggiore indiziato parleremo più avanti) perché nel frattempo lo spagnolo e l’azzurro hanno fatto en plein negli Slam mentre Rune ha raccolto due ottavi di finale, un’eliminazione al primo turno e una al secondo. Non è andata molto meglio nei Masters 1000 dove il danese non ha confermato gli ottimi risultati del 2023 specie sulla terra, ma la differenza sta soprattutto nei Major. Pensiamo quindi che il suo principale proposito per il 2025 sia riscattarsi nei tornei più importanti di tutti con l’obiettivo di raggiungere quantomeno la prima semifinale Slam della sua carriera.

LORENZO MUSETTI: assaggiare la top 10 (e vincere qualche torneo)

Di solito i buoni propositi per il nuovo anno comprendono cose che non si è riusciti a fare in quelli precedenti. È il caso di Lorenzo Musetti che tra il 2023 e il 2024 ha sviluppato una vera e propria idiosincrasia nei confronti dei titoli, ATP ma anche Challenger. Il suo ultimo successo risale al 250 di Napoli dell’ottobre del 2022 a cui sono seguite ben cinque finali perse (sei se si considera anche quella della United Cup 2023 in cui Lorenzo scese in campo per il singolare contro Tiafoe). Un giocatore della sua classifica non può concludere un’altra stagione a secco, a maggior ragione se l’obiettivo è entrare per la prima volta in top 10. Durante la scorsa estate l’azzurro ha dimostrato di avere non solo il tennis – quello lo si sapeva già – ma anche la testa per prendersi questo risultato. Oltretutto il momento pare favorevole: buona parte della top 10 è piuttosto instabile con tanti giocatori alla portata di Lorenzo. Dopo Sinner, Alcaraz, Zverev e se vogliamo anche Djokovic e Medvedev, nessuno può dirsi tranquillo lì dov’è.

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BEN SHELTON: diventare un giocatore vero

Tra tutti questo è probabilmente il proposito più simile per tipologia a quelli che tutti noi facciamo regolarmente alla fine di dicembre. Proviamo ad auto-convincerci a cambiare abitudini e quindi in un certo senso a cambiare anche ciò che siamo. Ed è proprio questo il senso del proposito che immaginiamo – o forse sarebbe più onesto dire che speriamo – abbia fatto Ben Shelton. L’americano è pronto a iniziare la sua terza stagione nel circuito. Nel corso delle prime due Ben ha già raccolto risultati importanti, come i quarti all’Australian Open e la semifinale allo US Open nel 2023, ed è al momento il numero 21 del mondo: niente male. Soprattutto, però, Shelton ha dimostrato di essere un grande showman. Un giocatore per cui vale la pena pagare il prezzo del biglietto, in particolare in contesti più leggeri come la Laver Cup (in cui ha battutto Medvedev) o l’esibizione targata Mouratoglou dello UTS (Ben ha vinto la tappa di Francoforte).

Sia chiaro, al tennis serve questo genere di giocatori – esplosivi, intrattenitori e in grado di regalare colpi anche inusuali – ma diventano effettivamente “utili” se oltre ad essere degli showmen sono anche dei campioni in grado di stazionare nelle parti alte della classifica e di vincere tornei importanti. Dalla prospettiva di Shelton, inoltre, sarebbe un peccato se continuasse a mettere il suo talento al servizio soltanto delle esibizioni e del suo puro divertimento. Caro Ben, a 22 anni è il momento giusto per diventare grandi.

MATTEO BERRETTINI: finire l’anno tra i primi 15 del mondo

Ha vinto la Coppa Davis da protagonista, è stato nominato “Comeback player of the year” dai suoi colleghi e allora sarà chiaramente molto interessante, e non solo per gli appassionati italiani, seguire il 2025 di Matteo Berrettini. L’azzurro parte dalla casella numero 35: quale può essere quindi l’obiettivo stagionale? Puntare il mirino su tornei specifici o su singoli risultati come ad esempio vincere un 1000 o fare semifinale in uno Slam sarebbe inopportuno perché l’annata può essere positiva anche senza questi traguardi. Di sicuro la stagione su erba rappresenterà la fase più importante del 2025 di Matteo, quella in cui potrà esprimere tutto il suo potenziale. Ma al di là di ciò, pensiamo che il buon proposito del romano per il nuovo anno possa essere scalare la classifica per terminare la stagione tra i primi 15 del mondo. Vorrebbe dire aver vissuto un 2025 in salute e all’insegna della continuità di rendimento: le cose più importanti per Matteo.

JOAO FONSECA: finire l’anno in top 50

Per chiudere questa rassegna ci è sembrato giusto scegliere il giocatore che ha vinto l’ultimo torneo iniziato e finito nel 2024 (le Next Gen), nonché colui che sarà in assoluto il giovane più attenzionato nel corso del 2025. Quando si parlava di Rune, infatti, ci si riferiva a lui come primo indiziato a prendersi il ruolo di terzo membro dei Big Three 2.0 al fianco di Sinner e Alcaraz. Si vedrà, intanto Joao ha ancora diverse tappe di fronte a sé. Il ragazzo ha dimostrato di essere uno di quelli a cui piace bruciarle ed è subito partito alla grande in questa nuova stagione vincendo il Challenger di Canberra. L’aggiornamento del ranking lo porterà poco fuori dai primi 110 del mondo: ciò significa che l’ingresso in top 100 è questione di poche settimane. Il suo buon proposito potrebbe allora essere salire fino alla top 50 entro fine anno. Alcaraz concluse la sua prima stagione tra i grandi al numero 32, Sinner al 36esimo posto (nonostante i pochi tornei giocati nel 2020 per colpa del Covid). Non ci sarà quindi da stupirsi se Fonseca andrà anche oltre magari sfiorando la top 30 e vincendo nel frattempo anche il suo primo titolo ATP.



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