La replica: ‘Non ho rivelato alcun segreto e svolgo il mio ruolo di parlamentare nell’esclusivo interesse dei cittadini’
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‘Quanto emerso sulla condotta di Stefania Ascari è gravissimo. Durante un’audizione della Commissione Antimafia, la parlamentare del Movimento 5 Stelle avrebbe divulgato informazioni coperte da segreto, mettendo a rischio non solo la sicurezza di un collaboratore di giustizia, ma anche l’intero sistema investigativo. Questo atto irresponsabile rappresenta una ferita profonda alla credibilità delle nostre istituzioni’. A dirlo Daniela Dondi, esponente di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia alla Camera.
Parole che arrivano dopo che la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo ha inviato una comunicazione alla Procura di Roma per denunciare la violazione del segreto da parte della deputata modenese del M5S. La deputata avrebbe posto domande a Michele Santoro nel corso dell’audizione del giornalista dello scorso 27 novembre basandosi su atti in precedenza secretati dalla presidente stessa su richiesta dell’avvocato Fabio Repici.
‘Trovo inaccettabile che chi, come Ascari, aveva sollevato accuse infondate e strumentali contro il sottosegretario Andrea Delmastro, oggi si trovi al centro di uno scandalo della stessa natura. Un esempio lampante di ipocrisia politica che dimostra come il Movimento 5 Stelle continui a predicare trasparenza e rigore per poi cadere in gravi contraddizioni – continua Dondi -. Il rispetto del segreto istituzionale non è un optional, ma un dovere imprescindibile per chi ricopre cariche pubbliche. Mi aspetto che Ascari, che peraltro è avvocato e dovrebbe conoscere bene quale sarebbero le conseguenze della violazione di un segreto, chiarisca immediatamente quanto accaduto e che il Movimento 5 Stelle, anziché inscenare teatrini, prenda una posizione chiara e coerente. La trasparenza, quella vera, non si può predicare solo a fasi alterne’.
La replica
‘Ai colleghi di Fdi suggerisco di fermare ogni speculazione perché non sanno di cosa si parla e stanno solo facendo l’ennesima operazione calunniosa piena di schizzi di fango. Nel porre in commissione Antimafia una domanda a Michele Santoro, non ho rivelato informazioni coperte da segreto’ L’audizione in questione è quella dell’avvocato Fabio Repici, che aveva chiesto la secretazione solo per ragioni di sua strategia difensiva, non volendo renderla nota da subito, prima che egli stesso esaminasse con Maurizio Avola in un’udienza davanti al Gip di Caltanissetta poi tenutasi il 25 e 26 giugno 2024. Infatti, l’avvocato Repici ha chiesto la desecretazione dell’audizione, essendo venute meno da mesi le ragioni della riservatezza’ – replica la deputata M5S.
‘Tutte le informazioni che ho riferito – afferma Ascari – non sono segrete perché contenute nel fascicolo del procedimento pendente a Caltanissetta a carico di Avola e di altri soggetti. Parliamo di un atto depositato, messo a disposizione delle parti in vista dell’udienza, poi tenutasi il 5 ottobre 2023, più di un anno prima rispetto al mio confronto con Santoro. Aggiungo che Maurizio Avola non è titolare di alcun programma di protezione. Non solo, buona parte di quelle informazioni sono facilmente reperibili nell’audizione in Antimafia dell’avvocato di Avola, Ugo Colonna. Non è un segreto che sulla credibilità di Avola ci siano fortissimi dubbi. Le sue “rivelazioni” sul suo coinvolgimento nella Strage di via D’Amelio sono piene di buchi, contraddizioni, menzogne e incongruenze. Non ho rivelato alcun segreto e svolgo il mio ruolo di parlamentare nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle cittadine e dell’accertamento della verità. Piuttosto, devo denunciare i tanti ostacoli che incontro costantemente in commissione Antimafia, dove sto cercando di promuovere vari comitati e diversi lavori d’inchiesta, ricevendo costantemente dinieghi, a dimostrazione del fatto che ci sono verità nascoste che qualcuno non vuole cercare. Chi come me vuole lavorare per portare a termine inchieste importanti al servizio della verità – conclude Ascari – viene regolarmente bloccato e delegittimato’.
Redazione Pressa
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