Caso Todde, tanti parlano di elezioni ma nessuno le vuole davvero | Prima pagina, Regione

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In queste ore, dopo che รจ scoppiato il caso Todde, tanti politici sardi e nazionali si sono affrettati a parlare di elezioni anticipate in Sardegna. Addirittura in primavera. Ma sono parole lanciate nel vento per agitare gli schieramenti.

Il centrosinistraย 

Nel centrosinistra non cโ€™รจ alcuna intenzione di fermarsi. Tutti i partiti presenti in Consiglio sanno che portare la Sardegna a nuove consultazioni significherebbe vanificare sia il lavoro sviluppato in questi mesi che le prospettive future della coalizione.

Paradossalmente, vista la bolla scoppiata nei giorni scorsi, la carta vincente del Campo Largo continua a rimanere Alessandra Todde. Forte di una migliore comunicazione e di un permanente apprezzamento in larga parte della societร  civile e degli elettori di sinistra.

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Il Pd potrebbe anche intestarsi il prossimo candidato, ma deve trovarlo. Ogni possibile nome รจ stato fin qui bocciato dai sondaggi.

Il frontman ideale, si sussurra, sarebbe Gianfranco Ganau. Se le origini sassaresi potrebbero levargli appeal quasi decisivo a Cagliari (e hinterland), la lunga esperienza politica di rivelerebbe sia un pregio (sicurezza e soliditร  politica) che un difetto (lโ€™usato sicuro รจ un torto in un contesto elettorale che chiede volti nuovi).

Il futuro perรฒ รจ nelle mani di Mauro Usai, sindaco di Iglesias molto stimato anche fuori dai confini del centrosinistra. La buona amministrazione della cittร  e la capacitร  di governare bene la comunicazione, lo pongono come il prossimo enfant prodige della politica sarda. Intanto vuole concludere il mandato da primo cittadino. Poi si vedrร .

Il centrodestra

Nel centrodestra cโ€™รจ attesa per capire cosa accadrร  allโ€™attuale legislatura. La speranza, sussurrata a bassa voce in tutti i partiti, รจ che si vada avanti. Far cuocere a fuoco lento Todde e il Campo Largo permetterebbe di archiviare il governo Solinas e giocare facile, col tempo, sugli eventuali errori della Presidente.

Un candidato pronto, al momento, ci sarebbe. Si tratta di Pietro Pittalis, le cui aspirazioni sono state perรฒ smontate poco piรน di un anno fa da sondaggi impietosi. Politico di grande esperienza, paga la poca capacitร  di comunicazione. โ€œSemplicemente non buca lo schermoโ€ dicono dentro il centrodestra.

Al prossimo giro, chiaramente, Forza Italia chiederร  di poter esprimere il frontman. Da capire cosa faranno Fratelli dโ€™Italia (che punta sul neo coordinatore Francesco Mura) e Lega (a cui non dispiacerebbe il giovane Pierluigi Saiu).

Ma il nome che potrebbe unire tutti รจ un cavallo di ritorno: Ugo Cappellacci. Da mesi รจ lโ€™avversario piรน diretto di Alessandra Todde su diversi temi. Ha esperienza, ha allargato il suo bacino elettorale e sarebbe un โ€œusato sicuroโ€ per la vittoria. In diversi, soprattutto dal nazionale, ci stanno pensando.

Le formazioni moderate e indipendentisteย 

Con lโ€™attuale legge elettorale ancora vigente sarebbero tagliate fuori in partenza. Le forze moderate sarebbero costrette a dialogare con i due principali schieramenti, con lโ€™auspicio di non trovare paletti ma veder riconosciute le caratteristiche e le idee politiche.

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Le forze indipendentiste stanno lavorando per organizzarsi in ottica futura, dialogando tra loro e non solo. Ma solo il cambiamento della legge elettorale, con una soglia di sbarramento inclusiva, potrebbe consentire loro di lanciare un nuovo progetto di ampio respiro che permetta di riconoscere i voti di un elettorato che non si riconosce negli attuali schieramenti presenti in Consiglio.

Per tutti, un prosieguo della legislatura risulta auspicabile e necessaria.

Lโ€™astensionismo

Un motivo, forte, per cui nessuno vorrebbe andare a casa ora, รจ lo spauracchio dellโ€™astensionismo. Lโ€™affluenza alle elezioni 2024 รจ stata del 52,3%, in ribasso dellโ€™1,5% rispetto al 2019.

โ€œSe andiamo alle elezioni nel 2025, il rischio รจ di fermarci ampiamente sotto il 50%. E un nuovo governo eletto in maniera netta da una minoranza di sardi, faticherebbe a fare riforme e mandare avanti la Sardegnaโ€ si lasciano sfuggire fonti di tutti gli schieramenti.

Diversi partiti attualmente presenti rischierebbero di sparire, uscendo dal Consiglio Regionale. Altri, con la discussa legge elettorale ancora vigente, avrebbero la strada sbarrata in partenza.

Gli elettori, poi, vedrebbero nel fallimento anticipato dellโ€™attuale legislatura come un fallimento generale della politica sarda. Bocciando di fatto candidature e programmi.

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