il capitano triste uscito dal tunnel nel derby, il gol capolavoro in Roma-Lazio

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Pare che Claudio Ranieri l’abbia calcolato poco e niente in settimana, per non fargli sentire pressione. Lo ha buttato dentro a sorpresa. È stato il migliore in campo in una partita che per i romani non sarà mai uguale alle altre

Per quanto si possa darli per spacciati, li trovi sempre lì, lì nel mezzo, o sulla fascia, o insomma da quelle parti. Passano gli anni e le stagioni, le sessioni di calciomercato o le aste del Fantacalcio, ma niente: non se ne vanno, in qualche modo resistono. Li chiameremmo i “resilienti” se la definizione non fosse stata così abusata in questi anni, arrivando a comparire persino nel piano che dovrebbe salvare l’economia dell’Europa. Ma alla fine quello sono. Calciatori, allenatori, altri attori del mondo del pallone messi in discussione una volta sì e un’altra pure, a volte gratuitamente, a volte a ragione, che però non mollano. E li trovi sempre lì, a dirlo con i piedi e con il fiato: eh già, io sono ancora qua, come canta Vasco Rossi. Questa rubrica è dedicata e ispirata a loro.

Quale notte migliore per riprendersi tutto o quasi, insomma si fa per dire, certo è un ottimo inizio se sei un calciatore della Roma, romanista, nelle gambe tutta la trafila giallorossa, dei tifosi la stessa ansia e smania, degli stessi anche simbolo e bersaglio nei momenti più bui in questi ultimi anni dalla bussola impazzita: quale notte migliore per Lorenzo Pellegrini se non il derby contro la Lazio. Che varrà sempre tre punti per la classifica, la Serie A, la Figc, le agenzie di betting, la Questura e l’Intelligenza Artificiale ma che per i romani, i romanisti, i laziali, vale molto di più – anche troppo.

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Forse un turning poi, una “svorta” alla stagione. Brutta per davvero per la Roma che al derby arrivava con 15 punti in meno rispetto alla brillante e nuova Lazio di Marco Baroni. A Trigoria, invece, Claudio Ranieri è già il terzo allenatore ad avvicendarsi su una panchina che scotta dall’inizio della stagione. Quando già a settembre i risultati latitavano ed era saltato Daniele De Rossi e con Ivan Juric andava pure peggio, proprio il capitano Lorenzo Pellegrini era finito sul banco degli imputati insieme con un’altra manciata di uomini considerati senatori del gruppo.

Prestazioni deludenti; carriera sotto le aspettative negli ultimi anni di quello che per molti era considerato uno dei migliori centrocampisti italiani: duttile, tecnicamente dotato, fisicamente valido, completo insomma; una serie di infortuni a impedirgli di acquisire la continuità. E Pellegrini se ne stava lì, a ciondolare per il campo, le giocate che non gli riuscivano: un tunnel che sembrava non finire mai, allungato dalle voci di mercato che lo vedevano ormai fuori Roma, forse a Napoli, chissà dove.

Pare che Ranieri non lo abbia calcolato granché apposta durante la settimana: per non fargli sentire il peso della pressione. E domenica lo ha buttato dentro a sorpresa. A fare il tuttocampista, mezzala e trequartista a seconda delle fasi: migliore in campo. È stato proprio lui dopo una decina di minuti appena a raccogliere l’appoggio di Dovbyk, a far partire quella transizione rapida che si è ritrovato nei piedi appena dentro l’aria di rigore: l’ha stoppata, se l’è aggiustata d’esterno mandando fuori tempo tutta la difesa, l’ha messa forte d’interno all’incrocio dei pali. Un gol bellissimo che ha festeggiato sollevando il simbolo della Roma.

 

Lui che nel vivaio giallorosso ci è entrato a nove anni, che si è fatto tutta la trafila delle giovanili prima dell’esordio in Serie A contro il Cesena, che si è andato a fare le ossa a Sassuolo prima di tornare a casa come punto fisso: un nuovo Capitan Futuro. Prima del capolavoro nel derby aveva segnato soltanto un altro gol in stagione, contro il Braga in Europa League. Alla sostituzione si è preso la standing ovation, dopo il triplice fischio il saluto alla Curva Sud, ha sventolato il bandierone giallorosso, un giro di campo. Meglio prendersi il bene quando c’è.

La classifica di Serie A alla 19esima giornata di campionato

Le prime della classe se ne vanno in Arabia Saudita, per la Supercoppa vinta a sorpresa dal coraggioso Milan del nuovo arrivato Sergio Conceição, in Italia il Napoli non perde il passo: 3 a 0 in casa della Fiorentina. Oltre alla vittoria, 2 a 0, della Roma sulla Lazio nel derby di Roma, anche il Cagliari va a prendersi tre punti pesanti a Monza. Il resto sono pareggi: Venezia-Empoli, Verona-Udinese, Lecce-Genoa, Torino-Parma. Venerdì si riparte. Di nuovo derby, questa volta a Torino, l’Inter rientra con il Venezia, l’Atalanta con l’Udinese, il Milan con il Cagliari.





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