ANCONA Le Marche superano la prova del Bianco Natale e dello scintillio di Capodanno. La terra orlata di Adriatico&Monti Azzurri e dei cento teatri esce allo scoperto. Missione compiuta, Ludovico Scortichini mette al centro una regione che sfida il cono d’ombra per mostrarsi. Tutta. In attesa dell’ufficialità delle cifre, il presidente doppia giacchetta, comitato territoriale di Confindustria Ancona e tour operator con la sua Go World, si affida al percepito: «I colleghi mi hanno riferito di strutture alberghiere ed extra da tutto esaurito. È stata – va tutto d’un fiato – una impennata di stranieri».
La formula
Vince, e soprattutto affascina, la formula d’una regione-borgo-diffuso. Tant’è che nel giorno che ha preceduto l’Epifania, il governatore Francesco Acquaroli, con un post, ha festeggiato il traguardo degli oltre 600mila passeggeri all’aeroporto Sanzio. Sì, si arriva in questa regione che non è mai uguale a se stessa. Converte le suggestioni in numeri, Scortichini: «Nel 2024 il turismo nelle Marche conta 9.323.016 di presenze, di cui 1.650.452 sono giunti dall’estero, mettendo a segno un vistoso +14,31%».
L’ elenco che segue è ai confini dell’orgoglio: «Molti sono italiani, 7.672.564, ovvero il +0,79%, e provengono da Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Lazio e Trentino. Mentre gli stranieri sono tedeschi, olandesi, francesi, inglesi e anche statunitensi». Sulla scia di queste cifre, in un Palazzo Raffaello da chiamata a raccolta per la conferenza di fine anno, il presidente ripeteva, come un mantra, la strategia dagli investimenti sui borghi, 100 milioni. Un pilastro.
Il clima
Mette tutto in conto, Scortichini: «Per il successo di queste feste – riprende il ragionamento – è valsa la combinazione di Pesaro capitale della cultura, della neve che è tornata a imbiancare le nostre vette, degli eventi di richiamo che hanno illuminato la dorica. Il clima, poi, è stato clemente». Non rinuncia alla seduzione del grande schermo: «Ha giocato a favore persino la campagna pubblicitaria per il lancio dei due film girati ad Ancona la scorsa estate, con Favino-Siani-Pieraccioni. Passa tutto attraverso i social. Funziona».
Tira le somme: «Bene queste prove generali di destagionalizzazione, alle quali contribuisce l’enogastronomia, che è un corollario della qualità della vita, per la quale in molti ci scelgono». La logistica aiuta: «Qui – è il suo nota bene – è facile e più economica. In un’ora e mezzo si passa dal mare ai monti, da nord a sud». Ancora un asset, da valorizzare. «Quello termale, che è una coccola del wellness». Si torna sempre al benessere.
L’associazione
Atmosfere incantevoli e tradizioni da scoprire attraverso un turismo lento, il teorema mette d’accordo anche Federico Scaramucci. Il presidente di Inside Marche, che con la sua associazione dal 2015 sventola il vessillo della promozione del territorio, tira la riga del bilancio. «Il risultato delle festività è positivo, dalle città più grandi all’entroterra, soprattutto a Capodanno». Volge uno sguardo al meteo, per rafforzare il concetto: «Quest’anno abbiamo avuto la neve, su tutto l’Appennino, e già in questi primi giorni di gennaio il flusso dei vacanzieri è stato sostenuto». La sua sintesi è benaugurale: «Nel 2025 le Marche devono cogliere l’opportunità di essere considerate dai tour operator internazionali una destinazione autentica e ancora sconosciuta».
Il ritorno
Sottoscrive la tesi d’una terra svelata Luca Giustozzi. Il leader di Federalberghi ripassa il libro mastro delle presenze: «Per l’ultimo dell’anno è stato un ritorno importante e inatteso dei gruppi». Si affida al sentiment, in economia dà il peso dell’opinione degli operatori che il mercato lo vivono sulla pelle. «Non abbiamo ancora i dati statistici, ma nelle strutture alberghiere, piccole e grandi, è andata bene, in tutta la regione». Offre l’identikit di chi ha scelto di esserci: «Le comitive erano principalmente composte da italiani». Il vanto lo riserva al fattore d’attrazione: «Conquistano le nostre città d’arte minori, le destinazioni religiose, i borghi. Si iniziano a percepire le Marche come un brand tutto da scoprire». Si mostrano, oltre il cono d’ombra.
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