Innovazione, il polo di Ingegneria a Padova è costruito interamente in legno

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di
Gabriele Fusa Poli

È tutto di legno il «cuore» della nuova sede della Scuola di Ingegneria dell’università: ha il «tetto verde», una piazza, giardini, impianti per il riciclo dell’acqua e pannelli fotovoltaici. È il primo nel suo genere in Italia

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Il termine dei lavori è previsto tra fine primavera e inizio estate, così da averlo pronto e pienamente operativo per l’inizio dell’anno accademico 2025/2026. E quando verrà ultimato sarà «un gioiello, in grado di proiettare Padova nel futuro». Ne è certo Pietro Peroni, direttore operativo di «Settanta7», studio internazionale di architettura che si sta occupando (insieme ad altre ditte specializzate) della realizzazione del nuovo «Hub dell’Innovazione» che sorgerà in zona Fiera e che ospiterà la Scuola di Ingegneria dell’Università di Padova. Uno stabile ad alta sostenibilità, a partire dal materiale principale dedicato alla costruzione: sarà il primo edificio d’Italia dedicato alla didattica con un’anima interamente in legno. Materiale che si è rivelato un prezioso «alleato» poiché sono bastati tre mesi e mezzo (tra marzo e giugno) per completare lo «scheletro» del fabbricato.

Spazio sociale e scelte ambientali

Ed è solo uno degli aspetti che fanno facilmente intuire come per la realizzazione dell’Hub sia stato impiegato più di un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente: prova ne sia una delle principali novità del progetto, vale a dire la piazza pubblica di 50 metri quadrati che verrà creata dal nulla davanti all’ingresso principale dell’edificio. «Sarà a tutti gli effetti un nuovo spazio sociale — spiega l’architetto Peroni —. L’area esterna è stata completamente ripensata, per farla diventare un punto di aggregazione non solo degli studenti ma per tutta la cittadinanza. Ai lati del corridoio centrale d’ingresso all’Hub ci saranno due spazi adibiti a giardino, il tutto circondato da pavimento drenante». Non solo: «La trasformazione dell’area — prosegue Peroni — ha ridotto le superfici impermeabili da poco più di 4 mila metri quadrati a 628, con tanto di apposite innovazioni. Grazie al sistema Rootbox ci sarà uno spazio ottimale per la crescita delle radici degli alberi, che favorirà la rigenerazione del suolo e la biodiversità, mentre con il sistema Aquabox raccoglieremo e riutilizzeremo l’acqua meteorica, riducendo il consumo idrico e migliorando la gestione delle risorse naturali». Anche il tetto avrà un’importante connotazione «green», sia per la creazione di una copertura verde di oltre 300 metri quadrati sia per il posizionamento di 308 pannelli fotovoltaici in grado di fornire energia pulita a tutto lo stabile.




















































I contenuti

Fin qui la parte «sostenibile» di un Hub che occuperà una superficie complessiva di 7.662 metri quadrati (per un costo di 27,7 milioni di euro), ospiterà tutte le lauree triennali di Ingegneria e sarà in grado di accogliere 3.134 studenti nelle aule adibite agli insegnamenti, di differente capienza: si va dai 100 ai 300 posti. Alle aule si aggiungono — anche questa è una novità — le due aule informatiche dotate di oltre 200 postazioni e posizionate al piano terra, il vero «cuore» dell’Hub. Che conterrà poi un’aula studio da 60 posti, pensata per rimanere aperta anche la sera, e una «common room» da 32 posti, dove gli studenti potranno consumare i pasti portati da casa. Il tutto garantendo la massima sicurezza: la struttura è infatti rivestita in cartongesso rosa ignifugo, così come «antincendio» saranno i pavimenti delle aule, sotto i quali saranno posizionati i cavi elettrici, in modo da evitare che si possano propagare le fiamme in caso di cortocircuito. Una vernice speciale, a sua volta ignifuga, è stata applicata pure alle due grandi «scale sociali» — così sono state già ribattezzate — installate al piano terra e al secondo piano. E caratterizzate da una particolarità: la parte sinistra presenta scalini normali mentre quella destra è formata da gradoni di 60 centimetri, sui quali gli studenti potranno sedersi e conversare.

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7 gennaio 2025

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