Lanuvio perde in Tribunale e dovrà pagare i danni a una signora espropriata. Ma il Comune può ancora… – Il Caffe

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Il Comune di Lanuvio è stato condannato dal Tribunale Amministrativa Regionale (Tar) del Lazio per aver occupato abusivamente due terreni privati per la realizzazione di una scuola (l’ex Galieti) e di una strada.

L’Amministrazione comunale, infatti, aveva avviato nel 2022 (sindaco Galieti) i lavori per la realizzazioni delle opere pubbliche, e preso possesso dei terreni in questione (600 mq), senza averli mai espropriati formalmente alla proprietaria, R.A..

Nel corso dell’iter giuridico, intanto, a Lanuvio è cambiata amministrazione, passando dal sindaco Galieti all’attuale sindaco Volpi. Il Comune non si è costituito in giudizio. Il 2 gennaio è arrivata la sentenza.

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Lanuvio, una occupazione dei terreni definita dal Tribunale non regolare

La vicenda risale a diversi anni fa, quando il Comune di Lanuvio decise di realizzare l’edificio scolastico “Ex Galieti” e il primo stralcio dell’asse centrale di Campoleone, in località Campoleone-Pascolaro.

Per far ciò, occupò i terreni di proprietà di una cittadina,  oltre 600 metri quadri, senza che fossero stati correttamente e definitivamente espropriati alla stessa proprietaria, dando il via a una dura battaglia legale, iniziata nel 2022.

Si legge nella sentenza del Tar:

“La proprietà della ricorrente  ha subito due diversi procedimenti espropriativi. Il primo per la realizzazione dell’edificio scolastico “Ex Galieti”, oggi edificio polifunzionale. E il secondo per la realizzazione del I Stralcio dell’Asse centrale di Campoleone, oggi denominato Via Carlo Marx e Via Filippo Turati.

Senza che, tuttavia, i predetti procedimenti siano stati definiti con l’adozione del decreto finale di esproprio. O con l’adozione di altro atto idoneo, secondo l’ordinamento, a trasferire la proprietà delle aree di che trattasi in capo all’Ente locale occupante.

Per modo che deve essere affermata la permanenza della situazione di illiceità in cui versa il medesimo Ente a causa dell’occupazione sine titulo delle predette aree”.

Il Comune di Lanuvio condannato, ma può ancora espropriare

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha accolto il ricorso della proprietaria, stabilendo che l’occupazione è stata illegittima. E quindi che il Comune di Lanuvio deve restituire i terreni alla legittima proprietaria.

In alternativa, l’Amministrazione può decidere di acquisire formalmente i terreni attraverso una procedura di esproprio, versando però un indennizzo alla proprietaria.

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Spiegano difatti i giudici del Tar nella loro sentenza:

“Deve, pertanto in via principale, ordinarsi all’Autorità Comunale la formale restituzione alla ricorrente delle predette aree illegittimamente detenute, previa riduzione in pristino stato. Condannando altresì il Comune di Lanuvio al risarcimento del danno da mancato godimento per l’occupazione illegittima in relazione a tutto il periodo in cui la ricorrente è stata privata del possesso dei propri terreni.

Tale risarcimento è, quindi, dovuto dalla data in cui l’occupazione è divenuta illegittima fino alla giuridica regolarizzazione della fattispecie, cioè sino alla restituzione dei predetti terreni. Salva la possibilità per l’Amministrazione Comunale intimata di avvalersi in via postuma, valutati gli interessi in conflitto, dello strumento dell’esproprio”.

Il Comune di Lanuvio ha 180 giorni

La sentenza ha messo in luce una grave irregolarità da parte del Comune di Lanuvio, che per anni ha utilizzato dei terreni senza averne il diritto. L’Amministrazione comunale dovrà pagare anche mille euro di spese legali.

Questa sentenza rappresenta un precedente importante, in quanto conferma il principio che la proprietà privata è inviolabile e che l’esproprio può avvenire solo attraverso le esatte procedure previste dalla legge.

Il Comune di Lanuvio è però ora davanti ad  una decisione importante: ha ancora la possibilità di procedere con l’esproprio. Ha infatti 180 giorni di tempo per decidere se acquisire formalmente i terreni oppure rinunciare e restituirli alla proprietaria.

Naturalmente il Comune di Lanuvio ha facoltà, in alternativa, di presentare ricorso al Consiglio di Stato contro tale sentenza entro 60 giorni.

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Sarà l’attuale Amministrazione a decidere.


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