Banca Ifis lancia Opas su Illimity Bank da 298 milioni

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Il presidentew di Banca Ifis Ernesto Fürstenberg Fazio – Imagoeconomica

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Il 2025 si apre con una nuova mossa nel risiko bancario italiano. A muoversi questa volta, dopo l’attivismo di Unicredit nel 2024, è Banca Ifis, l’istituto guidato dal presidente e ad Ernesto Fürstenberg Fassio, che oggi ha presentato un’Opas, un’offerta pubblica di acquisto e scambio, sul 100% delle azioni di Illimity, banca fondata dell’ex ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. L’offerta ha un valore di 298 milioni di euro, con 3,55 euro per ogni azione, vale a dire un premio di poco superiore al 5,8% del prezzo registrato martedì sera a Borse chiuse. Ogni 10 azioni portate in adesione saranno corrisposti 1 nuova azione ordinaria di Banca Ifis di nuova emissione e una corrispettivo in denaro di 14,14 euro.

La proposta, che nelle intenzioni di Ifis è appunto “amichevole” non è stata concordata ed è subordinata all’autorizzazione delle autorità competenti. In caso di un sviluppo positivo, porterà all’incorporazione di Illimity, oggi quotata Euronext Milan sul segmento Star, e al suo delisting. «L’Opas di Banca Ifis su Illimity Bank risponde all’esigenza di individuare una soluzione industriale strategica volta ad ampliare la posizione di leadership della banca nel settore della finanza specializzata – ha sottolineato il presidente Fürstenberg Fassio – e ad accelerare la sua crescita in una prospettiva sostenibile e di lungo periodo, in linea con la nostra visione familiare di azionisti di controllo». La Scogliera Sa, azionista di controllo di Banca Ifis, scenderà per la prima volta sotto la soglia del 50% , ma manterrà il controllo del gruppo.

Le due banche sono per molti aspetti complementari ed operano prevalentemente nel comparto dei servizi finanziari alle Pmi (in particolare factoring, credito garantito e finanza strutturata) e nel comparto dei crediti deteriorati nel quale Banca Ifis consoliderebbe la sua posizione di leadership aggiungendo 10 miliardi di asset al suo attuale portafoglio di 23 miliardi. Illimity Bank potrà beneficiare della rete di distribuzione di Banca Ifis che ha 28 filiali sul territorio, viceversa per l’istituto veneto si aprono nuovi modelli di business come il turnaround financing (ristrutturazione di imprese in perdita).

I costi di integrazione, secondo una prima stima saranno circa 110 milioni di euro e saranno sostenuti per intero nel corso di quest’anno. A livello finanziario, l’operazione porterà sinergie stimate a regime in circa 75 milioni l’anno, di cui 50 a livello di costi e 25 a livello di ricavi.

Ad annunciare la tempistica il ceo di Banca Ifis, Frederik Geertman, nel corso di una conference call organizzata per presentare l’Opas. «I documenti saranno presentati alle autorità entro 20 giorni dall’annuncio dell’operazione, e quindi il 28 gennaio». Il 17 aprile è stata convocata l’assemblea straordinaria per l’approvazione dell’aumento di capitale “a servizio dell’operazione”, mentre tra fine maggio e inizio giugno sono attese le autorizzazioni da parte delle autorità competenti, per cui l’avvio dell’offerta è attesa in estate per poi chiudere l’Opas entro il prossimo mese di settembre.

Nessun commento ufficiale da parte di Illimity Bank che nell’ultimo anni ha attraversato una fase di difficoltà perdendo il 35% del suo valore. Il titolo in Borsa ha avuto un balzo. Il fondatore Passera che ancora oggi è l’amministratore delegato e possiede il 4% delle azioni (tra i principali soci ci sono Banca Sella con il 10%, Famion Investment Group con il 9,4%) creò Illimity nel 2018 raccogliendo oltre 600 milioni di euro e acquisendo un istituto modenese per avere la licenza bancaria. Doveva essere un punto di riferimento per le pmi ad alto potenziale, per i servizi bancari e per il mercato dei crediti deteriorati, ma l’aumento dei tassi di interesse elevati e la riduzione dei crediti deteriorati hanno creato una congiuntura negativa. La scorsa estate la banca è finita sotto i riflettori della Banca d’Italia che ha condotto un’ispezione proprio sul business dei crediti in sofferenza. L’Opas di Banca Ifis, che ha già garantito il proseguimento della politica di “generosi dividendi”, potrebbe essere un’ancora di salvezza.

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