Emissioni auto, tutti gli accordi tra Stellantis e non solo con Tesla per aggirare le multe Ue

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Non riuscendo a rispettare i nuovi limiti europei sulle emissioni (le vendite di veicoli elettrici sono troppo basse), le case automobilistiche hanno deciso di acquistare crediti di carbonio da Tesla e Polestar per ammortizzare le multe. All’operazione partecipa anche Stellantis, che si era detta contraria alla revisione delle regole Ue

Alcuni dei principali gruppi automobilistici attivi nell’Unione europea, come Stellantis, Mercedes-Benz, Ford e Toyota, hanno intenzione di acquistare crediti di carbonio dalle case che producono solo veicoli elettrici, come Tesla e Polestar, per evitare o ridurre le multe sulle emissioni.

I NUOVI LIMITI SULLE EMISSIONI DELLE AUTO, IN BREVE

Da quest’anno, infatti, nell’Unione è stato introdotto un nuovo limite di 94 grammi di CO2 emessa per chilometro da un’auto: i costruttori che supereranno questo valore a livello di flotta saranno soggetti a multe miliardarie, oppure si ritroveranno a dover frenare la produzione dei modelli con motore termico. Il problema è che le vendite di auto elettriche – a emissioni zero, se misurate al tubo di scappamento e non lungo il ciclo di vita – sono troppo basse: lo scorso novembre le immatricolazioni sono diminuite del 9,5 per cento a livello europeo.

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I NUMERI DELL’ACEA, LA POSIZIONE DELL’ITALIA E LA REPLICA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Secondo le stime dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei di automobili, le nuove regole sulle emissioni potrebbero avere un impatto di circa 15 miliardi di euro sulle aziende. Il governo italiano ha chiesto alla Commissione di sospendere le multe, considerata anche la situazione generale di crisi dell’automotive. Ma secondo il commissario per il Clima, Wopke Hoekstra, “cambiare le regole danneggerebbe la concorrenza” nel settore.

LE CASE AUTOMOBILISTICHE COMPRANO I CREDITI DA TESLA E POLESTAR

Le case automobilistiche si sono allora organizzate in questo modo: acquisteranno collettivamente dei crediti di carbonio (cioè dei certificati che vanno a compensare le emissioni di CO2: le aziende più “virtuose” dal lato climatico hanno un surplus che possono rivendere) da Tesla e Polestar, alle quali non servono poiché producono solo veicoli elettrici, in modo da ridurre le emissioni complessive dei loro parchi auto e risparmiare sulle multe.

Secondo un documento europeo citato da Reuters, Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru compreranno i crediti da Tesla, mentre Mercedes-Benz “farà gruppo” con Polestar, Volvo Cars e Smart.

Le vendite dei crediti di carbonio sono una fonte di entrate rilevante per Tesla: nei primi nove mesi del 2024 sono valse quasi il 3 per cento delle revenue totali (72 miliardi di dollari). Per Volvo Cars, proprietaria del marchio Polestar e controllata a sua volta dal gruppo cinese Geely, le vendite dei crediti hanno invece rappresentato lo 0,3 per cento delle entrate totali nel periodo gennaio-settembre 2024.

Smart fa parte del gruppo Mercedes-Benz e possiede un surplus di crediti di carbonio grazie alle vendite della Fortwo elettrica.

Non è chiaro a quanto ammontino i crediti acquistati dalle case automobilistici né le cifre delle transazioni.

COSA DICE STELLANTIS

Qualche mese fa Stellantis aveva criticato l’Acea, l’associazione dei costruttori europei di automobili che chiedeva un ammorbidimento delle nuove regole sulle emissioni. L’allora amministratore delegato Carlos Tavares disse infatti che “sarebbe surreale cambiare le regole adesso. Tutti conoscono le regole da molto tempo e hanno avuto il tempo di prepararsi, quindi ora è il momento di gareggiare”. Riteneva tuttavia che i governi dovessero continuare a incentivare la domanda di veicoli elettrici.

Più di recente, un portavoce del gruppo ha dichiarato che “le tecnologie elettriche e a basse emissioni sono al cuore della nostra strategia”. Il responsabile delle operazioni europee, Jean-Philippe Imparato, disse che l’obiettivo di Stellantis è di non ricevere multe sulle emissioni nel 2025: le immatricolazioni di veicoli elettrici nella regione dovrebbero però passare dall’attuale 12 per cento al 21 per cento del totale.

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A novembre 2024 Stellantis ha immatricolato 124.188 automobili nell’Unione europea, il 10 per cento in meno rispetto a un anno prima.



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