Lecce, ancora proteste per la viabilità su viale Marche. De Matteis: “Cordolo anche nel PUT votato dalla giunta Poli”. Allo studio una soluzione

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LECCE – Il Comitato di esercenti e residenti di via Leuca e viale Marche, in mattinata, è tornato con alcuni suoi aderenti a Palazzo Carafa, in Commissione Lavori Pubblici, per esprimere tutto il suo disagio e avversione contro il cordolo e i lavori fatti, che hanno cancellato circa 18 parcheggi. Il centrosinistra ha difeso ciò che è stato realizzato dalla precedente amministrazione.  L’ ex assessore alla Mobilità, Marco De Matteis, ha spiegato che “il progetto aveva l’obiettivo della riqualificazione ambientale con il massimo risalto al mezzo pubblico”. Il consigliere di opposizione, dopo aver descritto gli interventi (sostituzione delle alberature, rifacimento dei marciapiedi, eliminazione delle barriere architettoniche, rifacimento dell’asfalto ed eliminazione del chiosco che era ormai abbandonato) ha posto l’accento sul problema dell’incidentalità dovuto alla possibilità di svolta e inversione che c’era prima in viale Marche.

“Da lì nasce l’idea di inserire il cordolo – spiega De Matteis – La strada è a norma: la misura minima è di 3,5 metri. L’attuale piano urbano del traffico, a pagina 119, adottato dalla giunta Poli, prevede il cordolo in viale Marche e c’è anche l’intenzione di chiudere gli ultimi due accessi rimasti. Quindi è la maggioranza che deve intervenire: i cittadini possono ancora presentare osservazioni”. Insomma, per il centrosinistra c’è un’incongruenza: l’amministrazione può risolvere la cosa, ma non lo fa. Il consigliere di minoranza, Antonio De Matteis, puntualizza che i lavori svolti hanno rispettato tutte le normative vigenti e che se c’è un problema di sicurezza si può intervenire con delle modifiche.

Le ambulanze e i mezzi di soccorso hanno problemi su quel tratto di strada nelle ore di punta. Il presidente della commissione, Roberto Russo, lancia una frecciatina: “Mi sembra assurdo che i problemi di sicurezza si debbano scoprire dopo, quando l’opera è già fatta”. A lamentarsi diverse attività commerciali e persino il gestore di una società di autotrasporti che mette in luce diverse criticità nel prestare il servizio ai residenti che devono raggiungere la stazione. le corsie sono troppo strette per alcuni bus turistici privati. “La larghezza della strada è stata calibrata in base a quella dei bus di città, penalizzando tutti gli altri”.

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“Il nostro ingresso fornitori è su viale Marche e questo cordolo ci crea non pochi problemi – spiega la dottoressa Elena Galluccio, responsabile casa di cura Villa  Bianca – Per fare lo scarico dell’ossigeno fino al prelevamento dei rifiuti speciali (e tanto altro) siamo costretti ad arrivare fino al Galateo e poi a tornare indietro. Tra l’altro, se passa un’ambulanza mentre l’autobus carica i passeggeri, è costretta, anche in emergenza, a stare ferma in attesa che salgano tutti. Noi chiediamo insieme a tutto il quartiere la rimozione del cordolo, perché dà delle difficoltà oggettive: ha ristretto troppo le carreggiate”. Franco Romeo racconta di un calvario cominciato a febbraio del 2024: un cantiere che per otto mesi ha fermato le attività perché c’era un errore. “I lavori sono stati rifatti per un errore di misurazione: sono stati pagati 300mila euro in più”. 

Giovanni Manzo, presidente del Comitato, ricorda che c’è un problema di sicurezza, ma anche quello di rendere la vita più facile ai cittadini che per accedere alle proprie residenze, oppure per poter fare operazioni di carico e scarico devono fare dei giri immensi a causa di quel cordolo in viale Marche: “A questo si aggiungono i 18 parcheggi persi e le difficoltà dei disabili che si recano all’Inps nel raggiungere l’altra parte della carreggiata” – spiega il presidente del Comitato di cittadini.  Sotto accusa anche una pensilina messa all’ingresso di un’abitazione. I residenti chiedono parcheggi, i commercianti lamentano un crollo degli incassi da quando sono diminuiti i posteggi.

Il consigliere di maggioranza Massimo Fragola spiega che il progetto di Viale Marche nasce da una visione della città che demonizza il mezzo privato. Per il consigliere dì maggioranza Luigi Quarta Colosso è necessario intervenire con urgenza per evitare incolonnamenti dei mezzi di soccorso. A breve si terrà una nuova riunione con residenti, esercenti e assessori al traffico e ai lavori pubblici, alla presenza dei tecnici comunali, per capire quali soluzioni trovare e se è possibile rimuovere il cordolo senza incappare nel danno erariale.  Il vecesindaco, Roberto Giordano Anguilla, ha dichiarato che questi problemi “causati dalle politiche della mobilità del centrosinistra, hanno determinato la sconfitta di Salvemini” e si è impegnato a intervenire, nei limiti del possibile, in viale Marche. 



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