Mercoledì 8 gennaio a Roma, presso la Sala del Cenacolo di Palazzo Valdina, si è svolto il Convegno dedicato all’Orchestra Sinfonica G. Rossini. L’istituzione musicale, con sede a Pesaro e a Fano e riconosciuta dalla Regione Marche, ha raccontato i suoi primi 30 anni di attività e la stagione 2025. Ha proposto, inoltre, argomentazioni sul ruolo delle orchestre in Italia.
L’iniziativa, promossa dall’On. Antonio Baldelli, ha visto una numerosa e qualificata partecipazione a partire dal Presidente Federico Mollicone e dalla Vicepresidente Giorgia Latini della VII Commissione parlamentare (Cultura, Scienza e Istruzione); inoltre, erano presenti l’Assessore alla Cultura della Regione Marche Chiara Biondi, il Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Pesaro Daniele Vimini, il Sindaco di Pergola Diego Sabatucci ed altri rappresentanti pubblici.
In apertura ed in chiusura si sono esibiti quattro strumentisti dell’orchestra: Fabiola Santi, flauto; Vanessa Scarano, clarinetto; Paolo Rosetti, fagotto; Enrico Barchetta, corno. Il quartetto ha proposto musiche di Gioachino Rossini.
Il Presidente OSR Saul Salucci ha esordito raccontando alcuni aspetti dei primi 30 anni di attività descrivendo i numeri che hanno segnato una brillante e costante crescita: da 10 concerti organizzati il primo anno a 125 nel 2024; dai 10.000 euro d’ingresso nel FUS come Associazione Concertistica ai 310.000 come ICO prima istanza; un totale di circa 2.500 concerti dal giorno della fondazione, organizzati all’interno di proprie stagioni concertistiche; il ruolo di ambasciatrice nel mondo di Rossini; le numerose tournée all’estero tra cui le 5 splendide trasferte in Giappone; il ruolo di orchestra innovatrice in campo italiano, soprattutto come pioniera del genere crossover, oggi tanto battuto anche dalle altre orchestre del nostro paese. Tutto questo divenendo sempre più riferimento lavorativo per tanti artisti professionisti e strumento divulgativo per un intero territorio.
La Stagione 2025 è stata illustrata prima a grandi linee sempre da Salucci e poi nel dettaglio dal Direttore Artistico OSR Paolo Rosetti.
Oltre 100 saranno i concerti programmati su 6 Regioni: Marche, Emilia-Romagna, Lombardia, Campania, Abruzzo, Umbria. 26 saranno le città e una la tournée all’estero; attività base su Pesaro, Fano, Senigallia, Monte Colombo, Pergola, Corinaldo, San Costanzo, Matelica. Tra le tante città anche Milano (Teatro alla Scala), Bologna (Chiesa di Santa Cristina) e Napoli (Villa Pignatelli).
Confermatissimi i progetti: Sinfonica – La musica attorno, Symphony Pop Festival, I Concerti Xanitalia, Festival Nazionale Il Belcanto ritrovato, Decanto, Concerti per organo, Progetto Romanò Etno Sinfonikanò, La scuola va a teatro (oltre 5.000 i partecipanti), Festival Giovani per la Musica e Scuola di Musica Sonàrt. OSR sarà anche al servizio di importanti festival come: Rossini Opera Festival; Rete Lirica delle Marche; Stagione lirica del Teatro delle Muse di Ancona; Stagione lirica del Teatro Marrucino di Chieti.
Tanti gli interpreti coinvolti tra cui: Valentina Mastrangelo, soprano; Riccardo Bisatti, direttore; Daniele Agiman, direttore; Orazio Sciortino, pianoforte solista e direttore; Antje Weithaas, violino e concertazione; Roberto Molinelli, direttore e arrangiatore; Enrico Lombardi, direttore; Elena Giri, flauto; Fabiola Santi, ottavino; Daniele Rossi, direttore; Henry Domenico Durante, violino; Alexian Group.
Tra i programmi si possono segnalare: Dmitri Shostakovich, Suite for variety stage orchestra e Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore, op. 70; Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 5 in do minore op. 67, Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra, Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra e Concerto in re maggiore per violino e orchestra; Gioachino Rossini, Sinfonie ed Arie; Johann Sebastian Bach, Magnificat; Georges Bizet, Suite n. 1 da “Arlesienne”; Igor Stravinskij, Danses concertantes; Pietro Generali, da La testa meravigliosa: Sinfonia; Harry Potter, Star Wars, Il Signore degli Anelli ed altre grandi colonne sonore; Stanislao Mattei, Oratorio della Passione; Romanò Etno Sinfonikanò; Giacomo Puccini, Madama Butterfly; Giovanni Pacini, Amazilia.
Assieme a Pamela Salucci, Presidente degli Amici dell’OSR, Saul Salucci ha poi proposto di fronte ai rappresentanti del Parlamento le argomentazioni a sostegno del consolidamento dei risultati ottenuti a livello Ministeriale dall’orchestra.
Quattro anni fa il governo ha deciso di ampliare il numero delle Istituzioni Concertistiche Orchestrali (ICO), inserendo nel relativo articolo FUS un comma per nuove istanze. Regioni e città con grandi conservatori, sprovviste di orchestre stabili i principali destinatari. OSR assieme al Comune di Pesaro ha ottenuto subito il riconoscimento classificandosi prima tra le nuove e in questa posizione ha mantenuto il riconoscimento per il primo triennio.
Nel 2025 inizierà il secondo triennio al termine del quale il riconoscimento potrà diventare stabile. Nel frattempo è stato istituito un articolo apposito per queste nuove orchestre, l’Art. 19 – NOT Nuove Orchestre Territoriali (ovvero le potenziali nuove ICO). Strana questa modifica in corso, il sospetto è che vi siano soggetti che abbiano voluto questo distinguo; peraltro se il finanziamento riguarda la nascita di orchestre in territori specifici (non presenza in alcune regioni o presenza di Conservatori importanti in città come la nostra), la definizione Orchestra Territoriale è riduttiva per una realtà come l’OSR che, infatti, oggi racconta una programmazione decisamente di livello almeno nazionale. La speranza è che si riesca a sostenere i nuovi progetti che meritano il passaggio definitivo ad ICO, analizzando i dati proposti, quei dati che mettono in prima linea proprio OSR. L’allargamento del numero di orchestre stabili è una necessità del nostro Paese, infatti, la forte vocazione musicale dell’Italia si traduce in un settore formativo importante ed in un altrettanto importante settore divulgativo; festival, rassegne, stagioni liriche e concertistiche di livello internazionale sono parte preponderante del polmone culturale nazionale con peraltro forte richiamo turistico.
62 sono i conservatori per un numero di iscritti (anno 2023/2024) nei corsi AFAM (corsi accademici) pari a 29.385; i licei con indirizzo musicale sono 175. A fronte di questi numeri straordinari, le ICO attuali sono 14; il numero di professori stabili è circa di 30/35 ad orchestra per un totale di meno di 500 posti di lavoro. A queste si aggiungono quelle dei teatri lirici, ma la risposta alle necessità che emergono dai settori formativo e divulgativo è assolutamente insoddisfacente.
Si richiede quindi la massima attenzione per il sostegno alle NOT, favorendo laddove vi siano requisiti reali ed importanti il passaggio ad ICO e scongiurando invece l’istinto di restaurazione di chi oggi da una posizione di vantaggio pensa che questo processo culturale debba essere contrastato.
Interventi istituzionali
On. Antonio Baldelli
Oggi l’Orchestra Sinfonica G. Rossini è stata assoluta protagonista alla Camera dei Deputati dove abbiamo celebrato una storia di successi lunga 30 anni, presentando la stagione concertistica 2025 che porterà la grande musica nei più prestigiosi teatri storici delle Marche e di altre cinque regioni italiane, oltre che in una tournée internazionale.
L’Orchestra Sinfonica Rossini è un’eccellenza culturale ma anche ambasciatrice della tradizione musicale marchigiana nel mondo. È la dimostrazione di come un progetto nato dal territorio possa crescere fino a diventare un riferimento nel panorama musicale nazionale e internazionale.
Insieme agli altri parlamentari delle Marche, mi impegnerò affinché si possa realizzare il passaggio dell’Orchestra a Istituzione Concertistica Orchestrale (ICO), un riconoscimento che ne sancirebbe il valore e offrirebbe ulteriore prestigio alla nostra regione.
L’Orchestra Rossini non è solo eccellenza artistica ma anche un esempio virtuoso di come la cultura possa diventare motore di sviluppo economico e sociale per il territorio. Un patrimonio da tutelare e valorizzare.
On. Giorgia Latini
“L’Orchestra Sinfonica G. Rossini rappresenta una straordinaria eccellenza marchigiana, capace non solo di esprimere una qualità artistica di altissimo livello, ma anche di valorizzare i talenti e di fungere da ambasciatrice della nostra identità culturale in ambito nazionale ed internazionale. I suoi trent’anni di attività costituiscono un traguardo di grande rilievo, frutto di impegno, innovazione e passione. Questo anniversario deve spronarci a rafforzare il sostegno a realtà culturali di tale prestigio, poiché sono il motore di una crescita culturale e sociale che contribuisce a consolidare il ruolo delle Marche e dell’Italia come punto di riferimento globale nella promozione e tutela del patrimonio artistico e musicale”
Ass. Chiara Biondi
“La Regione Marche è orgogliosa dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini, una realtà culturale di eccellenza che, nei suoi trent’anni di attività, ha saputo rappresentare al meglio il nostro territorio in Italia e nel mondo. L’OSR non è solo un punto di riferimento per la musica sinfonica, ma anche un prezioso motore di innovazione e divulgazione culturale, capace di coinvolgere giovani, comunità locali e grandi artisti internazionali.
I numeri e i risultati raggiunti dall’Orchestra dimostrano la sua straordinaria capacità di crescere e innovare, con una programmazione di altissimo livello che coniuga tradizione e sperimentazione. Il sostegno a realtà come l’OSR è fondamentale per promuovere la cultura come elemento chiave dello sviluppo territoriale e della coesione sociale.
Come Regione, continueremo a sostenere progetti e iniziative che rafforzino il ruolo delle Marche come terra di cultura, arte e musica.”
Ass. Daniele Vimini
È stato importante ed emozionante al contempo ripercorrere in un contesto così istituzionalmente rilevante il percorso di 30 anni di Orchestra Sinfonica G. Rossini, ringrazio pertanto l’on. Baldelli per avere pensato a questo momento convegnistico.
Una cavalcata che ha preso il via da Pesaro fino a determinare un soggetto culturale riconosciuto a livello Regionale e soprattutto certificato come Istituto Concertistico Orchestrale prima istanza dal Ministero della Cultura, che già da anni l’aveva inserita tra i soggetti beneficiari del FUS. Su tutto un modello virtuoso di rapporto pubblico-privato, operato da un’impresa culturale di grande rilevanza, sia per la capacità di attrazione dei fondi privati, sia per l’occupazione creata, in particolare a partire dalle opportunità offerte ai giovani usciti dai conservatori, il Rossini di Pesaro in primis.
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