Incentivi energetici Legge di Bilancio 2025: rilancio sulle rinnovabili

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La Legge di Bilancio 2025 affronta e modifica in maniera significativa il panorama degli incentivi energetici. Migliorare la resilienza e l’affidabilità dei servizi di produzione di energia in caso di eventi climatici estremi; aumentare la capacità di integrare l’energia generata e distribuita dalle fonti tradizionali con quella prodotta da impianti rinnovabili; potenziare le infrastrutture per gestire la crescente elettrificazione dei consumi; incrementare la flessibilità del sistema di distribuzione di energia green, favorendo l’approvvigionamento e la fornitura di servizi da parte di terzi, ed, infine, adottare sistemi di monitoraggio a protezione e difesa delle infrastrutture esistenti.

Questi i principali strumenti, contenuti nella Legge 30 dicembre 2024, n. 207, rubricata Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale numero 305 del 31 dicembre 2024, con i quali il legislatore intende realizzare concretamente (ed ulteriormente) gli obiettivi della transizione ecologica, contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in attuazione del programma REPowerEU, di matrice comunitaria.

Le singole misure: il Piano di Transizione 5.0

Tra le misure certamente di maggiore incidenza, deve ricordarsi il potenziamento del cosiddetto Piano di Transizione 5.0, ossia di quella misura incentivante (istituita con la legge 29 aprile 2024, n. 56, recante “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”), che ha istituito un credito d’imposta per le imprese italiane che investono in progetti di innovazione che comportano una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva non inferiore al 3%, o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, in misura non inferiore al 5%.

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Le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2025 al Piano Transizione 5.0, che di per sé può contare su una dotazione di 6,3 miliardi di euro destinati alla promozione della doppia transizione digitale e verde, prevedono:

  • Importanti semplificazioni nel calcolo della riduzione dei consumi energetici, con la valorizzazione del ruolo delle ESCO;
  • L’introduzione di procedure dirette per l’ottenimento degli incentivi collegati alla sostituzione di beni ed impianti ormai obsoleti;
  • La possibilità di cumulare il Piano con altri incentivi nazionali ed europei, inclusi quelli per investimenti nella ZES unica (ossia la Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, comprendente le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna);
  • L’istituzione di un’aliquota unica per gli investimenti fino a 10 milioni di euro ed ulteriori maggiorazioni per i moduli fotovoltaici realizzati in Europa.

Legge di Bilancio 2025 e incentivi energetici: il miglioramento delle reti elettriche

I concessionari dell’attività di distribuzione elettrica, sotto la supervisione ed il controllo del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, oltre che dell’ARERA, dovranno predisporre i dei veri e propri piani di investimento pluriennali (di durata comunque non superiore a venti anni), con delle finalità ben determinate ed orientate al raggiungimento della decarbonizzazione entro il 2050.

In particolare, detti piani avranno lo scopo di incrementare:

  • la resistenza e l’affidabilità del servizio, per fronteggiare l’emergenza in caso di eventi climatici estremi;
  • l’integrazione con l’energia prodotta da fonti rinnovabili;
  • le infrastrutture, al fine di poter dare una risposta concreta all’aumento della domanda energetica;
  • la flessibilità della rete, attraverso servizi forniti da terzi;
  • i sistemi di monitoraggio dell’efficienza e della produttività degli impianti, al fine di proteggere e difendere le infrastrutture esistenti.

Le semplificazioni per i sistemi di accumulo e stoccaggio

Per favorire al massimo la creazione di sistemi di accumulo energetico, di fondamentale importanza soprattutto per agevolare l’incremento della diffusione degli impianti di produzione di energia rinnovabile, vengono introdotte importanti semplificazioni amministrative nelle procedure autorizzative.

Un ruolo di primo piano, e di supporto costante in quest’ambito, viene attribuito al GSE, che, non solo avrà funzioni concretamente operative, ma potrà contare su una dotazione di 1 milione di euro. Coinvolti anche SACE e la Cassa depositi e prestiti (CDP), i quali stipuleranno una convenzione con la Struttura di Missione PNRR, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Gli impianti FER connessi alle reti ferroviarie ed il conto termico per le strutture sanitarie

Quanto al primo aspetto, la Legge di Bilancio contiene una novità di assoluto rilievo, posto che in essa si stabilisce che gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili direttamente connessi alle infrastrutture di alimentazione della trazione ferroviaria rientrino tra quelle di supporto, per la realizzazione delle quali si applica il procedimento semplificato per l’affidamento dei contratti pubblici, previsto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e nel Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC).

Quanto al secondo, infine, si prevede che gli incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, ed in generale di efficientamento energetico, saranno estesi anche alle strutture sanitarie pubbliche, incluse quelle residenziali e di assistenza.

Essi copriranno il 100% delle spese ammesse al finanziamento, a condizione che siano rispettati i limiti previsti per unità di potenza e superficie.

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