100 pratiche per l’assistenza ai senza dimora

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Lo sportello di Latina ha aperto i battenti un anno fa, sessantesimo in Italia da quando, nel 2021, l’associazione “Avvocato di strada” è nata a Bologna. L’obiettivo è fornire consulenza e assistenza legale ai più fragili e vulnerabili, a chi vive in strada, a chi non ha niente, neppure strumenti e mezzi per far valere i diritti. Grazie a una rete di legali che offre la loro opera professionale a titolo gratuito, anche sul territorio l’associazione “Avvocato di strada” ogni lunedì, dalle 9 alle 11, riceve gli utenti nei locali messi a disposizione dalla parrocchia dell’Immacolata, in via Vico 36.

E così, dall’8 gennaio 2024 ad oggi, ha accolto le richieste di circa 200 persone, avviando e seguendo ben 100 pratiche, alcune delle quali hanno aperto contenziosi che hanno fatto “giurisprudenza” in tema di diritti. “La legge uguale per tutti ma per difendere i diritti c’è bisogno di mezzi che non tutti hanno. E allora questa frase sembra quasi una beffa – racconta l’avvocato Antonio Mumolo, presidente nazionale dell’associazione, collegato online dalla sede di Bologna – Siamo partiti soltanto in due a Bologna, più di 20 anni fa. Poi sono arrivati tanti altri professionisti e abbiamo provato a replicare questa esperienza in altri luoghi. Oggi l’associazione è presente in 60 città italiane, le maggiori. Siamo presenti dove c’è bisogno, con oltre 3mila volontari in tutta Italia e decine di migliaia di pratiche seguite. Siamo lo studio legale più grande d’Italia e anche quello che fattura di meno, perché prestiamo la nostra attività professionale come volontariato. Quello di Latina è stato il sessantesimo sportello aperto e ora è anche uno dei più attivi nel portare avanti battaglie di legalità importanti, prima fra tutte quella della residenza”. 

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Promotrice e coordinatrice dello sportello di Latina è stata Patrizia Ciccarelli, ex assessora comunale ai Servizi sociali. Ma accanto ad Avvocato di strada si sono associate altre realtà, come la Fondazione dell’avvocatura pontina “Michele Pierro”, rappresentata dall’avvocato Antonio Pierro, e Articolo 21, rappresentata invece sul territorio da Patrizia Migliozzi e Graziella Di Mambro.

“Dopo un anno di attività ci ritroviamo a fare il punto della situazione – spiega una delle volontarie e coordinatrice dell’associazione, l’avvocata Sara Casaldi – Abbiamo preso in carico circa 100 pratiche sul territorio, la gran parte delle quali riguarda il problema dell’iscrizione all’anagrafe e della residenza fittizia per le persone senza dimora. Due di queste richieste hanno avuto necessità di ricorso in tribunale e sono state fondamentali per restituire dignità e diritti a chi vive in strada”. Su 100 pratiche seguite, 43 hanno riguardato proprio la residenza fittizia presso la casa comunale di Latina, nodo centrale che consente di tutelare ogni diritto, compreso quello alla salute. Ci sono poi state pratiche penali, assistenza legale per domande all’Inps, emersione del lavoro irregolare, ricorsi per l’emissione del codice fiscale o contro il diniego della protezione internazione per i cittadini stranieri, consulenze per permessi di soggiorno, separazioni e anche questioni ereditarie. “Fra le persone alle quali abbiamo dato assistenza non ci sono però solo stranieri – spiega ancora l’avvocata Casaldi – ma anche molti italiani, perché la vulnerabilità non ha confini”. La novità è che, da quando è stato cambiato l’indirizzo per le residenze fittizie da via della Solidarietà a via della Casa Comunale, sono arrivate 60 richieste. C’è anche un nuovo regolamento, in Comune, che disciplina l’iscrizione all’anagrafe con queste modalità, ma si attende ancora la sua approvazione formale. 

Di storie ne arrivano tante e ognuna racconta una realtà invisibile e complessa che in pochi si soffermano a guardare e ascoltare. C’è chi attende il permesso di soggiorno e si scontra con la burocrazia, chi è arrivato in forza di un decreto flussi ma si è imbattuto in un datore di lavoro che non ha portato a compimento la pratica ritrovandosi in un Paese straniero da solo e senza nulla, chi arriva come minore non accompagnato e si ritrova senza tutele quando diventa maggiorenne. “Abbiamo avuto il caso di un richiedente asilo, arrivato sul territorio quando era minorenne – racconta anche l’avvocato Emanuele Petracca – Alla sua maggiore età ha presentato una richiesta di asilo e ottenuto un permesso di soggiorno. Nel rinnovo però non ha ottemperato nei tempi dovuti a un pagamento richiesto per la pratica burocratica ed è bastato questo perché la sua domanda venisse respinta. Abbiamo fatto ricorso al tribunale come associazione ‘Avvocato di strada’ e il giudice ha emesso subito un decreto d’urgenza ordinando all’Anagrafe di Latina di iscrivere il ragazzo fra i residenti, stabilendo poi un principio importante: il rinnovo ha una natura perentoria e il diritto di richiedente asilo resta tale, al di là degli adempimenti burocratici”. Un caso simile ha riguardato anche un migrante che aveva invece richiesto una protezione speciale che, a differenza della protezione internazionale, sembrava non dare diritto al permesso di soggiorno temporaneo. “Anche in questa circostanza – spiega il legale – è stato ricosciuto dal tribunale un diritto costituzionale che, seppure non riesce a colmare un vulnus della normativa, può aprire la strada a un orientamento della giurisprudenza”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito personale

Delibera veloce