Chiavari: “Il Mignon non chiuderà causa l’aumento dell’affitto”

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Da Romina Addis, Procuratrice generale Ghio-Fonda-Fenu (La  precisazione sarà accolta certamente con favore della città. Era comunque evidente che ci sarebbe stata la coda per gestire il locale sia perché è l’unico in una realtà di circa 30.000 abitanti e perché il cinema starebbe attraversando un periodo d’oro ndr)

In qualità di amministratrice dei beni della famiglia Ghio-Fonda-Fenu, proprietaria del Cinema Mignon, desidero fare alcune precisazioni in merito alle recenti voci che circolano riguardo la possibile chiusura della storica sala cinematografica di Chiavari. La mia famiglia, che da sempre è proprietaria dell’immobile, ha sempre cercato di favorire la gestione del cinema, mantenendo un canone d’affitto estremamente basso proprio per supportare il gestore, il sig. Massimo Colombi, e consentirgli di operare in condizioni favorevoli.

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Dispiace aver letto un articolo, sull’edizione del Levante del Secolo XIX, con molte lacune ed imprecisioni, a partire proprio dai dettagli del contratto firmato lo scorso anno che prevede al punto 3 quanto segue:

“…in considerazione delle difficoltà che sta attraversando il settore della cinematografia, il locatore è disposto a ridurre il canone di locazione, che viene convenzionalmente ridotto nelle seguenti misure per i seguenti periodi:
Dal primo gennaio 2024, al 31 dicembre 2024 nella misura di Euro 36.000 corrispondenti ad Euro 3.000 mensili”.

Canone mantenuto ad Euro 3.000 anche per il 2025, 2026, 2027 proprio per le motivazioni riportate nel contratto.
Non scatta perciò nessun aumento sconsiderato dal primo maggio 2026 e non c’è nessuna scadenza di contratto, come dichiarato erroneamente dal Signor Colombi al Secolo XIX.

Il contratto è stato redatto in pieno accordo con il Signor Colombi che, più volte, ha ringraziato la mia famiglia per la sensibilità dimostrata, riconoscendo che il canone stabilito per quasi 600 metri quadrati era veramente basso!!!

È stato il Signor Colombi a confidare più volte che il suo intento era di lasciare l’attività nell’aprile 2026, motivando la decisione per “stanchezza, età e voglia di godersi la pensione”. Per questo motivo sempre nello stesso contratto è previsto un primo aumento solamente per l’anno 2028, a 4.500 euro mensili.

Desidero ribadire con chiarezza che, qualora il sig. Colombi desideri continuare la sua attività anche oltre il 2027, la nostra famiglia è pienamente disponibile a mantenere invariato il canone d’affitto, come fatto finora. Non c’è mai stata da parte nostra l’intenzione di creare difficoltà o ostacoli alla continuazione dell’attività del cinema. Anzi, siamo consapevoli dell’importanza culturale e sociale del Cinema Mignon per Chiavari e per tutti coloro che lo frequentano.
Tuttavia, è importante precisare che la decisione di chiudere il cinema, qualora avvenisse, è stata presa dal sig. Colombi stesso, che in più occasioni ha dichiarato che, dopo il 2026, intende cessare l’attività. Pertanto, nonostante il nostro impegno a mantenere il canone invariato e favorevole, la decisione finale sulla continuazione dell’attività commerciale spetta al gestore.

La nostra famiglia resta, come sempre, disponibile a dialogare e a cercare soluzioni che possano permettere al Cinema Mignon di proseguire la sua attività, se così volesse il sig. Colombi. Rimaniamo fiduciosi che, con una volontà comune, sia possibile trovare una via che permetta a questo storico cinema di continuare a rappresentare un punto di riferimento culturale per la nostra città.

Dispiace aver letto tante imprecisioni, dispiace aver letto tante critiche ingiuste sui social, spesso cattive e fuori luogo. Purtroppo è così che va in questi ultimi anni. Bastava che la giornalista telefonasse alla proprietà per non incorrere in macroscopici errori di comunicazione. Avrebbe evitato anche tanta rabbia sociale che inevitabilmente si è scaricata sulla mia famiglia, e su di me in particolare. Ho visto salire in cattedra personaggi della politica cittadina e radical-chic sempre pronti ad insegnare come si amministrano i beni altrui e quanto bene farebbero alla comunità se quei beni fossero i loro.
La verità, che spesso fa male, è che certe persone non ne azzeccano una…sempre pronti a denigrare e a fomentare l’odio sociale contro qualcuno o contro qualcosa.

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Finisco dicendo, a scanso di futuri equivoci, che nel momento che il Signor Colombi deciderà di chiudere l’attività inizierà la fase di ristrutturazione dell’immobile con un ingente investimento da parte nostra (le prime stime parlano di 1milione di Euro) e che prevede parecchi mesi di chiusura. Come dichiarato pubblicamente lo scorso anno la mia famiglia “immagina un cinema futurista: ancora più accogliente, con spazi e servizi in linea con i tempi, all’avanguardia”.

 



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