Il conto presentato dalla crisi idrica al settore agricolo pugliese รจ pesante, di quelli da far tremare i polsi: danni complessivi per 3,5 miliardi circa. La Regione Puglia si รจ mossa da tempo e ha giร presentato la richiesta di riconoscimento dello stato di calamitร , ma i soldi che arriveranno dal governo copriranno una minima parte. ยซAbbiamo fatto la richiesta โ conferma lโassessore regionale allโAgricoltura, Donato Pentassuglia, a margine della conferenza stampa sul Psr (vedi pezzo in pagina, ndr) โ ora aspettiamo il provvedimento del governo. Ma, sapendo che questo รจ un tema che ci riguarda da tempo, giร due anni fa abbiamo messo a disposizione delle imprese un fondo di rotazione, utilizzabileยป.
Con la siccitร , perรฒ, la Puglia รจ destinata a conviverci, con il passare degli anni la situazione potrebbe peggiorare per via dei cambiamenti climatici. Quindi, รจ necessario programmare interventi infrastrutturali che possano mitigare il problema. Per la settimana prossima Pentassuglia ha fissato, in questo senso, delle riunioni operative per pianificare gli investimenti necessari: ยซLa settimana prossima โ annuncia – ho incontri con Acquedotto Pugliese, Consorzio di bonifica e con Acque del Sud, perchรจ non appena la Corte dei Conti emana il decreto e, quindi, mette a disposizione le risorse noi non dovremo perdere nemmeno un minuto e utilizzarleยป.
Sulla situazione idrica cโรจ stato un lieve miglioramento, ma nulla che possa far dormire sonni tranquilli, soprattutto in vista del periodo estivo. ยซCโรจ stato โ spiega lโassessore – un aumento dellโacqua ma resta poca rispetto a quella che serve. Ci auguriamo che nei prossimi mesi invernali, da qui a fine marzo, si possa recuperare per lavorare con un poโ piรน di tranquillitร ยป. Diversamente, si prospetta unโestate davvero emergenziale e non soltanto per lโagricoltura. La Puglia, infatti, รจ sempre piรน a secco e sempre piรน assetata. La siccitร , anche in autunno, non ha mollato la presa e nel tacco d’Italia sta destagionalizzando, diventando un’emergenza anche nei mesi piรน freddi. Soltanto dicembre ha risollevato un poโ la situazione ma ancora poca cosa.
La mancanza di piogge e di acqua mette all’angolo la regione e rappresenta una spada di Damocle per le produzioni agricole e gli allevamenti ma anche per gli insediamenti industriali.I terreni sono sempre piรน aridi e all’alba del 2025 non cambia il trend negativo in Puglia dove le disponibilitร d’acqua continuano ad essere ridotte al lumicino: pari al 10% del volume autorizzato e al 33% di quanto raccolto nello stesso periodo dellโanno scorso, con una diminuzione di 105 milioni di metri cubi dโacqua negli invasi artificiali. A denunciarlo sono i dati dell’Anbi, l’associazione nazionale dei Consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue. E a piazzare il carico sono poi i numeri dell’Osservatorio siccitร del Cnr: secondo il Consiglio nazionale delle ricerche a novembre, in Italia, circa il 43% dei territori รจ stato sottoposto a condizioni di siccitร severo-estrema, coinvolgendo oltre il 63% della popolazione. E ad essere penalizzata anche dalla siccitร novembrina รจ stata proprio la Puglia con il 43% del territorio coinvolto.
E mentre con una tendenza alla tropicalizzazione si accentuano i sintomi del cambiamento climatico in atto, l’emergenza รจ ormai una corsa contro il tempo: con queste premesse invernali, il caldo della prossima estate rischia di rappresentare il colpo di grazia. Le organizzazioni di categoria sono preoccupate: ยซLa Puglia – denuncia ad esempio Coldiretti – รจ la regione dโItalia dove piove meno con 640 millimetri annui medi e impatti gravi sullโagricoltura causati dalla siccitร che distrugge le coltivazioni e rappresenta la calamitร piรน rilevante per i campi, ma ha anche il primato negativo della disponibilitร annua media di risorsa pro capite con soli 1.000 metri cubi, meno della metร della disponibilitร annua pro capite media nazionale stimata in 2.330 metri cubiยป. E la scarsitร di piogge fa il paio con l’inadeguatezza degli invasi. ยซDโaltro canto ogni anno va perso lโ89% dellโacqua piovana, una dispersione che la Puglia non puรฒ permettersi – insiste Coldiretti – considerato che lโacqua non ce lโha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo lโapprovvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali. A causa della mancanza di acqua – incalza Coldiretti Puglia – sono balzati alle stelle i costi di carburante per lโirrigazione e in difficoltร per lโallarme siccitร fuori stagione sono in realtร tutte le colture in campo a causa della maturazione contemporanea delle verdureยป.
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