Nel 2023 la produzione di rifiuti urbani in Italia ha raggiunto quasi 29,3 milioni di tonnellate, registrando un incremento dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Il dato, insieme a quelli relativi alla gestione e al trattamento dei rifiuti, è tratto dal Rapporto rifiuti urbani 2024, pubblicato a fine dicembre dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Tra i progressi del Paese, invece, c’è il significativo miglioramento nella raccolta differenziata, ora al 66,6%, in aumento dell’1,4% rispetto al 2022.
Il risultato riflette un impegno crescente nella gestione sostenibile dei rifiuti, evidenziando una riduzione delle disparità territoriali e un’avanzata verso gli obiettivi europei per il 2035.
Le regioni del Mezzogiorno, pur rimanendo sotto la media nazionale, hanno ridotto il divario con Nord e Centro, dimostrando una crescita costante. Il Nord si conferma leader con il 73,4%, seguito dal Centro (62,3%) e dal Sud (58,9%). Tra le città, Bologna spicca come modello virtuoso, superando il 73% di raccolta differenziata. Questo risultato è stato reso possibile grazie a strategie come il porta a porta e il potenziamento delle isole ecologiche.
L’Italia nel confronto europeo
Nel contesto europeo, l’Italia si distingue per un approccio bilanciato che integra raccolta differenziata, riciclo e compostaggio. Lo smaltimento in discarica si attesta al 15,8% (-560 mila tonnellate rispetto al 2022). Un dato significativamente migliore rispetto ai Paesi meno virtuosi: Malta (86%), Romania (79%) e Cipro (77%).
Il nostro Paese supera il target Ue del 50% per il riciclo, con il 50,8%, pur rimanendo dietro Finlandia (55%) e Germania (47%). Sul fronte del compostaggio, l’Italia si colloca tra i leader europei, con il 26% dei rifiuti trattati, vicino ai Paesi Bassi (29%).
A livello europeo, nel 2022 sono stati trattati 224 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, con una riduzione del 4,4% rispetto al 2021. Paesi come Svezia (59%) e Finlandia (56%) puntano maggiormente sul recupero energetico, mentre l’Italia privilegia riciclo e compostaggio, mantenendo un approccio più sostenibile.
Che cosa differenziamo
Tra i materiali raccolti, i rifiuti organici dominano con il 38,3% del totale, pari a quasi 7,5 milioni di tonnellate (+3,2%). Questo incremento è trainato dall’aumento dei rifiuti verdi provenienti da giardini e parchi (+10,6%) e dalla diffusione di sistemi di compostaggio più efficienti. La frazione umida costituisce il 68,4% dei rifiuti organici raccolti.
Carta e cartone rappresentano il 19,1% del totale (3,7 milioni di tonnellate, +2%), seguiti dal vetro (11,9%, 2,3 milioni di tonnellate) e dalla plastica (8,8%, 1,7 milioni di tonnellate, +1,2%). Il legno, in ripresa dopo il calo del 2022, ha superato un milione di tonnellate (+4,4%).
Gestione e riduzione dello smaltimento in discarica
Lo smaltimento in discarica, come detto, ha registrato un calo significativo. Il 93,5% dei rifiuti destinati alle discariche ha subito un trattamento preliminare, fondamentale per ridurne l’impatto ambientale e migliorarne la gestione.
Il 53% dei rifiuti è stato inviato agli impianti di recupero di materia, suddiviso tra il 24% destinato al trattamento dell’organico e il 29% per altre frazioni differenziate.
Inoltre, il 19% è stato incenerito, il 5% esportato, mentre piccole percentuali sono state utilizzate per il compostaggio domestico, i cicli produttivi e la copertura delle discariche. Dati che dimostrano un costante miglioramento nella valorizzazione delle risorse e nella riduzione dell’uso delle discariche, avvicinando l’Italia all’obiettivo Ue del 10% entro il 2035.
Investimenti e prospettive per il futuro
Nonostante i progressi, il percorso verso un sistema completamente sostenibile richiede ulteriori sforzi. Il Pnrr ha stanziato 2,1 miliardi di euro per progetti innovativi di economia circolare, mirati a migliorare le infrastrutture, ridurre le disparità territoriali e valorizzare i materiali riciclabili.
Questi fondi rappresentano un’opportunità cruciale per raggiungere i target europei, come il 65% di riciclo entro il 2035 e la riduzione dello smaltimento in discarica al di sotto del 10%.
Il successo dipenderà dalla capacità di implementare soluzioni tecnologiche avanzate, promuovere la cultura della sostenibilità e garantire il coinvolgimento attivo di istituzioni, imprese e cittadini.
Con il progresso registrato e il supporto di nuovi investimenti, l’Italia ha tutte le carte in regola per consolidare il suo ruolo di leader europeo nella gestione sostenibile dei rifiuti urbani.
Copertina: Pexels
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