«La Procura di Milano dà ragione a quanto denunciavamo da tempo»

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Lo scrive il pm di Milano Paolo Storari nel decreto di sequestro preventivo d’urgenza a carico della società: «Il sistema di carattere fraudolento messo in atto da Aspiag service srl, concessionaria del marchio dei supermercati Despar “per il Triveneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna con circa “250 punti vendita e 316 negozi affiliati, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario». Un’accusa molto grave quella mossa verso l’azienda che nel pomeriggio di ieri ha diffuso una nota in arrivo dagli uffici di Aspiag Service. «Con riferimento alle notizie di stampa rispetto all’indagine della Procura di Milano per una accusa di presunta somministrazione illecita di manodopera offre la massima collaborazione alle autorità giudiziarie, nella convinzione di aver sempre operato nel giusto e nel rispetto della legalità».

Dalle indagini emergerebbe la stipula di fittizi contratti d’appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo dei falsi documenti, si legge nella nota del procuratore di Milano. Di qui il sequestro preventivo d’urgenza per circa 8 milioni di euro nei confronti della Aspiag Service srl, per frode fiscale attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti da parte della Guardia di Finanza di Milano. 

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Quello delle condizioni lavorative e il sistema degli appalti e subappalti che la fanno da padrone in questo settore, è un tema molto caro ad Adl Cobas, che sono anni che si batte per le condizioni a cui sono costretti moltissimi lavoratori. «In particolare, dalla ricostruzione della filiera della manodopera, è emerso come gli appalti di lavoro con la società committente siano stati schermati da società filtro che si avvalgono di società serbatoio che omettono sistematicamente il versamento dell’Iva e dei contributi previdenziali e assistenziali dei lavoratori, per comprimere il costo del lavoro», fanno notare dal sindacato. «All’interno dell’appalto in Agrologic di proprietà di Aspiag Despar, i fornitori Mag Servizi srl e Delivery One srl utilizzavano agenzie interinali, New Way Jobs srl e Ova Work & HR, riconducibili anche queste  all’imprenditore indagato Antonio Suma, trasformandole in centrali di un’ingente evasione fiscale e contributiva . Un meccanismo accettato da Aspiag srl perché permetteva di acquisire forza lavoro ad un costo conveniente, attraverso un sistema fraudolento e attraverso lo sfruttamento dei lavoratori», insistono i sindacalisti di Adl Cobas.

Quello che ha fatto emergere la Procura di Milano non è un fatto assolutamente isolato, molte inchieste hanno svelato questo sistema fraudolento legato agli appalti che avviene attraverso l’utilizzo di cooperative fittizie o società di capitali truffaldine da parte dei committenti, in particolar modo all’interno della Logistica e della GDO,  e  da sempre come sindacato abbiamo denunciato questa situazione, riportando la legalità attraverso le lotte che abbiamo messo in campo nei magazzini. «La nostra battaglia principale, oltre a quelle per dare dignità e diritti nei posti di lavoro,  è stata sempre quella di porre fine al sistema degli appalti e rivendicare l’internalizzazione di tutti i lavoratori da parte delle aziende committenti», sottolineano i sindacalisti.

Dal sindacato di base ricordano facendo un piccolo elenco, le situazioni da loro segnalate in questi anni in cui l’anello debole, il lavoratore, viene di fatto costretto ad accettare qualsiasi condizione pur di lavorare. «Da tempo come ADL Cobas siamo presenti, come sindacato, nei magazzini di Aspiag Service e denunciamo l’illegalità e lo sfruttamento che c’è all’interno e  abbiamo continuato a farlo anche a seguito dell’apertura del mega  polo logistico “Agrologic” a Monselice, soprattutto per quanto riguarda il numero sproporzionato di lavoratori in somministrazione(più del 50% del personale impiegato), forza lavoro per lo più recuperata tra i richiedenti asilo. così da avere personale ancora più ricattabile».

Una situazione non nuova, come ricordano ancora facendo un salto all’indietro di diversi anni: «Già da quando, nel 2013, i primi lavoratori si sono rivolti a noi abbiamo potuto appurare un sistema fatto di abusi e minacce rivolte ai dipendenti che avevano scelto ADL Cobas per essere tutelati e abbiamo portato alla luce il vero volto di questa azienda della GDO.  Numerose sono state le vertenze e le iniziative mirate a portare internamente condizioni migliori e fermare un sistema di sfruttamento che costringeva i dipendenti a carichi di lavoro eccessivi in nome del solo profitto, senza dare nulla in cambio; cosa che ha prodotto nel solo magazzino di Padova il riconoscimento da parte dell’Inail del 30% di malattie professionali.  Da subito siamo stati ostacolati in tutti i modi sia da Mag Servizi srl, che non ha mai voluto riconoscere i diritti sindacali nonostante rappresentassimo la maggioranza e da subito ha attuato rappresaglie e minacce nei confronti di chi sciopera  e alza la testa , sia da Aspiag Service, con l’ausilio della Filt CGIL che ha mantenuto sempre un rapporto privilegiato e dubbio con le due aziende fino a permettere loro, con accordi altamente discutibili, l’operazione fatta per l’apertura del polo logistico Agrologic».

I sindacalisti fanno altre esempi che richiamano a come questa fosse situazione già più volte denunciata. «Inoltre, con i nostri legali, abbiamo promosso delle cause contro Aspiag per somministrazione illecita di manodopera, dato che tutte le attività sono predeterminate dal sistema tecnologico di proprietà di essa,  e nel caso del magazzino di Mestrino i giudici ci hanno dato ragione tanto da costringere l’azienda a decidere di internalizzare tutte le maestranze. Peraltro, anche nel decreto di sequestro  del Dott. Storari si fa riferimento  all’ipotesi di somministrazione illecita di manodopera  a basso costo che, di fatto riceve le direttive dalla committenza.  Ma quanto denunciato dalla Procura di Milano su Aspiag e sulle società che gravitano attorno a questa importante  azienda che fanno capo tutte ad Antonio Suma non riguarda solo Aspiag, ma ha riguardato anche altre società, quali BRT, Geodis e Peroni  dove operavano Face work, Time Log srl e Milogica srl, oggetto di inchieste precedenti.  Ci preme sottolineare che sono anni che come Adl Cobas denunciamo questo meccanismo perverso di scatole cinesi che ha come unico scopo quello di ridurre il costo del lavoro attraverso l’evasione fiscale e contributiva e l’utilizzo massiccio di personale somministrato. Valga come esempio la situazione che abbiamo visto in BRT negli ultimi 4 anni dove ad una società, Silogistica, sempre legata a Suma è subentrata Time Log, la quale, a sua volta nel 2023 ha sottoscritto con Milogica un contratto di affitto di ramo d’azienda , per passare nell’estate scorsa come proprietà all’agenzia interinale UP.  Anche in questo caso il PM Storari aveva “costretto” BRT a stringere sul numero di società che gestiscono i vari magazzini, ma ciò che è mancato è stato il passaggio di imporre l’assunzione diretta da parte di BRT dei lavoratori dipendenti di Milogica.  Oggi, evidentemente, a seguito delle ulteriori inchieste in corso, BRT ha deciso di procedere con l’internalizzazione  dei lavoratori presenti nei magazzini di Padova, Rovigo e Treviso. Non si capisce allora, perché in questa ordinanza non vi sia già contenuto l’obbligo per Aspiag di procedere con l’assunzione diretta da parte della committenza».

Infine un’ultima rilfessione: «In definitiva, a partire da quanto sta succedendo in Aspiag  e in moltissime altre situazioni, è necessario voltare definitivamente pagina. Chiudere con il sistema malato degli appalti che ha prodotto solo sfruttamento e illegalità, che si ponga fine con l’uso di sindacati di comodo, che si garantisca vera democrazia all’interno di questi posti di lavoro, per evitare il paradosso che si è verificato in Fedex, in Aspiag  a Mestrino e in ALI’, dove, grazie alle battaglie che abbiamo condotto come Adl Cobas, siamo riusciti a cancellare le forme più odiose di sfruttamento schiavistico, ma, poi, al momento dell’internalizzazione ci hanno privato dei diritti sindacali, garantendoli a sindacati che rappresentano una minoranza dei lavoratori .Basta appalti, assunzione diretta, diritti e dignità per tutte e tutti». 



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