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L’AQUILA – L’edizione 2024 del report “Abruzzo in cifre”, a cura del servizio di statistica della Regione, offre uno sguardo approfondito sui dati economici, demografici, ambientali e turistici. Scende ancora la popolazione regionale. Tra le province, L’Aquila emerge per l’ormai consistente contributo in chiave turistica con quasi mezzo milione di arrivi, poco meno di Teramo ma molto meglio di Chieti e Pescara con cui un tempo se la batteva.
Tra il 2018 e il 2024, l’Abruzzo ha registrato una riduzione della popolazione residente del 2,36%, passando da 1.306.059 abitanti a 1.269.963. La provincia dell’Aquila ha subito la contrazione più marcata, con una diminuzione del 3,39%, arrivando a 287.238 abitanti.
Il saldo naturale negativo – differenza tra nascite e decessi – si è aggravato a causa di un tasso di natalità in calo (7.568 nati nel 2023) e di un tasso di mortalità in lieve diminuzione ma comunque significativo. L’indice di vecchiaia nella provincia dell’Aquila è il più alto della regione, con oltre 230 anziani ogni 100 giovani sotto i 15 anni, a conferma del consistente processo di invecchiamento demografico.
La popolazione straniera nella provincia dell’Aquila rappresenta l’8,6% dei residenti, la quota più alta in Abruzzo. Le nazionalità più rappresentate sono quella rumena (26,3%), albanese (13%) e marocchina (9,4%), quest’ultima impegnata soprattutto nell’agricoltura del Fucino. L’immigrazione dall’estero ha compensato parzialmente il calo demografico, con un saldo migratorio positivo (+7.100 nel 2023).
Nel 2023, l’Abruzzo ha prodotto 5.281,5 GWh di energia elettrica, il 2% della produzione nazionale. Il 47,7% dell’energia rinnovabile regionale proviene da fonti idroelettriche, una percentuale particolarmente significativa nella provincia dell’Aquila grazie alla conformazione montuosa del territorio e al bacino di Campotosto. La raccolta differenziata in Abruzzo è stata del 64,5%, con L’Aquila al 62,3%. La provincia ha gestito 127,75 migliaia di tonnellate di rifiuti urbani, di cui il 62,3% avviato al riciclo.
L’Abruzzo mostra un tessuto produttivo in trasformazione. Le imprese attive nella regione nel 2023 erano circa 124.000, con una leggera flessione rispetto agli anni precedenti. L’Aquila si distingue per una presenza rilevante di attività legate al settore energetico e alle costruzioni, influenzate anche dagli interventi di ricostruzione post-sisma.
Turismo: l’exploit della provincia dell’Aquila
Nel 2023, il turismo in Abruzzo ha registrato una crescita significativa, con un aumento del 12% degli arrivi turistici rispetto all’anno precedente. La provincia dell’Aquila si è distinta come traino principale di questa crescita, registrando il maggiore incremento regionale di presenze turistiche (+15%).
Un successo attribuibile a diverse cause, sono chiaramente parchi naturali, connessi con la valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’area, a fare la differenza. Eventi di rilievo e un costante incremento delle strutture ricettive hanno ulteriormente rafforzato l’attrattività della provincia.
Se in termini di arrivi la provincia dell’Aquila ormai si è lasciata alle spalle quelle di Chieti e Pescara e insidia quella di Teramo, il dato sui pernottamenti, 1,2 milioni nel 2023, pur in crescita è ancora indietro. Gli arrivi internazionali sono aumentati del 20% in Abruzzo, con una prevalenza di visitatori provenienti da Germania, Francia e Regno Unito.
Con 16.613 iscritti nell’anno accademico 2023/24, l’Università dell’Aquila è il secondo polo universitario della regione. Tuttavia, i laureati sono diminuiti rispetto agli anni precedenti, un segnale che invita a riflettere sull’attrattività e sul supporto agli studenti.
Il report anche quest’anno evidenzia un quadro complesso e articolato. La provincia dell’Aquila, con le sue peculiarità demografiche, ambientali ed economiche, sta cercando finalmente di valorizzare le sue peculiarità turistiche uniche, fatte di paesaggi selvaggi e tranquillità. Ma di solo turismo, evidentemente, non si può vivere. Servono investimenti in altre filiere e servizi davvero utili per chi vuole venire a vivere nelle aree interne della regione.
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