“Mi rivolgerò alla trasmissione ‘Chi l’ha visto’. Perché, davvero, ma chi l’ha visto questo Governo, dopo le tante promesse, sulle questioni che riguardano il Polesine? Non ce n’è traccia. Nel decreto Milleproroghe che sarà in discussione al Senato nelle prossime settimane non c’è nulla sul rifinanziamento della Zls, nulla sui patti territoriali, nulla sulla subsidenza, nulla sulla sospensione dei contributi alla pesca per l’emergenza granchio blu. Governo e relativa maggioranza assenti, all’ennesima prova dei fatti c’è lo zero assoluto”.
A lanciare l’allarme è l’onorevole Nadia Romeo, rodigina, deputato del Pd, che ha seguito da vicino, con emendamenti e ordini del giorno, queste tematiche.
“In particolare – spiega Romeo – sulla Zls, la zona logistica del Polesine e del Basso Veneziano, L’emendamento proposto alla Finanziaria si poneva come obbiettivo primario quello di rendere pienamente attrattiva, per grandi aziende e investitori, la possibilità di insediarsi in quest’area: attualmente, infatti, come lamentato anche da Confindustria, gli incentivi previsti sono troppo limitati, sia come dotazione finanziaria sia come finestra temporale aperta per avvalersene: un lasso temporale davvero brevissimo, dal 3 settembre al 15 novembre. Troppo poco, davvero”.
L’idea chiave era quella di estendere e prorogare nel tempo le agevolazioni, in primo luogo il meccanismo del credito d’imposta. In questo senso, l’emendamento prevedeva uno stanziamento di 250 milioni, in grado di coprire il triennio 2025 – 2027 e rendere la nostra Zls pienamente concorrenziale, anche alla luce del fatto che l’anno prossimo dovrebbero nascere altre quattro Zls, sino ad arrivare al numero complessivo di sette, tra Centro e Nord Italia. Tramontata la speranza che queste istanze potessero trovare accoglienza nella Finanziaria, l’orizzonte si era spostato al Milleproroghe, ma, anche qui, nulla.
“Per quanto riguarda poi la lotta alla subsidenza – prosegue la deputata dem rodigina – avevo proposto un ordine del giorno, votato all’unanimità, per sanare una lacuna gravissima: per la prima volta nella storia della Repubblica, infatti, la Legge di Bilancio non ha previsto i fondi necessari per rifinanziare la legge sulla subsidenza. Quei fondi necessari ai Consorzi di Bonifica per mantenere in funzione le idrovore e garantire la sicurezza idraulica in Polesine, ma anche nel delta ferrarese e nel Ravennate”.
“Dal 1957 – ha ricordato Romeo – con la legge n. 595/1957 fu lo Stato ad assumersi l’onere delle spese dei lavori di bonifica, sino al 1977. Successivamente varie leggi hanno attivato specifiche linee di finanziamento per consentire ai Consorzi di bonifica di attuare opere che permettessero di presidiare un territorio sempre più fragile. Infine, è stata la Legge 27 dicembre 2017 a prevedere i finanziamenti necessari. Ora, per la prima volta, nulla viene previsto”.
E l’ammanco è pesante. Basti pensare che l’ultimo stanziamento di fondi effettuato, nel 2017 e della durata di 7 anni, constava di una dotazione di 10 milioni di euro. Ora, nulla.
E, infine, nulla di reale, concreto, propositivo, a parte le passerelle, inutili se non dannose, degli esponenti del Governo nel Delta, per fronteggiare l’emergenza granchio blu. Anche qui, zero assoluto: nessuna disponibilità a sospendere, non certo annullare, i contributi a carico dei pescatori; ma soprattutto, peggio ancora, nessuna politica di supporto reale, in una situazione di emergenza assoluta. Con questo atteggiamento, nel nostro Delta centinaia di persone resteranno senza lavoro e il territorio vedrà svanire una delle sue eccellenze, “costruita” nell’arco dei decenni, come le vongole. Inaccettabile.
“Ma noi non ci arrendiamo – chiude Romeo – Continuerò a fare la mia parte. E, come ha giustamente detto, relativamente al rifinanziamento della Zls, l’assessore regionale, di centrodestra, Marcato, non credo davvero che i parlamentari veneti e polesani saranno disposti ad accettare che la nostra Regione e la nostra provincia siano così penalizzate come vorrebbe questo Governo. Questa è l’ultima chiamata: bisogna agire, tutti, anche chi sinora è rimasto fermo”.
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