È atterrata la Top 11! Un capitano indomabile, un portiere da record e un tridente spaziale

Ridurre il tutto a 11 nomi non è mai facile, però il format lo impone. Quale? Quello della classica Top 11 di fine girone d’andata, una prima parte di stagione che consegna decine di giocatori da tenere d’occhio nel 2025, ma tra cui bisogna scegliere i migliori interpreti per un buon vecchio 4-3-3, regola dei fuoriquota compresi. E allora, spazio alla formazione delle meraviglie del Girone C di Under 19 Élite.

LA TOP 11 DEL GIRONE C DI UNDER 19 ÉLITE

PORTIERE: JASSER OUEJ (CALOLZIOCORTE)

No, gli amaranto non hanno vissuto un’andata particolarmente felice, lo dicono l’ultimo posto in classifica e la peggior difesa, ma anche nella burrasca c’è un marinaio che ha provato più di tutti a tenere a galla la barca: il suo portiere. Paradosso, sì, perché i 44 gol subiti sono tanti, però il classe 2005 è stato più volte decisivo tra i pali, conquistando anche un record ineguagliato in tutta la categoria: 4 rigori parati. Ancor più impressionante? La media, perché vanno spalmati in appena 9 partite.

DIFENSORE: NICOLAS BJELETIC (FIORENTE COLOGNOLA)

A proposito di impatto devastante in poco tempo, la scelta sul difensore dei viola era in bilico per le sole 8 presenze su 15 giornate, ma poi bisogna scendere nella scheda giocatore (disponibile solo sull’app di Sprint e Sport) e aprire gli occhi: 6 gol in 8 partite, da difensore, da classe 2007. Una media realizzativa di un timbro ogni 112 minuti, più alta solo di quella di Scuri (102) tra i giocatori con almeno 8 partite all’attivo: roba da bomber. E invece Bjeletic è l’arma segreta nelle retrovie della Fiorente Colognola, di cui è anche capocannoniere al pari di Spada. Sì, averlo sempre a disposizione farebbe decisamente comodo.

DIFENSORE: ELIA MOLINARI (SAN PELLEGRINO)

Se il San Pellegrino neopromosso e sesto in classifica sta stupendo lo deve, in generale, a una prima parte di stagione sopra le righe di tutti, ma l’elemento imprescindibile è solo uno: Elia Molinari. Lui che ha saltato una sola sfida, giocando 1221 minuti in 14 gare che lo rendono il più impiegato tra le fila dei bergamaschi, dato per nulla scontato quando sei uno dei più piccoli in squadra. Sì, perché anche qui la carta d’identità recita classe 2007, lui che ha trovato anche un gol in campionato, quello che sblocca il clamoroso 4-4 con il Ponte San Pietro.

DIFENSORE: MATTEO GULLOTTA (ARS ROVAGNATE)

Quando da new entry tieni testa per nove giornate alla squadra che da 4 anni finisce il girone d’andata in testa alla classifica, oltre a vincere due Coppe Lombardia, tre campionati e un titolo regionale, andrebbe fatta una statua a tutta la tua rosa, ma di spazio non c’è. E allora, se bisogna scegliere un simbolo (spoiler: il primo di due) è inevitabile che la decisione ricada su chi meglio rappresenta l’anima dei biancorossi, ovvero il loro capitano. Fascia al braccio a parte, la prima parte di stagione di Gullotta è stata semplicemente da leader: 15 presenze, mai sostituito, uno dei 4 giocatori in tutto il campionato a restare in campo per tutti i 1350 i minuti a disposizione. A questo, poi, si aggiunge la bellezza di 4 gol, segnati tutti dal dischetto, che ne fanno il terzo miglior marcatore dell’Ars. Onorare la fascia? Sì, ma anche di più.

DIFENSORE: ALESSANDRO LODOVICI (SCANZOROSCIATE)

Lo Scanzo non vuole mollare il suo posto sul podio, quello che da anni vede protagonisti i giallorossi, e li vede tuttora. Merito di un attacco che è il terzo migliore del girone, così come la difesa, lì dove sfreccia il giocatore con la media voto più alta di tutti (al pari di bomber Carminati): maglia numero 2, 14 presenze e 1205 minuti giocati, solo due in meno rispetto al recordman Patelli. Sì, è stato il girone d’andata di Lodovici, classe 2006 tra le note più positive della squadra che difende praticamente da piccolo, e con la quale ha trovato anche un gol, quello fondamentale per rimettere la freccia sul San Pellegrino (poi sconfitto 3-1).

CENTROCAMPISTA: LORENZO SAVASTANO (CISANESE)

Da Longoni a Monti, passando per Girardi, Colombo e Falconeri: a Cisano c’è così tanta carne da mettere al fuoco da poter sfamare tutta Lombardia, ma quando quello con la 3 sulle spalle preme l’acceleratore non c’è bisogno di tirar fuori la diavolina. Sì perché Savastano viaggia a una velocità tale da bruciare da solo il campo, dote fuori dal comune per la squadra, e per un classe 2007. Un dato importante da sottolineare in una squadra storicamente vecchia, soprattutto quando si tratta di partite delicate, le stesse, però, in cui non è mancato l’apporto del quinto di centrocampo, titolare sia agli ottavi che nelle semifinali di Coppa Lombardia. Una rapidità fulminante, utile per servire qualche assist o creare sempre problemi alla retroguardia avversaria, in attesa, magari, del primo gol stagionale.

CENTROCAMPISTA: DAVID ALEXANDRU BOCANET (TREVIGLIESE)

Aveva stupito un anno fa da sottoetà nella fase finale per il titolo regionale conducendo i biancazzurri fino alla semifinale, aveva quindi gli occhi addosso ora che l’annata è la sua e non ha tradito le aspettative, anzi, l’anno rischia veramente di essere il suo. Nella Trevigliese seconda in classifica che sogna di interrompere il dominio della Cisanese spicca infatti il suo numero 10, come i gol realizzati in 14 partite. Numeri da attaccante, anche se il classe 2006 gioca più sulla trequarti, lì dove colleziona 1191 minuti giocati che lo rendono il secondo giocatore più impiegato dalla vice-capolista. La corona che gli appartiene, seppur condivisa, è invece quella dei bomber: nessuno in tutto il campionato ha segnato più di Bocanet.

CENTROCAMPISTA: MARCO SEMINARA (CISANESE)

Se la Cisanese che ha vinto ogni titolo possibile nelle ultime tre stagioni, ripetendosi più e più volte in campionato e in Coppa, sembra extraterrestre, deve esserci allora qualcuno alla guida della navicella. Chi? Il suo capitano, colui che più di tutti ne incarna lo spirito. A centrocampo, infatti, Seminara è l’esempio perfetto di tenacia, agonismo e personalità, ma anche di geometrie, quelle messe in campo per 1011 minuti in 13 presenze totali, meno solo di Longoni e Scuri. A ciò, infine, si aggiungono il gol del 3-1 all’esordio in campionato con l’Ars Rovagnate, ma soprattutto quello nel ritorno della semifinale di Coppa fondamentale per ribaltare il CG Bresso e prendersi la quarta finale consecutiva.

ATTACCANTE: NICOLÒ GALLIZIOLI (CITTÀ DI ALBINO)

«Migliore in campo di loro? Il 9»: è questa la catch phrase di qualsiasi allenatore abbia sfidato il Città di Albino. Un copia-incolla per 15 partite, quelle disputate da un Gallizioli d’altro livello per qualità offensive, messe al servizio di una delle sorprese più grandi di questo inizio di stagione. Se infatti i biancorossi si ritrovano quarti in classifica da neopromossi, parte del merito va dato al classe 2006, autore di un terzo delle reti della squadra. Quante? 10, come lui solo il sopracitato Bocanet e il collega di reparto a seguire. Tra le fila dei biancorossi, invece, nessuno è come lui per minuti giocati: 1278, che gli valgono l‘ottavo posto nella classifica dei giocatori più impiegati di tutto il campionato.

ATTACCANTE: LORENZO SCURI (CISANESE)

No, noon poteva mancare il raggio laser degli extraterrestri. Nella Cisanese capolista, infatti, c’è un bomber da 10 gol in 13 partite, il migliore di tutto il campionato per media realizzativa: Scuri segna infatti una rete ogni 102 minuti, meglio dei sopracitati Gallizioli e Bocanet, con cui condivide la vetta marcatori. In una squadra che ha scritto e sta scrivendo record su record in categoria, quello personale di 12 timbri fatto in 25 presenze con l’Under 17 è già vicinissimo, con la metà delle partite giocate. Altro pianeta? Altro pianeta.

ATTACCANTE: ALASANA JAMMEH (ARS ROVAGNATE)

Bisogna ammetterlo: un pochino di titubanza nella scelta c’è stata. Sì, perché i numeri sono spaziali, ma distribuiti in maniera decisamente non equa. L’avvio di campionato di Jammeh, infatti, è semplicemente sopra la media: cinque partite giocate, cinque partite a segno, 8 gol totali. Poi, però, un digiuno di 8 giornate, interrotto all’ultima di campionato, segnando però una rete pesantissima (il 3-2 finale contro il San Pellegrino), e quella che scaccia via ogni dubbio. A prescindere dalla distribuzione, proprio i dati parlano chiaro: 9 reti in 13 partite, trascinatore di un’Ars Rovagnate quinto in classifica da neopromosso e capace di tenere il passo della Cisanese per le prime nove giornate, il tutto all’età di 17 anni in una categoria che lo vede fronteggiare avversari più grandi anche di due anni. Sì, è stato decisamente il girone d’andata di Jammeh, lui che chiude il 2024 ovviamente da capocannoniere dei lecchesi, vice del girone e quarto giocatore più impiegato dai biancorossi, di cui è uno dei simboli.

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