ma è boom di affitti brevi

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Bed and breakfast ancora in testa, ma gli appartamenti per affitti brevi sono in grande rimonta. Agli hotel tradizionali e agli affittacamere restano le briciole. In linea con il trend regionale e nazionale, anche a Benevento sono le strutture extralberghiere a spartirsi a mani basse i flussi turistici che arrivano in città, lasciando agli alberghi classici lo scomodo ruolo dei pezzi d’antiquariato. E intanto prende corpo il partito bipartisan dei fautori dell’imposta di soggiorno.

I numeri

L’ultimo monitoraggio svolto nelle scorse ore dall’ufficio Turismo del Comune ha censito 170 location ricettive. Una torta le cui fette amplissimamente preponderanti sono quelle dei bed and breakfast e delle locazioni brevi, che insieme saturano ormai quasi interamente l’offerta complessiva. Segnatamente, i b&b attivi a Benevento sono 85, la metà del volume totale, mentre gli appartamenti locabili per qualche giorno veleggiano ormai verso le 70 unità. Ciò che resta sono i 6 hotel-alberghi superstiti e gli altrettanti affittacamere tradizionali operanti.

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«Le strutture extralberghiere rappresentano ormai da anni la quota nettamente prevalente dell’offerta ricettiva cittadina – certificano i funzionari dell’ufficio Turismo guidato da Alessandro Verdicchio -. È di istantanea evidenza la progressiva rarefazione di alberghi e hotel, ridotti ormai a poche unità. Gli affittacamere non hanno mai rappresentato una forma di ospitalità molto diffusa. Crescono senza sosta da anni, invece, i bed and breakfast, che ormai si trovano in ogni zona del perimetro urbano e non solo in centro storico. Ma ancora più tumultuosa negli ultimi tempi è l’espansione delle locazioni brevi, appartamenti che gli utenti possono affittare stipulando un contratto della durata variabile da pochi giorni a un massimo di un mese».

Non sembra difficile decifrare anche le ragioni dell’appeal riscosso dagli affitti di breve periodo: «Chi intende aprire un bed and breakfast – spiegano ancora gli addetti municipali – deve attestare di mantenere presso quell’immobile la propria residenza o il domicilio e deve assicurare agli utenti la predisposizione di spazi e prodotti per la prima colazione. Vincoli che invece non sono richiesti ai titolari di attività per locazioni brevi, che devono sì stipulare un formale contratto con gli affittuari, ma non soggetto a registrazione presso l’Agenzia delle Entrate. Una formula che si sta dimostrando appetibile per chi dispone di un appartamento ma non lo utilizza personalmente, e si guarda bene dall’affittarlo per lunghi periodi a causa delle note vicissitudini che si verificano quando intende rientrarne in possesso. A Benevento, da qualche mese, è in atto una vera escalation di questa particolare tipologia locativa, probabilmente anche in ragione dei costi a dir poco competitivi».

Il prezzo

Basta dare un’occhiata alle più cliccate piattaforme on line per verificare l’esattezza di quanto affermato dai funzionari di via del Pomerio: b&b e appartamenti per locazioni brevi monopolizzano le pagine dei siti specializzati. In città è possibile affittare un intero appartamento anche con 50 euro al giorno, prezzo che spesso non basta per una camera in bed and breakfast, tantomeno per una in hotel.

La proposta

Trend che non sembra essere sfuggito dalle parti di Palazzo Mosti. Nell’ultima seduta della commissione Bilancio, esaminando il Documento unico di programmazione che approderà presto in Consiglio, il vice presidente Francesco Farese ha proposto l’introduzione dell’imposta di soggiorno, idea prontamente recepita all’unanimità dai componenti di ambo gli schieramenti.

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«Analizzando i dati ufficiali dei flussi turistici – argomenta Farese – si evince che nell’ultimo anno censito, il 2023, le strutture ricettive cittadine hanno registrato 29.287 pernottamenti. Un flusso non trascurabile alla luce del quale ritengo sia opportuno prendere in considerazione la possibilità di istituire l’imposta di soggiorno il cui gettito, come previsto dalla legge, andrebbe destinato a finanziare interventi migliorativi nel medesimo settore. Ovvero, misure a sostegno delle strutture ricettive, interventi di manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali e ambientali, potenziamento mirato dei servizi pubblici locali. Immaginando, a mo’ di esempio, l’applicazione di 1,50 euro per pernottamento, si determinerebbero introiti ad hoc per circa 50mila euro. Idea che l’intera commissione ha fatto propria e che dunque sottoponiamo ora all’attenzione dell’amministrazione comunale per l’eventuale attuazione».





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