«Rivendichiamo un giusto salario per il lavoro che facciamo»

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Metalmeccanici della Marca in sciopero nella mattinata di oggi, 13 gennaio, per rivendicare l’aumento dei salari dei lavoratori e un aggiornamento del contratto nazionale di categoria. Alcuni lavoratori si sono ritrovati di fronte al tribunale di Treviso, in via Verdi, per un sit in. Presenti operai dell’Electrolux di Susegana, della Zoppas-Irca e della Silca di Vittorio Veneto, della Same di Treviglio e della Lamborghini di Sant’ Agata bolognese. Così ha commentato l’andamento della mobilitazione Augustin Breda, Rsu dell’Electrolux di Susegana. «Lo sciopero che all’Electrolux è andato bene, c’è stata la fabbrica totalmente ferma» ha spiegato Breda «l’obiettivo di questo sciopero è chiedere un aumento salariale, la richiesta è di 280 euro e un contratto nazionale che riregoli i rapporti di lavoro dall’orario alle questioni della sicurezza, ai temi dell’innovazione tecnologica, lo smart working e quant’altro c’è da regolare nei contratti metalmeccanici. Questa è la richiesta, la trattativa va per le lunghe perché le imprese si rifiutano di dare qualsiasi aumento salariale e in una fase come questa dove gli aumenti hanno eroso il salario dei lavoratori e il potere di acquisto dei lavoratori è un tema centrale e fondamentale per il futuro dei lavoratori metalmeccanici ma direi anche del Paese perché se i lavoratori non hanno i soldi per acquistare dei beni, l’economia si ferma. Questa è la richiesta e questo è quello che come lavoratori rivendichiamo: un giusto salario per il lavoro che facciamo».

I dati dello sciopero di oggi nelle principali aziende del territorio: De Longhi di Carbonera area produzione 95%

Electrolux di Susegana 95%, Breton di Castelfranco Veneto 90%, Itla di Mogliano 90%, Irca-Rica gruppo Zoppas di Vittorio Veneto 85%, Mitsubishi di Carbonera 85%, Menci di Treviso 80%, TMCI Padovan di Mareno di Piave 80%, Stiga di Castelfranco Veneto 80%, Sole di Oderzo 70%, Haier di Revine 70%, CSM 70%, Novation Tech di Montebelluna 60%, Sipa di Vittorio veneto 50%.

«Siamo soddisfatti per l’adesione allo sciopero. Lavoratori e lavoratrici della Marca trevigiana hanno con la loro protesta dato un segnale importante alle rappresentanze datoriali. L’azione dei metalmeccanici è chiara e rilancia la richiesta del sindacato: una trattativa seria e responsabile per un rinnovo contrattuale che dia dignità a tutti gli aspetti del lavoro, da quello economico, alle condizioni di vita e professionali, alla formazione e sicurezza». Ha dichiarato Manuel Moretto, segretario generale della Fiom Cgil di Treviso.

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per le aziende

 

Fim Cisl, Dai lavoratori una risposta forte per il rinnovo del contratto

Sciopero dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto: alta l’adesione nella Marca. I lavoratori e le lavoratrici del comparto si sono astenuti dal lavoro in massa quest’oggi, aderendo allo sciopero nazionale di 8 ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale Federmeccanica-Assistal.  La maggioranza dei dipendenti delle aziende del settore ha incrociato le braccia. Nella Marca sono state raggiunte punte del 100% di adesione (Electrolux, Zoppas) e in molte aziende ci si è attestati sul 90%. «Lo sciopero di oggi – affermano Alessio Lovisotto e Stefano Bragagnolo, segretari territoriali di Fim e Uilm – rappresenta la massima espressione del sostegno dei lavoratori metalmeccanici alla non più rimandabile necessità di un rinnovo contrattuale equo e adeguato. L’alta adesione alla mobilitazione dimostra chiaramente che la controproposta di Federmeccanica, avanzata lo scorso novembre in risposta alla piattaforma sindacale, non risponde alle legittime aspettative dei lavoratori né alle esigenze reali del settore».

«Per raggiungere un accordo che rispecchi le istanze dei lavoratori e tuteli i loro diritti – proseguono Lovisotto e Bragagnolo – è essenziale mantenere la concentrazione su un confronto costruttivo e concreto, evitando scorciatoie o strumentalizzazioni che rischierebbero di compromettere il risultato». Fim e Uilm ribadiscono infine l’importanza di un dialogo che sia focalizzato sui contenuti del contratto, con l’obiettivo di ottenere avanzamenti su temi fondamentali come salario, tutele e condizioni lavorative, senza cedere a logiche divisive. Il successo dello sciopero ha dato un segnale inequivocabile: i lavoratori sono uniti e determinati a far valere i propri diritti.

La piattaforma unitaria presentata da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori (CCNL) metalmeccanici per il 2024-2027 propone un aumento salariale di 280 euro in tre anni, la sperimentazione dell’orario a 35 ore a parità di salario, incentivi per la stabilizzazione dell’occupazione e il contrasto alla precarietà, l’estensione delle ore dedicate alla formazione professionale, con un aumento da 8 a 16 ore, per favorire l’aggiornamento e la crescita delle competenze, misure specifiche in materia di salute e sicurezza e di conciliazione vita-lavoro attraverso l’introduzione di misure di welfare aziendale e di flessibilità oraria.

La maggior parte delle proposte, a partire dall’aumento salariale di 280 euro in tre anni, è stata rigettata dalle associazioni datoriali.  Nella Marca il settore metalmeccanico è il più grande comparto economico, con circa 40mila lavoratrici e lavoratori. Sono circa 1.200 le aziende che applicano il Contratto Collettivo Industria Metalmeccanica.



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