Tra Valle d’Aosta e Cesenatico, l’autonomia comincia dall’Albergo Etico Lvg

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di
Chiara Daina

L’alleanza tra l’impresa sociale pioniera nell’inserimento di persone con disabilità negli hotel. Costituita una società con l’obiettivo di aprire cinque strutture entro l’anno e altre venti in futuro

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Si può fare business ripartendo dall’etica? La risposta è sì: si può creare valore per la collettività senza rinunciare al guadagno economico. Da questa consapevolezza è nata l’unione di due mondi, quello non profit di Albergo Etico, impresa sociale pioniera nell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità nel settore dell’hotelleria, e quello profit di Lvg Group, azienda che si occupa di consulenza e gestione di strutture ricettive. La società benefit «Albergo etico Lvg», frutto di questa nuova alleanza, ha in programma di inaugurare cinque alberghi di 3 e 4 stelle (sul lago Maggiore, a Pietrelcina in provincia di Benevento, a Trento, Vieste e Palermo) entro la fine di quest’anno e altri venti entro i prossimi cinque anni.

Il progetto Albergo Etico nasce nel 2006 dall’incontro tra i fratelli Antonio ed Egidio De Benedetto, che gestiscono ad Asti il ristorante Tacabanda, e Niccolò, studente con sindrome di Down della scuola alberghiera dell’Agenzia di formazione professionale delle colline astigiane, che viene accolto all’interno del ristorante per uno stage formativo. Da lì è un crescendo, fino a questo importante passaggio: «La partnership con Lvg Group – conferma Alex Toselli, presidente di Albergo Etico e della neonata Società benefit – ci consentirà di fare un salto di qualità, allargando la rete degli alberghi etici e garantendo efficienza operativa e livelli di eccellenza.




















































La «catena»

«Solo nel 2025 – dichiara Claudio Lavagna, amministratore delegato di Lvg Group – stimiamo di assumere un totale di cento dipendenti, di cui il 25 per cento con disabilità intellettiva o fisica. Diventeremo la prima catena alberghiera sociale in Europa. Il nostro obiettivo è coniugare la qualità di un hotel che rispetta standard internazionali di servizio al cliente con la possibilità di formare e dare un lavoro a ragazzi più fragili e altrettanto meritevoli, che verranno assunti con contratti a tempo indeterminato e determinato o con un tirocinio durante il periodo di formazione e potranno fare i maître del ristorante, i camerieri in sala, gli aiuto-chef, gli addetti all’accoglienza o alle pulizie ai piani».

Proprio come già avviene nelle dieci strutture alberghiere aperte, dal 2015 a oggi, in Italia e all’estero dalla cooperativa Albergo Etico, dove il personale con varie forme di disabilità rappresenta dal 25 al 35 per cento della forza lavoro (complessivamente una ventina di dipendenti). I primi due hotel etici che verranno gestiti dalla società benefit saranno quello di Fenis, in Valle d’Aosta, e quello di Cesenatico. «L’età dei nostri impiegati con disabilità – sottolinea Toselli – va da 18 a quasi 40 anni e hanno tutti un funzionamento medio-alto. Il talento esiste in ognuno di noi. Noi creiamo le condizioni giuste affinché anche le persone con disabilità possano esprimerlo e possano coltivare le loro potenzialità, mettendo i presupposti per la loro autonomia professionale e nella vita privata. Alcuni raggiungono una produttività uguale o superiore a quella dei lavoratori normotipici, altri leggermente inferiore. La nuova società che abbiamo costituito con Lvg Group si propone di stare sul mercato e, insieme, di dare una risposta alle fragilità sul territorio».

L’ad Lavagna scommette su un business sostenibile: «Nell’immaginario comune si pensa che le imprese che investono sulle persone svantaggiate siano senza scopo di lucro e coi conti in bilico, e chi ha una disabilità non possa essere considerato come un lavoratore che porta profitto, ma una persona da aiutare e da mantenere. Ma non è così e questi pregiudizi frenano gli imprenditori dal perseguire un modello di business etico». E l’impresa che impatta sul sociale non fa “beneficenza”: «Con un piccolo investimento iniziale per la preparazione di questi ragazzi e degli altri professionisti con cui dovranno interagire si può essere utili alla comunità e ottenere allo stesso tempo rendimenti alti».

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