Dopo tre anni consecutivi nei quali il Banco nazionale di prova di Gardone Val Trompia (e relative sezioni staccate) aveva superato la soglia del milione di armi collaudate, i dati relativi al 2024 evidenziano un totale più vicino a quella che era la media storica ante-covid. Infatti, il totale dei collaudi si è fermato a 811.708, contro le 1.021.828 armi testate nel 2023.
Tutti i settori
La flessione è pressoché omogenea su tutti i settori merceologici, con l’unica eccezione della categoria dei monocanna basculanti a canna liscia, nella quale si è assistito invece a un dato in controtendenza, 4.651 collaudi nel 2024 contro i 1.716 del 2023, e quella dei fucili a due canne lisce importati con collaudo Steel shot, passati da 767 del 2023 a 1.945 del 2024. Ultimo dato in crescita, quello dei collaudi di carcasse, tamburi e bascule sciolte, passati dai 5.152 esemplari del 2023 ai 12.950 del 2024. Ma si tratta di dati troppo esigui per fare la differenza sul complessivo.
Per quanto riguarda la produzione di doppiette e sovrapposti, il numero di collaudi è stato di 40.080 nel 2024 contro le 48.772 armi bancate nel 2023, quindi con un calo di oltre il 17 per cento. Il collaudo dei fucili a due canne a canna liscia importati (non Steel shot) è calato ancor più significativamente, di oltre l’86 per cento. Il calo del collaudo dei semiauto e pompa a canna liscia è stato del 10,6 per cento (205.790 contro 230.269 del 2023), per quelli importati il calo è stato quasi del 60 per cento (1.719 collaudi contro i 4.248 del 2023). Il numero di collaudi per quanto riguarda semiauto e pompa con prova Steel shot è stato di 25.036 esemplari nel 2024, con un calo del 44 per cento (erano stati 44.783 nel 2023).
Sensibile il calo anche per quanto riguarda le pistole semiautomatiche, nel 2024 i collaudi sono stati di 156.714 esemplari di produzione nazionale contro i 235.766 esemplari del 2023 (-33,5%), gli esemplari importati sono passati dai 7.302 del 2023 ai 3.384 del 2024, quindi con un calo di quasi il 54 per cento. Dello stesso tenore è stato il calo della produzione di revolver a retrocarica, con 55.112 esemplari bancati nel 2024 contro i 75.101 del 2023 (-26,6%), i revolver a retrocarica d’importazione sono passati dai 1.525 bancati nel 2023 ai 726 del 2024. Il revolver ad avancarica ha sempre numeri interessanti ma anch’essi in flessione, le bancature sono passate dai 49.691 esemplari del 2023 ai 38.095 esemplari del 2024. I fucili e le pistole ad avancarica sono passati dagli 11.330 esemplari del 2023 agli 8.887 del 2024. Contrazione anche per le scacciacani, passate dai 77.659 esemplari del 2023 ai 65.708 esemplari del 2024. Persino le pistole lanciarazzi da segnalazione hanno segnato un -63 per cento, passando dai 28.101 collaudi del 2023 ai soli 10.3356 del 2024.
Quelle che hanno probabilmente realizzato una maggior tenuta sono state le carabine di produzione nazionale, nel 2023 i collaudi erano stati 116.002, nel 2024 sono stati 115.010, quindi il calo è rimasto contenuto solo al di sotto dell’1 per cento. Per contro, il numero di carabine importate collaudate si è praticamente dimezzato, passando dagli 8.400 esemplari del 2023 ai 4.482 del 2024. Express e combinati sono passati dai 18.298 esemplari del 2023 ai 12.421 del 2024, i Flobert sono passati dai 1.518 esemplari del 2023 ai 403 del 2024.
Una valutazione dei dati
Occorre innanzi tutto ricordare che la produzione armiera italiana è rivolta in massima parte (quasi il 90 per cento) ai mercati esteri, cioè all’esportazione, e che in questo ambito, la parte del leone l’ha sempre fatta, ma a maggior ragione negli anni Covid e post-Covid, il mercato statunitense. Mercato che, se è vero che nelle annate comprese tra il 2020 e il 2023 ha raggiunto numeri assolutamente da record, nel 2024 sta cominciando a ritornare su valori compatibili con il pre-Covid: per quanto riguarda i dati relativi alle richieste di Background check pubblicate dall’Fbi per gli anni in questione (il Background check non rappresenta il totale delle transazioni di armi sul mercato statunitense ma è un indicatore piuttosto affidabile delle dimensioni del mercato e della relativa tendenza), sono passati dai 29.854.176 del 2023 ai 28.097.205 del 2024, con una flessione, quindi, di quasi un milione e ottocentomila richieste. A riprova di quanto appena affermato, è il caso di ricordare che nel 2019 le richieste di Background check erano state 28.369.750, laddove nel 2020 invece (record assoluto di tutti i tempi) avevano sfondato quota 39 milioni e nel 2022 erano state ancora oltre 31 milioni. I dati relativi ai collaudi di armi importate (quindi presumibilmente destinate in maggioranza alla vendita nelle armerie italiane) evidenziano tuttavia una forte contrazione anche del mercato interno, e questo per tutti i principali settori merceologici.
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