di BEATRICE BARDELLI – Il sindacato SNAP denuncia l’odio verso la polizia in Italia: “Occorre porre fine a questa situazione insostenibile”.
“Apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi!”. E’ questo il grido di allarme dello SNAP (Sindacato Nazionale Appartenenti Polizia) che denuncia pubblicamente, anzi “urla la propria rabbia” per il clima di odio che sta crescendo in Italia nei confronti delle forze dell’ordine dopo la morte di Ramy Elgaml.
In un breve comunicato inviato a tutte le forze politiche, lo SNAP dice “basta” a quello che definisce “il politicamente corretto” e “gli atti dovuti”.
Un BASTA che viene rimarcato quattro volte in altrettanti passaggi esplicativi.
“Basta con la tolleranza, o peggio ancora con la giustificazione, di situazioni strumentalizzate come pretesto per creare disordine sociale e attacchi all’incolumità dei servitori dello Stato”. “Basta con i fomentatori di odio verso le forze dell’ordine”. “Basta con le comparsate TV di tristi e squallidi personaggi che dismessa la “giubba” non hanno perso tempo a indossare i panni dei politicanti “del ma”, con la speranza (vana) di acquisire nuove, quanto improbabili, fette di potere”. “Basta con quella parte della politica che strizza l’occhio ai violenti giustificando il tutto sotto la veste di “una diversa modalità“ di esternare il disagio sociale o la mancata inclusione (chi non si sente incluso spesso è il primo a non voler percorrere quella strada)”. Sono questi, denuncia lo SNAP, “i primi responsabili morali perché danno “il La“, in qualche modo forniscono, consapevoli o meno, l’infame pretesto, non per manifestare democraticamente ma, per assaltare, incendiare caserme, accerchiare equipaggi, come accaduto a Busto Arstizio, minacciando gli Agenti e insultando questi ultimi e il Governo”.
Per questi motivi lo SNAP è voluto intervenire pubblicamente per dichiarare “la massima solidarietà e vicinanza ai colleghi aggrediti violentemente a Roma, Torino, Brescia e Bologna da orde di criminali nello svolgimento di “cortei di pseudo solidarietà” per la morte di Ramy Elgaml”.
Massima allerta!
Quello che preoccupa maggiormente i poliziotti che aderiscono allo SNAP è il clima di odio che si sta radicalizzando in alcune frange del Paese contro coloro che rivestono la divisa del poliziotto e che vengono identificati tout court come nemici.
Personalmente ho avuto modo di conoscere da vicino questi poliziotti durante il tragico periodo della pandemia quando molti di loro hanno avuto la forza ed il coraggio di opporsi, disobbedendo, all’obbligo vaccinale e venendo, per questo, puniti, emarginati ma, soprattutto, umiliati. Ho scritto diversi articoli a loro sostegno riconoscendo in loro l’onestà e l’orgoglio di svolgere il proprio lavoro, unicamente, al servizio dei cittadini/concittadini.
Come giornalista “libera” se, da una parte, ho denunciato duramente il violento attacco di alcuni poliziotti per i cosiddetti “fatti di Pisa” contro giovanissimi studenti inermi, con altrettanta determinazione e compartecipazione ho sostenuto questi lavoratori in divisa per il coraggio dimostrato nel sostenere i propri ideali di “servitori dello Stato”.
Un messaggio da condividere
“La società e la classe politica devono necessariamente prestare la dovuta attenzione, una volta per tutte, prendendo contezza di fenomeni che vanno arginati senza indugio – scrive lo SNAP che esprime la sua “Ferma condanna verso ogni forma di violenza, vandalismo e vilipendio alla nostra Nazione e ai suoi servitori”.
“W la dignità del lavoro!”
“Non siamo in nessun modo disposti ad accettare il protrarsi di queste condizioni di lavoro – scrive lo SNAP – esigiamo di essere posti nelle condizioni di poter svolgere serenamente la professione che ci appartiene,a tutela della nostra popolazione, e siamo certi che i cittadini “perbene” sono dalla nostra parte!”. Per questo “Rivendichiamo il diritto a svolgere in sicurezza il nostro lavoro, senza la trepidazione delle conseguenze connesse al mero adempimento di un dovere…l’unico nostro atto dovuto è la DIFESA DEI CITTADINI”.
La richiesta ai politici
Per questimotivi, lo SNAP fa un’ultima richiesta al mondo dei politici: “La politica si impegni nel mutare la nostra denuncia in atti concreti”.
(foto: fonte sindacato SNAP)
Beatrice Bardelli, giornalista, vive a Pisa dove si è laureata alla Facoltà di Lettere in Lingua e Letteratura tedesca (indirizzo europeo). Iscritta all’O.d.g. della Toscana dal 1985, ha collaborato con numerose testate tra le quali Il Tirreno, Paese Sera, Il Secolo XIX, La Nazione e L’Unione Sarda. Si è occupata di cultura, spettacoli – teatro e cinema, ambiente, politica, società e salute. Dal 2000 attivamente impegnata nelle lotte dei vari movimenti e comitati a difesa dell’ambiente e della salute, dell’acqua pubblica e contro il nucleare, collabora con la Rete per la Costituzione.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link