Riparte la mobilitazione dei metalmeccanici sul territorio per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Federmeccanica-Assistal, il piĆ¹ importante della categoria, a seguito della rottura al tavolo di trattativa avvenuta lo scorso novembre.Ā Dopo gli scioperi consumati a dicembre, anche a gennaio braccia incrociate. Ecco le notizie dai territori.Ā
In Lombardia sciopero regionale il 15 gennaio. Fiom: āĆ tempo di dare risposte concrete a chi, ogni giorno, contribuisce allaĀ ricchezza delle imprese e del nostro Paeseā
In Lombardia un antipasto della mobilitazione prevista per le prossime ore si ĆØ avuto il 9 gennaio con un attivo regionale dei delegati e delle delegate di Fim, Fiom e Uilm allāAuditorium Don BoscoĀ a Milano, al quale hanno partecipato iĀ tre segretari generali nazionali tra cui, per la Fiom, Michele De Palma. āLe ragioni della mobilitazione sono radicate nella ferma opposizione di Federmeccanica-Assistal a gran parte delle richieste avanzate nella piattaforma rivendicativa approvata a larghissima maggioranza democraticamente dai lavoratori. La controparte ha inoltre proposto una contro-piattaforma con contenuti giudicati inaccettabili, ostacolando il dialogo e manifestando un atteggiamento distante dalle esigenze reali del settore. A peggiorare la situazione, le aziende associate hanno bypassato il confronto sindacale diffondendo unilateralmente le loro proposte, aggravando ulteriormente la tensione tra le partiā.
Il 15 gennaioĀ ĆØ la data da segnare sul calendario per tutte le tute blu della regione. SarĆ quello il giornoĀ dello sciopero di quattroĀ ore, con un presidio organizzato davanti alla sede di Assolombarda a Milano, dalle ore 14:00 alle 17:00. āCome Fiom CgilĀ Lombardia āĀ si legge nel comunicato firmato dal segretario generale regionale, Antonio Castagnoli āĀ esprimiamo grande soddisfazione per la riuscita degli scioperi e delle iniziative territoriali di dicembre, che hanno dimostrato il forte valore attribuito dai lavoratori al rinnovo del contratto nazionale. Questi momenti di lotta hanno ribadito lāurgenza di ottenere un contratto che tuteli e valorizzi il contributo essenziale delle lavoratrici e dei lavoratori al progresso economico del Paeseā.
āAuspichiamo āĀ prosegue la nota āĀ che, dopo queste ulteriori mobilitazioni, Federmeccanica-Assistal abbandonino lāatteggiamento ostativo finora tenuto e si siedano nuovamente al tavolo con spirito costruttivo. Ć tempo di dare risposte concrete a chi, ogni giorno, contribuisce alla creazione della ricchezza delle imprese e del nostro Paeseā.
Il 13 gennaio a Lecce metalmeccanici fermi per otto ore
A Lecce braccia incrociate per 8 ore, lunedƬ 13 gennaio. Le segreterie territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno proclamato uno sciopero, con presidio in via Fornari, davanti alla sede cittadina di Confindustria, a partire dalle ore 10, nellāambito della mobilitazione nazionale dei sindacati confederali dei metalmeccanici. Lāobiettivo ĆØ ottenere la riapertura del tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici.
āDopo sei mesi di confronto āĀ ricorda il comunicato del sindacato salentino āĀ la trattativa si ĆØ interrotta. Secondo i sindacati ciĆ² ĆØ avvenuto solo per responsabilitĆ delle associazioni di categoria Federmeccanica-Assistal, che hanno respinto buona parte delle richieste contenute nella piattaforma sindacale. Nella contro-piattaforma datoriale sono state presentate richieste e posizioni che di fatto non consentono di proseguire nella trattativaā.
āTra lāaltro Federmeccanica, in spregio al normale confronto sindacale, sta diffondendo la propria contro-piattaforma tra i lavoratori delle aziende ad essa associateā, spiegano i segretari generali territoriali Maurizio Longo (Fim Cisl), Ciro Di Gioia (Fiom Cgil) e William Maruccia (Uilm Uil).
I cinque temi del malcontento: salario, premio di risultato, precariato, appalti e orario di lavoro
āRuota intorno a cinque temi il malcontento dei lavoratori āĀ spiega la nota ā. Il salario innanzitutto: ĆØ stata respinta la richiesta di aumento di 280 euro, tutto verrebbe legato allāandamento dellāinflazione senza alcun aumento reale. Peggiora la clausola di salvaguardia, visto che lāaumento dei minimi contrattuali ĆØ stato posticipato di 6 mesi. Infine i datori di lavoro non hanno alcuna intenzione di modificare la clausola di assorbimento degli aumenti contrattuali. Anche sul premio di risultato non cāĆØ accordo, specie per le aziende in cui non si pratica la contrattazione di secondo livello. Il precariato ĆØ lāaltro terreno di scontro: non cāĆØ alcuna disponibilitĆ delle associazioni datoriali a regolamentare lāutilizzo dei contratti precari attraverso la contrattazione nazionaleā.
āCapitolo appalti āĀ prosegue il comunicato ā: nella contro-piattaforma manca del tutto la garanzia economica e occupazionale per i lavoratori in caso di cambio di appalto. Infine uno degli argomenti piĆ¹ dibattuti: lāorario di lavoro. Federmeccanica e Assistal non sono disponibili a ridurloĀ e a regolamentare lo smart-workingĀ nĆ© a riconoscere i permessi per conciliare i tempi lavoro con quelli di vita e di cura di figli e genitori. Infine viene richiesta la fruizione collettiva dei permessi annuali retribuiti individuali non utilizzatiā.
AĀ Foggia 8 ore di sciopero il 15 gennaio con presidio alla sede di ConfindustriaĀ
A seguito della rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale Federmeccanica-Assistal, che si ĆØ determinata nellāultimo incontro del 12 novembre scorso, le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, insieme alla delegazione trattante, hanno proclamato, a decorrere dal 15 novembre lo sciopero del lavoro straordinario e il blocco di tutte le flessibilitĆ . Inoltre Fim, Fiom e Uilm, a sostegno delle richieste presentate nella piattaforma unitaria per dare un futuro allāindustria metalmeccanica, hanno dichiarato 8 ore di sciopero articolato secondo le modalitĆ definite unitariamente a livello territoriale e da effettuare entro il 15 gennaio 2025. Nel territorio foggiano lo sciopero di 8 ore ĆØ proclamato per mercoledƬ 15 gennaio con presidio dalle 09:30 alle 12:30 sotto la sede di Confindustria Foggia.
In Calabria tute blu in piazza a Catanzaro il 13 gennaio davanti alla sede di Confindustria
AĀ Catanzaro tute bluĀ in piazza il 13 gennaio davanti alla sede di Confindustria Calabria per chiedere il rinnovo del contratto dei metalmeccanici e che le imprese ascoltino i lavoratori. āNonostante le nostre ripetute richieste āĀ scrive la Fiom regionale su Facebook āĀ abbiamo raccolto solo silenzio.Ā CosƬ come in tutta Italia, abbiamo allora deciso, insieme a Cisl e Uil, di farci sentire.Ā Chiediamo:Ā la riapertura del tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici.Ā In particolare, vogliamo risposte su:Ā salario,Ā salute e sicurezza sui luoghi di lavoro,Ā precariato,Ā appalti eĀ orario di lavoroā.
A margine del presidio una delegazione di Fim, Fiom e Uilm ĆØ stataĀ ricevutaĀ dai vertici dellaĀ Confindustria regionaleĀ ai quali i sindacati hannoĀ esposto le loroĀ rivendicazioni. āQuesta ĆØ solo una prima, importante tappa āĀ scrivono sui social ā.Ā Non ci fermeremoā.
Scioperi in Veneto: 13 gennaioĀ Treviso e Belluno, 14Ā Vicenza, 15 RovigoĀ Ā
Dopo gli scioperi unitari Fim Fiom Uilm di 8 ore con i presidi, i cortei e le manifestazioni che, a dicembre, hanno coinvolto i lavoratori e le lavoratrici delle industrie metalmeccaniche di Padova, Venezia, Verona e Vicenza, questa settimana si terranno gli ulteriori scioperi nelle province venete restanti (e Vicenza che ha diviso lo sciopero in due date).
LunedƬ 13 gennaio sarĆ la volta di Treviso e di Belluno. Oltre allo sciopero di 8 ore a Belluno si terrĆ un presidio dalle ore 10 sotto la sede di Confindustria Belluno Dolomiti in via S. Lucano 15.Ā A Vicenza martedƬ 14 gennaio si terranno le altre 4 ore di sciopero, alla fine di ogni turno, in tutte le aziende della provincia, questo perchĆ© a dicembre sono state fatte le prime 4 ore del pacchetto di 8 ore di sciopero indetto dalle tre sigle a livello nazionale.Ā Lāultimo sciopero si terrĆ a Rovigo mercoledƬ 15 gennaio con una manifestazione davanti alla sede di Rovigo di Confindustria Veneto Est, in piazza Duomo, alle ore 10.
āTermina il 15 gennaio la prima mobilitazione nazionale proclamata da Fim, Fiom, Uilm, dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro a causa della totale chiusura di Federmeccanica e Assistal nei confronti delle richieste sindacali presenti sulla piattaforma votata dai lavoratori e dalle lavoratrici dellāindustria metalmeccanica āĀ scrive il sindacato regionale in una nota ā.Ā Lāobiettivo della mobilitazione ĆØ arrivare alla riapertura del tavolo di confronto e avviare il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro sulla base delle richieste contenute nella piattaforma presentata ormai 8 mesi faā.
A Reggio Emilia riparte la mobilitazione. Fim Fiom Uilm: āPiĆ¹ scioperi non appena ci sarĆ ripresa economicaā
āGli scioperi proseguono e si intensificheranno non appena ci sarĆ un minimo di ripresaĀ produttivaā.Ā Cosi in una nota Fim Fiom Uilm di Reggio Emilia.Ā Mentre molte fabbriche metalmeccaniche sono ancora chiuse a causa di un momento diĀ crisi economica molto pesante che coinvolge il settore, alla Interpump di Calerno e allaĀ Immergas di Lentigione le Rsu hanno inaugurato il 2025 con la prima fermata in scioperoĀ per richiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale.Ā
Interpump ĆØ una delle poche aziende metalmeccaniche reggiane che oggi non ĆØĀ interessata dallāutilizzo di ammortizzatori sociali e fa parte di un gruppo al cui interno, soloĀ sul territorio di Reggio Emilia, ci sono anche Walvoil e Reggiana Riduttori, per quasiĀ duemila addetti nella provincia.Ā Immergas, con oltre seicento addetti nella frazione di Lentigione di Brescello, ĆØ nota alĀ mondo per le sue caldaie, assemblate sulle linee di montaggio nella bassa reggiana dalleĀ operaie e dagli operai che hannoĀ scioperato lo scorso 10 gennaio.
āHanno incrociato le braccia e riempito i rispettivi piazzali davanti alle fabbriche le operaie eĀ gli operai in sciopero per chiedere ai manager e alle proprietĆ dellāazienda di esercitare unĀ ruolo costruttivo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro āĀ si legge nella nota sindacale ā.Ā La trattativa per il contratto nazionale dei metalmeccanici si ĆØ infatti bloccata il 12Ā novembre dello scorso anno dopo che la FedermeccanicaĀ aveva presentato una propostaĀ di rinnovo, alternativa alla piattaforma votata dai lavoratori, āche avrebbe prodotto unĀ peggioramento delle condizioni normative e salariali oggi esistentiā, a detta deiĀ rappresentanti dei lavoratori.Ā Le organizzazioni sindacali Fim Fiom Uilm āĀ prosegue la nota ā hanno proclamato un primo pacchetto diĀ otto ore di sciopero che sono state gestite unitariamente dalle delegate e dai delegatiĀ sindacali, quasi sempre con scioperi a sorpresa, con fermate improvvise, e con unaĀ vastissima partecipazione da parte delle operaie e degli operai della provincia e suĀ tutto il territorio regionaleā.
āGli scioperi continueranno anche nelle prossime settimane āĀ dichiarano Fim Fiom Uilm diĀ Reggio Emilia āperchĆ© da parte delle lavoratrici e dei lavoratori cāĆØ la volontĆ di ottenereĀ un contratto migliorativoā. āIl periodo natalizio āĀ scrivono i sindacati metalmeccanici āĀ ha visto la chiusura collettiva di tutte le aziendeĀ metalmeccaniche delĀ territorio, con fermi di tre o quattro settimane a fronte delle chiusure collettive degliĀ anni scorsi che solitamente riguardavano le giornate tra la Vigilia di Natale eĀ Capodannoā.
āLa crisi sta picchiando duro sulle nostre imprese, molte delle quali perĆ² riusciranno a fineĀ anno a presentare in ogni caso bilanci in attivo, mentre i bilanci delle famiglieĀ metalmeccaniche sono tutti in rosso, a causa della perdita di migliaia di euro di stipendiĀ dovuti alla cassa integrazioneā, sottolineano i segretari provinciali di Fim, Fiom, Uilm,Ā Alessandro Bonfatti, Simone Vecchi e Jacopo Scialla.Ā Per le tute blu reggiane di Cgil Cisl Uil,Ā āgli industriali metalmeccanici reggiani non possonoĀ dimenticare lāandamento degli utili degli ultimi anni, cresciuti a discapito dei salari, e non tenerne conto per gli aumenti del contratto nazionaleā.
Rush finale a Bologna per il contratto nazionale: il 15 gennaio grande mobilitazione provinciale
Continua la mobilitazione delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici in tutte le fabbriche bolognesi nellāambito del pacchetto di 8 ore di sciopero proclamato a livello nazionale per riconquistare il tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionaleĀ Federmeccanica-Assistal. āIl 2025 inizierĆ come abbiamo concluso il 2024, con una grande e articolata mobilitazione per riconquistare il nostro contratto nazionale āĀ scrive la Fiom cittadina ā: in questi giorni stanno proseguendo gli scioperi in tutte le aziende, e le proteste si concluderanno il 15 gennaio con una grande giornata di mobilitazione provincialeā.
Le proteste nelle settimane che hanno precedutoĀ le ferie natalizie hanno visto,Ā sul territorio bolognese, 25 presidi con scioperi articolati davanti ai luoghi di lavoro e nelle zone industriali, ācon unāottima risposta di partecipazione e adesione delle lavoratrici e deiĀ lavoratoriā.
āAi cancelli delle fabbriche āĀ si legge nella nota āĀ abbiamo riscontrato la forte consapevolezza che questo ĆØ il momento in cui ĆØ fondamentale e necessario investire nel lavoro per rafforzare il nostro sistema industriale e attrezzarlo ad affrontare le enormi sfide del nostro tempo.Ā Investire nel lavoro per noi oggi significa individuare soluzioni che limitino lāutilizzo di forme di precariato nel settore e regolino le filiere di appalto (a partire dalle garanzie occupazionali in caso di cambio di appalto), avviare una convinta sperimentazione per la riduzione dellāorario di lavoro, fare un deciso passo in avanti sulla formazione e sulla sicurezza nei luoghi di lavoroā.
āLa contro-piattaforma presentata da Federmeccanica, invece, palesa la volontĆ di rompere le trattative e dimostra la completa indisponibilitĆ a giungere aĀ un giusto rinnovo contrattuale riproponendo uno schema vecchio in cui il lavoro non ĆØ pagato per la reale ricchezza che determina.Ā Proprio per questo motivo rivendichiamo unāimportante aumento salariale che possa restituire dignitĆ economica al lavoroā. ragioni che Fim Fiom e Uilm hanno ripetuto anche nel corso di una coferenza stampa sulle ragioni degli scioperi organizzata nella mattinata del 13 gennaio.
Nelle Marche adesione allā80% agliĀ scioperi del 13 gennaioĀ
Nelle Marche sciopero generale regionale dei metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm di otto ore, il 13 gennaio.Ā Sul territorioĀ si sono tenuti vari presidi in tutte le province: ad Ancona, davanti aĀ Fincantieri, dalle ore 9 fino alle 10,30, a Melano, davanti alla Beko, dalle ore 5,30 alleĀ ore 11, a Pesaro, davanti alla Rivacold (Vallefoglia) dalle ore 9,30 alle ore 12, aĀ Macerata, davanti alla sede di Confindustria, dalle ore 10 fino alle ore 12, per Fermo eĀ Ascoli Piceno il presidio si terrĆ davanti alla sede della Beko di Comunanza, dalle oreĀ 9,30 alle ore 11,30.
āDavanti a tutti gli stabilimenti metalmeccanici della regione āĀ si legge nella nota sindacale āĀ siĀ sono svolti dei volantinaggi, con momenti di sensibilizzazione.Ā Lo sciopero ĆØ stato proclamato da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil per la rottura dellaĀ trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro. Dopo sei mesi di confronto, FedermeccanicaĀ ha rigettato la piattaforma presentata dai sindacati; rifiutata, tra lāaltro,Ā la richiesta di aumento salariale di 280 euro e la riduzione di orario di lavoro. Inoltre,Ā nessuna disponibilitĆ a regolare lāutilizzo dei contratti precari e nessuna garanziaĀ economica e occupazionale per i lavoratori nel caso di cambio di appaltoā.
āSi tratta āĀ prosegue la nota āĀ di uno sciopero molto importante per le Marche dove i metalmeccanici sonoĀ numerosi: i dipendenti privati in meccanica/metallurgia sono 64.697.Ā Qualora le trattative non si riapriranno ā dichiarano i tre segretari regionali di Fim,Ā Fiom e Uilm, Masci, Galassi e Gentilucci -, le iniziative di lotta proseguiranno aĀ oltranza fino alla riconquista del tavolo di trattativa al fine di rinnovare un giusto edĀ equo contratto nazionaleā.
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