Giovanna Gagliardo รจ tornata dietro la macchina da presa per realizzare un documentario
Era il 1978 quando la giornalista Giovanna Gagliardo esordiva dietro la macchia da presa con il film Maternale, iniziando, di fatto, la sua carriera di regista e sceneggiatrice. Il film โ selezionato alla Quinzaine des Rรฉalisateurs a Cannes โ รจ un resoconto delle esperienze dei gruppi di sensibilizzazione sul rapporto madre-figlia, organizzati dai collettivi femministi degli anni โ70. Eโ proprio in questo ambiente che si forma e opera Giovanna Gagliardo: in quel fermento del cinema femminista, che alle fine degli anni โ70 in Italia ha visto nascere il Festival Internazionale di Cinema e Donne di Firenze, i collettivi Le Nemesiache a Napoli, Alice Guy a Roma, in concomitanza con le battaglie della โseconda ondata del Femminismoโ che tanta importanza hanno avuto nel dibattito politico e sociale italiano. Una โmilitanza cinematograficaโ che non ha mai smesso di esistere, sottotraccia o in modo manifesto, fino ai nostri giorni, nei film di Giovanna Gagliardo e di una schiera di altre registe e documentariste, ispirate dal lavoro di una pioniera, Liliana Cavani.
Giovanna Gagliardo ha proseguito la sua carriera di regista, non abbandonando mai questa tematica, realizzando due film cardine della narrazione delle donne in diversi ambiti sociali, Bellissime e Bellissime 2 (racconto per immagini del cammino delle donne italiane nel โ900), allargando poi la sua filmografia a nuove prospettive, nei film Good Morning Tel Aviv (documentario sulla cittร israeliana), Caldo soffocante, (film di fiction incentrato su storie di donne), Lโabito di domani (sulla storia della moda, dove ancora una volta, si valorizza il lavoro al femminile).
Il nuovo film di Giovanna Gagliardo si intitola โIl mestiere di vivereโ ed รจ dedicato al grande Cesare Pavese
Il suo ultimo film, in uscita in questi giorni nelle sale italiane รจ Il mestiere di vivere, nel quale la macchina da presa della regista รจ volta a favore del grande letterato, poeta, romanziere, traduttore italiano, Cesare Pavese. Per ricollocare la sua opera nel posto che merita: tra i grandi classici della letteratura italiana e internazionale. Un uomo di lettere nato, proprio come lei, in Piemonte, nelle alte Langhe in provincia di Cuneo.
Interviste inedite di chi ha conosciuto direttamente o ha sentito il racconto in presa diretta della quotidianitร , semplice e solitaria, di Cesare Pavese, testimonianze di storici della letteratura, conservatori di documenti, docenti, si alternano nel documentario di Giovanna Gagliardo con ritmo serrato, costruendo unโopera che non รจ una semplice sommatoria di contributi, ma incardinata su una trama che scorre senza sosta, dallโinizio alla fine: per conoscere lโuomo, lโartista e i luoghi a lui cari, nei quali รจ cresciuto e che lo hanno influenzato, primo tra tutti Santo Stefano Belbo, in quella zona del Piemonte vocata alla bellezza, alla produzione di vini pregiati, decretata Patrimonio Unesco. โSono nata in Piemonte, cresciuta a Torino, da piรน di quarantโanni vivo a Roma. Pavese, certo, lโho incrociato nella mia adolescenza torinese e non soloโ โ afferma Giovanna Gagliardoย -. โOvviamente Cesare Pavese lโho amato, lโho letto. Ho imparato a memoria molte delle sue poesie. Lโho messo tra i ricordi di quel fruttuoso passato vissuto nella Torino irripetibile degli anni Sessanta. Ritrovarlo e rileggerlo oggi, a distanza di tanti anni, รจ stata per me una vera e propria folgorazioneโ.
Il documentario, prodotto da Luce Cinecittร , in collaborazione con Rai Documentari, mette al centro della storia lโuomo e lo scrittore, attraverso vari capitoli che raccontano i tanti mestieri da lui sperimentati. Racconta lโintellettuale che nella sua breve vita รจ riuscito a ricreare un nuovo mondo letterario e culturale, che ha dato identitร alla seconda metร del Novecento italiano: un poeta che appena ventenne scopre la poesia narrativa, per poi cimentarsi nel romanzo breve, portare in Italia la letteratura americana e contribuire infine alla nascita della Casa Editrice Einaudi. La voce narrante di Cesare Pavese nel film รจ di Emanuele Puppio, la fotografia di Roberta Allegrini ed il montaggio di Emanuelle Cedrangolo.
Il documentario โIl mestiere di vivereโ sbarca al cinema La Compagnia di Firenze, presentato dalla regista
โPrendi in mano i suoi romanzi, le sue poesie, soprattutto i suoi diari e giร dalle prime righe capisci che ti sta parlando del โpresenteโ โ prosegue Giovanna Gagliardo -. โNon del suo presente, ma del โnostro.โ Mette in scena la complessitร degli eventi e ti fa capire che non hai scampo. Ti costringe a non cercare risposte semplici, ti sbarra la strada se provi a schierarti. Ti mette alla prova. Lui non spiega, non suggerisce, non cerca la tua approvazione. Quel Pavese che ricordiamo frettolosamente come il poeta infelice, suicida per amore, probabilmente รจ molto di piรน. Forse รจ lโintellettuale scomodo che oggi ci manca, lโantipatico mai compiacente che ti complica la giornata, il magnifico compagno di viaggio che โ nelle colline di Santo Stefano Belbo โ ti fa intravedere il mare azzurro di Itaca. Ho lasciato un Pavese che credevo locale e generazionale, ho ritrovato uno scrittore con il respiro dei classiciโ.
Dopo il successo alla 42ยฐ edizione del Torino Film Festival, dove ha registrato il sold out a tutte le proiezioni, il documentario Il mestiere di vivere,ย distribuito da Luce Cinecittร , arriva nelle sale italiane e sarร in programmazione al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r), dal 15 al 23 gennaio. Evento speciale mercoledรฌ 15 gennaio, alle ore 19.00, con la presentazione in sala del film da parte della regista Giovanna Gagliardo.
Film โIl mestiere di vivereโ
***** lโarticolo pubblicato รจ ritenuto affidabile e di qualitร *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link